L’Inter strappa un pareggio in extremis contro il Rubin Kazan, nella prima partita del gruppo H dell’Europa League edizione 2012-2013. I nerazzurri sono stati due volte sotto: nel primo tempo ha segnato Ryazantsev, in tap-in su respinta di Handanovic, mentre nel secondo i russi si sono riportati in vantaggio grazie al bomber colombiano Rondon, abile a sottrarsi alla marcatura di Ranocchia e a infilare il portiere di sinistro. L’Inter ha rimediato prima con Livaja, in gol al debutto europeo, e poi al fotofinish con Nagatomo. E’ stata una partita complicata per l’Inter, che si trovata dinanzi un avversario per nulla timoroso. Il Rubin Kazan non ha avuto paura di tenere il pallone, specie nel primo tempo, e il dato del possesso palla finale ne è una testimonianza (56% contro il 45% dell’Inter). I russi hanno mostrato un fraseggio più organizzato e complesso, totalizzando 476 passaggi contro i 368 dell’Inter. Da notare che molti dei tocchi riusciti sono passati dai piedi dell’italiano Salvatore Bocchetti, schierato a centrocampo nell’inedita posizione di uomo d’ordine. Il vantaggio territoriale, ovvero la percentuale di occupazione della metacampo avversaria, è più o meno congruente (45,2% Inter, 41% Rubin Kazan). Questo perchè soprattutto nella ripresa la partita ha vissuto di strappi improvvisi da ambo le parti, senza una trama ben definita o un destino leggibile. Non a caso il secondo gol del Rubin è stato una vera doccia fredda per l’Inter, che in quel momento (83′ minuto per la precisione) sembrava vicina a passare in vantaggio. Del resto anche il gol finale di Yuto Nagatomo è arrivato insperato, a tempo quasi scaduto: l’imprevedibilità è uno dei fattori che le statistiche non potranno mai inquadrare. Entrambe le squadre hanno cercato più o meno regolarmente le fasce:, per sfruttare la fantasia dei rispettivi intepreti, Coutinho e Cassano da una parte e Ryazantsev e Karadeniz dall’altra. Il numero dei cross effettuati è pressochè uguale: 19 per l’Inter, 21 per il Rubin. I russi hanno raccolto maggiori conclusioni verso la porta avversaria: alla fine risultano 19 tra tiri nello specchio e fuori, mentre l’Inter si è “fermata” a 15 tentativi. Il Rubin Kazan ha mostrato anche una maggiore attenzione in fase difensiva, mandando gli attaccanti dell’Inter in fuorigioco per 8 volte contro le sole dei 2 dei propri avanti. A tal proposito va però ricordato che l’Inter schierava due attaccanti di ruolo (Livaja poi Milito e Cassano) e un centrocampista molto offensivo come Coutinho, mentre il Kazan solo una punta fissa (Rondon).



I GOL – 0-1 al 17′: cross dalla sinistra, Jonathan scala in copertura su Karadeniz e sembra poterlo contenere efficacemente; il giocatore del Rubin si allarga verso sinistra ma il brasiliano entra ingenuamente in scivolata, colpendo solo le gambe dell’avversario. Rigore ineccepibile: batte Natcho che calcia basso di destro ma poco angolato a sinistra, Handanovic intuisce e para ma sulla ribattuta il tap-in vincente è Ryazantsev. Che forse è partito prima del fischio, ma ormai non conta. 1-1 al 39′: Cassano palla al piede ai 25 metri, nella fascia centro-sinistra: il filtrante in area trova lo scatto di Cambiasso, che anticipa l’uscita bassa di Ryzhikov ma deve allargarsi a destra; il suo cross morbido trova la testa di Livaja che anticipa i centrali difensivi e spinge in rete per il pareggio. 1-2 all’83’: Samuel sbaglia in impostazione: Kasaev verticalizza per Eremenko che da sinistra tocca di prima per Rondon; il colombiano salta Ranocchia, resiste alla carica del difensore e di sinistro conclude in rete dal limite dell’area. 2-2 al 92′: l’ultima azione dell’Inter parte da Nagatomo, che porta avanti il pallone accentrandosi da sinsitra. Il suo passaggio al limite dell’area viene controllato da Milito, che non trova spazio per il tiro e si allarga sulla destra; il cross del principe è perfetto per lo stesso Nagatomo che pochi passi dentro l’area gira al volo col destro, imparabile per Ryzhikov.



Ecco alcune dichiarazioni di Andrea Stramaccioni, allenatore dell’Inter, rilasciate a SkySport al termine della partita: “L’Inter in generale mi è piaciuta. Il Rubin Kazan è una squadra difficile da pressare, ti sanno mettere in difficoltà. Nel secondo tempo la sqaudra è migliorata, ha alzato il baricentro. Poi c’è stata una grande disattenzione collettiva. Sembrerà un’analisi semplicistica ma siamo stati puniti da due episodi; mi fa rabbia perché tante cose sono andate bene eppure ti trovi un’altra volta a non aver vinto”. Marko Livaja è contento per il gol, “ma ci tenevamo a vincere; vorrà dire che lo faremo con il Siena. Ora spero di avere altre opportunità e di giocare tante partite, sono felice che il mister mi dia fiducia”.

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