L’Inter torna in campo domani sera allo stadio Bentegodi, avversario il Chievo contro cui ci negli ultimi anni ha dato vita a partite spettacolari e piene di gol. Stramaccioni dovrebbe presentare per la prima volta la difesa a 3: ne aveva già parlato come di una possibilità tattica all’indomani del rientro in organico di Chivu, e adesso è pronto a sperimentarla. Spazio dunque al rumeno con Ranocchia e, probabilmente, Juan Jesus: a scalare sulla linea dei centrocampisti sarà Nagatomo. Sarà il campo a stabilire se l’alchimia risulterà vincente: per la Juventus di Conte fu il valore aggiunto sulla strada dello scudetto, i nerazzurri devono ancora verificare se sia questo il modo migliore per arginare il problema dei gol subiti: cinque in campionato e tutti a San Siro, sei in Europa League e anche qui subiti in casa. Per discutere della scelta di Stramaccioni e dei possibili benefici della difesa a 3 abbiamo contattato Pasquale Marino, ex allenatore tra le altre di Catania e Udinese che ha fatto della retroguardia a 3 uomini uno dei suoi marchi di fabbrica. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.



Mister, domani sera l’Inter inaugura la difesa a 3: quali possono essere i benefici per i nerazzurri? Secondo me, se un allenatore cerca di cambiare qualcosa significa che ha notato che ci sono delle difficoltà con la difesa a 4, con i due centrali e quindi in quella zona. La difesa a 3 permette di creare più densità in mezzo e lasciare meno buchi. Poi dipende da altre cose.



Per esempio? Dai terzini, e dalle caratteristiche dei difensori in generale. Se hai dei difensori bravi a girare palla, soprattutto in avvio di azione, e che quindi riescono a creare superiorità numerica in altri settori, questo tipo di difesa è l’ideale.

Può essere una soluzione anche per sopperire ai terzini dell’Inter che sono più abili ad attaccare che non a difendere? Probabilmente sì: se non hanno determinate attitudini a chiudere la diagonale stretta non vanno troppo in difficoltà perché, dovessero anche arrivare in ritardo, ci sarebbero già i tre centrali in area.

In una difesa a 4 invece? Se gli avversari girano palla velocemente si può creare un po’ di scopertura. Quindi se l’allenatore, che segue quotidianamente i giocatori, ha studiato queste modifiche, significa che c’è una necessità.



Dettata anche dal voler rinforzare un centrocampo che appare in difficoltà, forse? 

Sì, l’unica cosa che fa discutere è che l’anno scorso c’erano pregiudizi sulla difesa a tre, ma sono situazioni completamente diverse. In questo momento, visto e considerato che l’Inter gioca un calcio nel quale concede qualcosa in più, l’allenatore deve capire dove intervenire per correggere. Stramaccioni è intelligente, e farà di tutto per ovviare ai problemi.

Come interpreti di questa difesa, guardando la rosa dell’Inter chi sceglierebbe? Diciamo che i giocatori ci sono: Ranocchia e Chivu sicuramente, soprattutto quest’ultimo, sanno palleggiare molto bene, e ci metto anche Samuel. Sono giocatori che possono giocare in uno schieramento a 3.

Silvestre invece è già stato bocciato? No, lo rivedremo. Ci vuole tempo per ambientarsi in una grande squadra; Silvestre ha dimostrato negli anni di essere un ottimo elemento e certamente lo sarà anche nell’Inter.

 

(Claudio Franceschini)