L’Inter batte il Chievo per 2-0 e si rilancia in classifica, lasciando i gialloblù in zona retrocessione a quota tre punti, frutto dell’unica vittoria colta alla prima giornata di campionato, in casa contro il Bologna. Eppure a sfogliare le cifre si capisce come quella dell’Inter sia stata una vittoria da “provinciale”, checchè ne possa dire Stramaccioni. Il possesso di palla è stato quamente distribuito tra le due squadre (49% per il Chievo, 51% per l’Inter), ma i padroni di casa sono stati complessivamente più pericolosi nell’arco della gara creando un maggior numero di occasioni da gol. Il dato dei tiri in porta è indicativo in questo senso: il Chievo ha effettuato ben diciassette conclusioni verso Samir Handanovic, mentre l’Inter ne ha raccolte dieci. Se il predominio offensivo del Chievo non è risultato evidente è per la scarsa mira di chi è andato al tiro: solo sei tentativi hanno centrato i pali della porta interista, raccogliendo un indice di pericolosità scarno se raffrontato ai tentativi effettuati (48%, contro il 51% dell’Inter che quindi è risultata più pericolosa, sfruttando meglio le occasioni avute). Il Chievo ha totalizzato anche una maggiore supremazia territoriale, ovvero il tempo d’occupazione della metacampo avversaria: sono 11 i minuti trascorsi del Chievo all’attacco, accresciuti soprattutto nella ripresa quando c’era da recuperare lo svantaggio stabilito dal gol di Alvaro Pereira, in chiusura di primo tempo. Di contro l’Inter si è spinta meno in avanti ma quando lo ha fatto ha graffiato di più, sfruttando la maggiore qualità dei propri interpreti (8’13” la supremazia territoriale nerazzurra). A livello individuale spicca il confronto tra i due Rigoni del Chievo, Luca e Marco, rispettivamente primo e secondo nella classifica dei passaggi riusciti. Marco Rigoni è stato il giocatore più intraprendente della formazione di casa, totalizzando 49 tocchi andati a buon fine verso i propri compagni; di altro sapore il record dell’omonimo Luca, rimasto sempre al centro delle operazioni ma limitatosi spesso a passaggi semplici e raramente verticali, nonostante i ripetuti richiami di Di Carlo che invitava dalla panchina a stendere l’azione in avanti. Bene anche Dainelli che ha recuperato 31 palloni, seguito da Samuel con 25. A proposito: l’invocata difesa a tre nerazzurra tutto sommato ha dato i suoi frutti, consentendo, per dirne una, a Pereira di spingersi sin nel cuore dell’area avversaria per segnare l’1-0. Dopo i primi minuti di assestamento anche i due laterali, Ranocchia e Juan Jesus, hanno preso le misure al nuovo assetto risultando molto efficaci soprattutto nella ripresa.
Capitan Zanetti avanza palla al piede a attende l’arrivo di Nagatomo sulla corsia di destra, il giapponese raccoglie il pallone e crossa nell’area piccola dove è appostato Pereira, che d’interno sinistro mette dentro da pochi passi. I giocatori del Chievo lamentano il fuorigioco ed effettivamente l’uruguagio è leggermente davanti alla linea difensiva veneta, ma si tratta veramente di centimentri, la valutazione era molto difficile. 0-2 Inter al 74′: Azione rapida dell’Inter in verticale condotta da Cassano, che vede lo scatto di Gargano e serve l’uruguaiano; Milito esce dall’area creando lo spazio per l’inserimento di Fantantonio, che raccoglie il bel filtrante di ritorno di Gargano e insacca da sinistra con un tocco rasoterra d’interno destro.
Nnel corso del programma “Serie A Live” in onda su Premium Calcio, l’attaccante dell’Inter Antonio Cassano dichiara: “Non contano i moduli, possiamo giocare con il 3-3-3, il 4-4-4 o il 5-5-5 di Oronzo Canà: quando ci sono giocatori di qualità puoi giocare in qualsiasi modo. Il gruppo mi sta mettendo a mio agio, mi sto inserendo bene: sono tutti fantastici e ora sto veramente bene”. Invece Domenico Di Carlo, allenatore del Chievo, non ci sta: “La sconfitta è immeritata perchè la partita l’abbiamo fatta noi, ma purtroppo è un momento in cui gira tutto storto. Creiamo tanto ma poi sbagliamo e c0è sempre qualcuno che ci castiga al primo tentativo“.