Questa sera a San Siro l’Inter dovrà dare un segnale forte, nell’anticipo della prima giornata di ritorno contro il Pescara. La formazione nerazzurra è reduce dalla sconfitta ad Udine per 3-0, e in precedenza aveva chiuso il 2012 con il pareggio casalingo per 1-1 contro il Genoa. Serve ripartire, e Stramaccioni e i suoi ragazzi ne sono perfettamente consapevoli. Tuttavia, la partita contro il Pescara di Bergodi presenterà molte insidie, trattandosi di una di quelle partite di cui molti danno per scontato il risultato, e che fanno notizia solamente se non finisce con il successo della grande. D’altronde, il Pescara viene da due successi consecutivi a cavallo della sosta, quello col Catania in casa e soprattutto quello a Firenze di domenica scorsa grazie a un grande Perin, ma non solo. Sarà importante ritornare a giocare bene per i nerazzurri, se possibile, oltre che a fare risultato, anche se quest’ultima sarà la priorità. In difesa però preoccupano le assenze, in attacco la sterilità delle ultime giornate. La Juventus è lontana, ma la qualificazione in Champions League non è impossibile, a patto di rivedere un’Inter diversa, più tonica, più grintosa. Gli abruzzesi potranno giocare però con molta più serenità: attenzione alle sorprese. Per parlare di Inter-Pescara abbiamo sentito Corrado Verdelli. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.



Quali insidie nasconde questa partita tra Inter e Pescara? E’ la classica partita dove la squadra che verrà a San Siro non è di grande nome, come il Pescara, e non avrà niente da perdere. Per l’Inter sottovalutare quest’incontro sarebbe assurdo.
Il Pescara viene dalla vittoria di Firenze: è un buon momento per la squadra abruzzese? Il Pescara avrà entusiasmo, la vittoria a Firenze l’ha galvanizzato e gli ha dato il morale giusto per affrontare questa nuova trasferta. Il primo tempo poteva finire 5-0 per la Fiorentina se non fosse stato per le prodezze di Perin. Poi la partita ha preso un altro indirizzo e il Pescara ha portato via i tre punti.



Cosa ha dato Bergodi alla squadra abruzzese? Ha avuto la fortuna di prendere una squadra che non andava bene: per gli allenatori prendere una squadra in crisi è un vantaggio. C’è tutto da guadagnare, come è stato per Bergodi, al di là dei suoi meriti, della sua competenza calcistica.

Quale sarà lo spirito di reazione dei nerazzurri dopo la sconfitta di Udine?

Speriamo innanzitutto che ci sia, perché perdere 3-0 ad Udine non è stata una cosa piacevole. I tifosi dell’Inter poi sono stanchi, forse anche perché si erano abituati bene qualche anno fa. Non vengono nemmeno più in tanti allo stadio. Vorranno vedere l’Inter vincere, finalmente.



Potrà essere questa la partita della svolta? Una svolta ci vorrebbe proprio, perché l’Inter ha collezionato troppi risultati negativi già prima della partita di Udine. Servirà un’Inter diversa nelle prossime partite.

In attacco ci sono tre campioni, ma nelle ultime partite l’Inter ha segnato poco. Perchè? Credo che il problema non sia solo dell’attacco. Se questi giocatori hanno segnato poco dipende dal rendimento di tutta la squadra, ad esempio dal fatto che nelle ultime partite hanno ricevuto pochi palloni per andare in rete.

Su cosa dovrà lavorare Stramaccioni per riportare l’Inter ai livelli che le competono? Il mister non era un fenomeno quando aveva vinto a Torino con la Juventus e non è un cattivo allenatore adesso. E’ un tecnico valido, che non può avere la bacchetta magica per risolvere i problemi della squadra nerazzurra. Può solo dare il suo contributo per gestire questo momento difficile.

Non ci vorrebbe qualche rinforzo in più sul mercato? L’Inter non comprerà certo un top player e di grandi giocatori sul mercato non ce ne sono poi così tanti per cambiare una squadra. Cè poi da risolvere la questione Sneijder, che non sta certo aiutando le scelte della società nerazzurra.

Il suo pronostico? Parlo da tifoso nerazzurro, che ha avuto la fortuna di vestire la maglia dell’Inter e di allenare le giovanili. Ci vorrà una vittoria, anche sofferta, anche senza giocare bene, per ridare fiducia all’ambiente.

 

(Franco Vittadini)