L’Inter ha una corsia preferenziale per l’Argentina. Questo non è certo una novità, ma tutti si chiedono se anche in questa sessione di mercato questo feeling si confermerà. Dal 1995, con l’arrivo di Javier Zanetti e Avioncito Rambert, Appiano Gentile si è trasformata in una colonia albiceleste, con diversi acquisti che – alla lunga – hanno fatto la fortuna della società. Anche in tempi di crisi economica e fair play finanziario l’Inter guarda in Argentina, alla ricerca di quei giovani che possano assicurare un futuro luminoso alla squadra di Stramaccioni, anche se alcuni non hanno proprio convinto. Negli ultimi mesi si è parlato di due giocatori in particolare, in orbita nerazzurra: il terzino destro Gino Peruzzi, già definito l’erede di Zanetti e consigliato proprio dal capitano, e l’attaccante Facundo Ferreyra, classe 1991. Entrambi giocano nel Velez Sarsfield, e in patria sono già molto quotati nonostante la giovane età (20 anni per Gino Peruzzi, 21 per Ferreyra). E’ difficile che l’Inter li acquisti a gennaio, anche perché sono tutti e due extracomunitari, ma sicuramente la società li terrà d’occhio costantemente, tentando di bloccarli per l’estate. Di Gino Peruzzi e Facundo Ferreyra abbiamo parlato in esclusiva con Filippo Colasanto, agente FIFA esperto di calcio argentino. Ecco le sue dichiarazioni.



L’Inter segue Gino Peruzzi e Facundo Ferreyra: dei due quale ha più possibilità di arrivare l’estate prossima? Su Peruzzi posso parlare per sentito dire, perché non l’ho mai visto dal vivo. Ne parlano un gran bene, anche se in Argentina c’è il vizio di fare un’enorme grancassa sui giocatori con l’obiettivo di venderli. Lo paragonano a Zanetti: fosse in potenziale anche solo la metà del capitano sarebbe un super acquisto.



Su Facundo Ferreyra invece ci si può sbilanciare di più? Lui è molto forte, è una prima punta che fa reparto da solo. Una persona che si occupa di scouting per una squadra di A, mi disse che è il nuovo Higuain, e io ci credo. Ferreyra giocava nel Banfield, che poi è retrocesso: su di lui si sono scatenate molte squadre italiane, un club piccolo di serie A mi aveva anche conferito il mandato per acquistarlo.

Poi però l’ha acquistato il Velez Sarsfield… E con il Velez ha vito il campionato e la classifica dei cannonieri. Facundo Ferreyra poteva essere preso con tre-quattro milioni di euro, adesso invece può essere acquistato solo da un top club. Anche perché il Velez Sarfield è uno squadrone, ha una situazione economica abbastanza florida. Per Facundo Ferreyra bisogna sedersi e aprire il portafogli, quindi non sarà facile comprarlo, anche per l’Inter.



Si può dire se non altro che dovendo scegliere, due giovani come Peruzzi e Ferreyra opterebbero per l’Inter, che ormai è una succursale dell’Argentina? Quando un giocatore come loro ha un’opportunità così davanti, molto dipende da quello che vuole fare nella vita e dal suo procuratore.

In che senso? Giocatori del genere potrebbero giocare nell’Inter come in un club più piccolo, un Chievo Verona o un Bologna per capirci. Chiaramente l’Inter offrirebbe uno stipendio dieci volte superiore: facendo una scelta economica, giocatori come Peruzzi o Ferreyra potrebbero puntare ad un contratto con i nerazzurri per poi andare a giocare in prestito.

Non sarebbero pronti per giocare subito nell’Inter? 

Più che altro questi giovani devono avere continuità. Pensiamo a Ricky Alvarez: gran bel giocatore, preso proprio dal Velez, ma non ha continuità di impiego. Fosse nell’Inter prenderei Facundo Ferreyra, per poi mandarlo in prestito in una squadra di media classifica, con meno pressioni, dove possa giocare. Dopo due stagione i nerazzurri potrebbero trovarsi un fior di centravanti in casa.

Come si spiega il mezzo fiasco della nazionale argentina al campionato sudamericano Under 20? La stampa argentina non se lo spiega, perché la squadra è molto buona, inferiore a Brasile e Uruguay ma con quattro-cinque giocatori assolutamente superiori alla media, come Centurion, che pure ha deluso a livello comportamentale, Vietto, o Iturbe. Forse la troppa pressione, e il fatto di andare a giocare troppo vicino al Cile, a Mendoza, dove hanno subito la prima sconfitta, hanno pesato fino adesso.

 

(Carlo Necchi)