Il mercato invernale dell’Inter non è finito con l’acquisto di Tommaso Rocchi. Il 35enne ex attaccante della Lazio è stato acquistato per sopperire alla mancanza di un vice Milito, sistemando così (almeno numericamente) uno dei problemi della rosa nerazzurra. La squadra di Stramaccioni ha altri problemi che Moratti e Branca cercheranno di risolvere entro il 31 gennaio, ma intanto c’è un dato interessante che il Corriere dello Sport ha messo a nudo: nelle ultime otto giornate di campionato l’Inter ha realizzato appena otto reti. Peggio hanno fatto solo Siena, Cagliari e Palermo, ovvero le tre squadre che oggi retrocederebbero in serie B. E c’è di più: di questi otto gol, due sono autoreti, e solo tre portano la firma di attaccanti (due per Milito, una per Palacio). Risultato: in queste otto giornate (cioè dopo la vittoria dello Juventus Stadium) l’Inter ha totalizzato otto punti, una media da zona retrocessione. Non solo: ha perso tutte le trasferte, quando fino a quel momento aveva solo vinto lontano da San Siro. Sono numeri preoccupanti, che certificano una crisi offensiva che naturalmente si ripercuote sui risultati della squadra, specialmente perchè l’idea di Stramaccioni è stata quella di puntare tantissimo sul tridente a discapito della qualità in mezzo al campo. Ci si chiede perciò, a questo punto, cosa si possa fare per invertire la tendenza: se acquistare ancora in attacco oppure concentrarsi sulla mediana, per variare il piano tattico. Lo abbiamo chiesto a Roberto Boninsegna, storico attaccante dell’Inter per sette stagioni. Ecco le sue parole, nell’intervista esclusiva rilasciata a Ilsussidiario.net.



Come spiega questi numeri negativi dell’Inter? Credo che oggi all’Inter ci sia un po’ di confusione. Parto dall’ultimo arrivato: la società ha comprato Rocchi, perchè si è accorta che se si fosse fatto male Milito sarebbe mancata una prima punta di scorta. A questo punto però mi sorge un dubbio…



Quale? Tanto valeva tenere Pazzini, no? Come mai lasciarlo andare, quando si sapeva già che ci sarebbe stato il problema della prima punta? E aggiungo un’altra cosa: Cassano ha iniziato bene ma adesso sta calando, e il suo arrivo ha fatto sorgere il problema Sneijder.

In che senso? Se non ci fosse stato Cassano credo che Sneijder sarebbe rientrato subito in squadra; invece adesso dovranno risolvere il problema dell’olandese dandolo via, perchè lui, Milito, Cassano e Palacio non possono giocare insieme. Ecco a cosa mi riferisco quando parlo di confusione. Poi all’interno dello spogliatoio questa vicenda pesa come un macigno. In più…



Sì? Ci si è messa anche un po’ di sfortuna, perchè i gol sbagliati a Udine sono da cineteca, non si possono sbagliare. Moratti ha detto che il rigore dubbio possono darlo come non darlo; è un periodo che non ce li danno, ma questo non giustifica il 3-0 subito. C’è qualcosa che non quadra, la dirigenza mi sembra molto in confusione.

Sul mercato dove interverrebbe? Il settore che secondo me ci fa soffrire maggiormente è la difesa. Negli anni abbiamo perso giocatori come Cordoba, Materazzi e Lucio; oggi chi abbiamo? Abbiamo comprato Silvestre, e per il resto solo due centrali, Ranocchia e Samuel, con l’argentino che peraltro non attraversa un bel momento. Credo che il presidente lo sappia: bisogna intervenire in difesa. Almeno un centrale, sperando che Ranocchia non venga squalificato.

Sembra che si vada verso l’archiviazione, ma potrebbe comunque rischiare un’omessa denuncia…

Speriamo di no: sarebbe una bella notizia se non succedesse niente. 

Ha in mente un difensore in particolare che vorrebbe all’Inter? Non saprei, ma bisogna guardare anche al mercato estero; di sicuro in Italia i nomi ci sono e sono conosciuti. Ripeto: l’urgenza è lì, e mi correggo: forse ne servirebbero anche due. Per il resto, terrei la squadra com’è adesso.

Con o senza Sneijder? Credo che sarà difficile ricucire il rapporto con lui: anzi, l’Inter riuscisse a vendere Sneijder farebbe poi la campagna acquisti con i soldi ricavati.

 

(Claudio Franceschini)