Il difensore Kurt Zouma, 18 anni, talento del Saint Etienne e della Nazionale Under 21 della Francia, è uno dei nomi in rampa di lancio nel panorama europeo dei difensori. Sulle sue tracce ci sono diverse grandi, compresa l’Inter del nuovo corso indonesiano guidato da Erick Thohir. La notizia è stata rilanciata anche da diversi organi d’informazione questa mattina, appunto includendo il giovane Zouma tra i possibili grandi colpi dei nerazzurri. A fare chiarezza è però intervenuto il procuratore del giovane giocatore transalpino, David Venditelli, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di FcInterNews: “Devo dire che sin qui non ho avuto ancora nessun contatto con l’Inter”. Insomma, per ora è più una ipotesi che una pista concreta. L’agente presenta poi le caratteristiche tecniche di Zouma: “Ha grandi qualità atletiche, è un abile colpitore di testa e sa usare entrambi i piedi. Ha grandi margini di miglioramento, considerando quella che è la sua età. Erede di Walter Samuel? No. Samuel ha avuto una carriera di tutto rispetto, Kurt dovrà fare la sua con la sua personalità e la sua qualità”. Infine, Venditelli lascia una porta aperta per le squadre italiane: “Giocare in Italia? L’interesse a giocare nella Serie A per un difensore è sempre concreto, del resto si conoscono il rigore tattico e difensivo di quel campionato”. Staremo a vedere se da qui a gennaio ci saranno sviluppi.



E l’Inter, un binomio sfiorato un anno fa ma non realizzato, almeno non ancora. Il talento brasiliano, attaccante esterno classe 1992, si è trasferito al ricco Paris Saint Germain lo scorso gennaio per 40 milioni di euro. Una cifra che ha protetto i parigini dalla concorrenza che comprendeva anche l’Inter, interessata al giocatore da tempi meno sospetti ma incapace, per diverse ragioni, di concluderne l’acquisto a prezzi ragionevoli. Qualche mese dopo di Lucas si trovano poche tracce: l’adattamento al calcio europeo sta avvenendo gradualmente, il brasiliano ha mostrato qualche lampo del suo talento ma non in maniera continua. Nella stagione passata l’ex allenatore del PSG, Carlo Ancelotti, lo ha impiegato in 15 partite (10 volte da titolare), quest’anno Laurent Blanc lo utilizza spesso: sinora 8 presenze e 1 gol in Ligue 1, 2 partite in Champions League e 1 in Supercoppa di Francia. Eppure c’è qualcosa che ancora non convince appieno nel suo rendimento, per questo c’è qualcuno che parla già di crisi. Parola affrettata nel caso di un ventenne che ha da poco cambiato vita, ma secondo alcune indiscrezioni di calciomercato l’Inter avrebbe drizzato nuovamente le antenne. La ragione economica dovrebbe bloccare qualsiasi movimento di Lucas nei prossimi mesi: l’attaccante è stato pagato tantissimo e ha un contratto lungo, valido fino al 2017. D’altra parte con l’avvento di Erick Thohir potrebbe cambiare qualcosa in casa nerazzurra. Soprattutto se un altro brasiliano, Leonardo, dovesse tornare nell’organigramma della società milanese: l’ex allenatore di Milan e Inter ha portato Lucas in Europa, prelevandolo dal San Paolo, e potrebbe in teoria favorirne un nuovo trasferimento. Tuttavia le primissime indicazioni sulla politica societaria di Thohir sembrano discostare investimenti così onerosi, inoltre nel 3-5-1-1 di Mazzarri il brasiliano sarebbe più difficilmente collocabile, rispetto al 4-2-3-1 del Paris. Senza contare che gli ultimi investimenti di marca interamente morattiana hanno rinforzato e rinfrescato proprio l’attacco (Icardi, Belfodil). I motivi per Lucas all’Inter sono per ora deboli: si può tenere aperto un oblò di speranza perché tutto può succedere, ma al momento pare più una suggestione. Così come le voci che vogliono anche l’Arsenal sulle tracce del giocatore: i Gunners abbondano di soluzioni nel ruolo di Lucas. Da Walcott (similissimo per caratteristiche al brasiliano) ai più giovani Oxlade-Chamberlain (classe 1993) e Gnabry (1995) passando per i vari Ramsey, Rosicky, Ozil, Cazorla e Podolski le alternative sono parecchie. Il destino di Lucas sembra per ora legato al PSG, i cui tifosi si aspettano ancora tanto da lui.



È uno dei nomi che l’Inter ha studiato, monitorato e tenuto sotto osservazione negli scorsi mesi. Non solo con Walter Mazzarri in panchina: anche e soprattutto quando c’era Andrea Stramaccioni, il terzino destro del Barcellona era indicato come uno dei possibili rinforzi per la linea difensiva dei nerazzurri. La possibilità non è decaduta, anzi: il fatto che il giocatore non abbia ancora rinnovato il suo contratto lo rende ancora appetibile sul mercato. L’Inter, che ancora non ha risolto i suoi problemi sulla corsia, è ancora in corsa per il giocatore; quello che è cambiato casomai è che Montoya ha sommato qualche presenza con il Barcellona e questo non solo lo ha avvicinato al rinnovo, ma ha fatto interessare altre società europee. In particolare il Bayer Leverkusen e il Chelsea, entrambe legate da un filo conduttore sulla destra ai nerazzurri: i tedeschi hanno infatti acquistato Giulio Donati dalla Primavera della Beneamata, mentre i Blues di José Mourinho hanno ceduto in prestito all’Inter il brasiliano Wallace.



Questa mattina il nome di Marco Verratti è stato accostato all’Inter come possibile obiettivo di calciomercato della nuova società nerazzurra, che vede al comando la cordata indonesiana guidata da Erick Thohir, di fatto nuovo proprietario della Beneamata. Il centrocampista ha tutte le caratteristiche ricercate dall’Inter futura di Thohir, sia dal punto di vista strettamente tecnico sia come età e significato di un suo eventuale acquisto, ma le possibilità che questa trattativa si concretizzi sono veramente poche, come ha precisato il procuratore del giocatore, Donato Di Campli, che ai microfoni dei colleghi di FcInterNews ha ricordato il recente rinnovo del contratto che lega il centrocampista abruzzese al Paris Saint Germain: “L’Inter? Non c’è nessuna possibilità, perché non è sul mercato da quando è arrivato al Psg”. Di Campli è stato molto chiaro nel precisare che la società francese non ha alcuna intenzione di lasciar partire il giocatore: “No, non se ne privano in nessun caso. E’ chiaro che Marco vorrebbe tornare in Italia un giorno, ma non ora”. Il procuratore nega contatti anche quando Verratti era ancora al Pescara. Insomma, questa ipotesi sembra già tramontata sul nascere.

L’avvicendamento Moratti-Thohir al timone dell’Inter è ancora fresco di firma, e il presidente (difficile chiamarlo in altro modo) ha spiegato le sue emozioni e convinzioni in un’intervista con il Corriere della Sera. L’idea di cedere la maggioranza della società nasce mesi fa, e non con acquirenti indonesiani: “C’erano la volontà e la necessità -dichiara Moratti- di dare più forza alla società. Ad agosto 2012 avevamo raggiunto l’accordo con i cinesi, che era molto interessante perché prevedeva la costruzione di un nuovo stadio. L’operazione poi non è andata in porto, ma altri si sono fatti avanti per rilevare una quota. Alla fine ho pensato che Thohir potesse essere il miglior acquirente; l’idea di partenza era quella di cedere una quota di minoranza; lui invece aveva espresso la volontà di avere il 70% e abbiamo lavorato su questo“. In questo momento viene naturale guardare al passato e a tutto quello che sono stati i 18 anni di presidenza morattiana, ma il presidente non si è scomposto più di tanto: “Liberato dal peso di queste annate? Lo pensavo anch’io, invece in questo momento prevalgono ancora il senso di responsabilità e la speranza che tutto sia stato fatto bene e in maniera equilibrata, anche se i tempi sono stati lunghi. Quando cambi qualcosa nella vita, non sai se ti dispiace oppure se ti adatti a un ritmo diverso. In questo momento, forse c’è il sollievo di pensare che questa cosa l’hai messa in mani buone. Di questo sono sicuro perché è gente molto perbene. C’è commozione? Questo è un momento di attenzione, nel quale non ci si può perdere nella commozione. Poi ci sono tutti i sentimenti che appartengono a una situazione del genere. Ma è il momento di verificare che tutto venga fatto per il bene della società“. Domanda da un milione di dollari: cosa è stata l’Inter per Massimo e la famiglia Moratti? Questa la risposta: “Non l’abbiamo mai considerata un’azienda, ma una passione. È stata qualcosa che sentimentalmente coinvolgeva molto mio padre e di riflesso tutti noi. Ed è per questo che, quando c’erano state numerose sollecitazioni per un ritorno, non mi è sembrato giusto continuare a rimanere impermeabile. Così è nata l’idea di tornare nel 1995. (…) Legarsi all’Inter significa avere la consapevolezza di compiere un viaggio avventuroso, che ti fa soffrire, ma che ti dà tante e continue emozioni“. Quanto al miglior acquisto effettuato, Moratti ha pochi dubbi: “Penso a Ronaldo, a quello che ha significato il suo arrivo. È stato un grande investimento, che in qualche modo ha cambiato la storia. E poi penso a Ibrahimovic, che ci ha aiutato a vincere tre scudetti“.

Ora che il passaggio storico si è compiuto, tutti attendono le prime mosse di Erick Thohir come nuovo proprietario dell’Inter. Molte piste portano a Parigi: oltre ad Ezequiel Lavezzi e all’ex dirigente del Psg Leonardo, un altro nome in primo piano è quello di Marco Verratti. Anzi, il centrocampista italiano passato direttamente dalla serie B con il Pescara alla Champions League con i transalpini risponde perfettamente all’identikit del giocatore ideale, perché giovane ma già affermato, e quindi da preferire come obiettivo per una grande campagna di rafforzamento. Di certo non sarà facile, sia perché il Psg non ha intenzione di cedere il giocatore sia perché – se davvero qualcosa si muovesse – tutte le big italiane sono pronte a farsi avanti. Però chissà, magari l’idea di diventare l’uomo simbolo della nuova Inter potrebbe essere la più stuzzicante…

E’ iniziata ufficialmente ieri pomeriggio la nuova avventura di Erick Thohir alla guida dell’Inter. Alle ore 15.30 circa è stato emesso il comunicato che ha sancito il passaggio di proprietà dalla famiglia Moratti a quella dell’indonesiano, del 70% delle quote nerazzurre. La compagine di corso Vittorio Emanuele verrà quindi plasmata e rinforzata nelle prossime settimane secondo i precisi diktat del 46enne tycoon indonesiano, che punta a far tornare lo stesso club fra le principali squadre in Italia quanto in Europa. Un marketing mirato, la possibilità di costruire uno stadio di proprietà, ma soprattutto, una campagna acquisti di qualità: sono queste le linee guida di questo iniziale progetto nerazzurro. Sono già diversi i nomi sul banco dei manager milanesi e fra i tanti spicca anche quello di un nuovo dirigente, Leonardo. E’ di ieri (guarda caso) la notizia che vede la squalifica dello stesso dirigente brasiliano annullata. Per chi se lo fosse perso, l’ex direttore sportivo del Paris Saint Germain aveva spintonato l’arbitro al termine di un match con conseguente lungo stop.

Leonardo può firmare con qualsiasi club vuole e fra i principali obiettivi, oltre al Napoli, c’è proprio la nuova Inter di Thohir. Leo potrebbe sostituire il dt Marco Branca, che in questi anni è finito nell’occhio del ciclone, e che è tentato sia dal PSG quanto dal Monaco. Si mormora che il dirigente brasiliano possa portare con se da Parigi un giocatore molto importante, e precisamente Ezequiel Lavezzi. Il Pocho diverrebbe il primo grande colpo della nuova era Thohir, giocatore che Walter Mazzarri conosce benissimo e che sarebbe perfetto per il 3-5-2 allestito, come del resto lo era già ai tempi del Napoli. Una trattativa tutt’altro che semplice, ai limiti dell’impossibile, ma la voglia del nazionale argentino di tornare in Italia è altissima, e quando può, lo stesso fa un breve tour nel capoluogo lombardo fra negozi e vari locali notturni. Un doppio colpo Leonardo-Lavezzi che oltre a far felice Mazzarri permetterebbe a Thohir di amicarsi fin da subito i suoi nuovi ed esigenti tifosi.