L’Inter ha svoltato: notizia ormai ufficializzata da tempo, Erick Thohir ha rilevato il 70% delle quote societarie da Massimo Moratti. Mettendo così fine a un regno che durava da 18 anni (con un biennio di “pausa”), uno dei più longevi dell’intera Serie A. Moratti aveva riportato i nerazzurri ai fasti dei tempi di papà Angelo: cosa succederà ora con Thohir? Il magnate indonesiano, dicono, è pronto ad allentare i cordoni della borsa ed elargire alla squadra campioni affermati; altri, che il progetto affonderà le sue radici maggiormente nel corso degli anni, proseguendo una politica verde improntata sulla ricerca dei talenti in erba, da far crescere e maturare. Qualunque sia la strategia tecnica, a livello societario ci si aspettano scossoni: Marco Branca lascerà? Davvero può tornare Lele Oriali, che fu allontanato una volta sancito l’addio con José Mourinho? Al momento però il futuro è nebuloso, e si ha l’impressione che un paio di punti a livello economico-finanziario restino da chiarire, a cominciare dalla posizione dello stesso Moratti, rimasto comunque in società con il 30% delle quote. Ne abbiamo parlato in esclusiva con Nando Sanvito, giornalista Mediaset, che ci ha fornito importanti rivelazioni su quello che sarà il futuro in corso Vittorio Emanuele.



Tra meno di due settimane ci sarà il cambio di guida effettivo nella proprietà dell’Inter. Non ti sembra anomala l’operazione Thohir-Moratti? In ambiente finanziario ci si chiede perché un magnate indonesiano voglia investire in un’operazione che non dà margini di profitto, ma eventualmente solo perdite, come è il destino dei club italiani che non hanno stadi di proprietà e non commercializano in proprio i diritti televisivi. D’altra parte ci si chiede perchè un Moratti in disimpegno debba mantenere invece il 30% del club.



Che risposte sono emerse? Qualcuno ha ipotizzato una situazione gattopardesca: cambia tutto perché nulla cambi. Costoro cioè pensano che Moratti si tolga da una situazione finanziaria a cui non può più fare fronte e “affitta” l’Inter a un personaggio affidabile per le Banche. Rimessi a posto i conti, nel giro di qualche anno tornerebbe in sella grazie a una presunta clausola che gli consentirebbe di riprendersi l’Inter

E’ un’ipotesi credibile? Sono francamente scettico. Ammesso e non concesso che esista questa clausola, nulla assicura che tra 2-3 anni la Saras sia in condizioni economiche di consentire a Moratti di riprendere le redini del club. E poi pare che Moratti volesse cedere tutte le sue quote e che sia stato Thohir a pretendere che rimanesse con una percentuale importante.



Resta però l’interrogativo sul perché Thohir si sia imbarcato nell’operazione Inter… Mi dicono ci sia una strategia di ampio respiro. L’indonesiano vorrebbe fare col calcio quello che ha fatto col basket, cioè un volano della propria immagine e dei propri affari. L’Inter gli servirebbe come biglietto da visista per entrare nella Federcalcio indonesiana e arrivare all’Asian Football Confederation, che come è noto raduna 46 federazioni calcistiche e dunque un bel pacchetto di voti per eleggere il prossimo presidente della FIFA. Fare lobby dentro la FIFA può portare un grande torneo in Indonesia e comunque visibilità e affari, proprio come è successo portando a Giakarta il basket NBA.

A chi affiderà la gestione sportiva dell’Inter Thohir? L’uomo dei conti, l’americano Thomas Shreeve, sta scandagliando il mercato. Ha parlato con gli americani del Manchester United per avere suggerimenti e con altri amministratori di club europei importanti. Ci sono lobby di pressione che spingono loro candidati, come ad esempio il gruppo Mendes che sponsorizza l’italiano Berta, attualmente all’Atletico Madrid. Anche gli olandesi si sono fatti vivi.

Altri nomi?

 Riscuote simpatie uno che con gli americani ci lavora già e che vendendo i pezzi pregiati della squadra e realizzando importanti plusvalenze si sta ritrovando primo in classifica, cioè Walter Sabatini