L’Inter ha deciso di puntare su un attaccante per rinforzare l’attacco di Walter Mazzarri che al momento può contare solo sulla garanzia Rodrigo Palacio e su un Ishak Belfodil che non ha ancora fatto il salto di qualità. Troppe incognite: Mauro Icardi si è operato, Diego Milito dopo essere rientrato con doppietta al Sassuolo si è nuovamente fermato ed è chiaro che, arrivato a una certa età e con tanti infortuni alle spalle, il suo rendimento non possa essere considerato affidabile al cento per cento, pur con tutti i gol e la storia che si porta appresso. Così si cerca una punta: da Rolando Bianchi a Mauricio Pinilla i nomi ci sono, calciatori che hanno praticità con il calcio italiano e potrebbero avere minori problemi di inserimento. Tuttavia, anche e soprattutto con l’arrivo di Erick Thohir il respiro sul calciomercato sarà più ampio, andando ad esplorare più in profondità l’estero. A tal proposito, arriva la candidatura di un giocatore interessante da parte dell’agente FIFA Vincenzo Pennavaria, che ne ha parlato in esclusiva per IlSussidiario.net.



L’Inter ha bisogno di un attaccante non crede? Assolutamente sì, anche perché Milito è fuori e Belfodil, da quanto si legge, non sembra convincere molto Mazzarri.

Su chi dovrebbero puntare i nerazzurri? All’Inter serve un giocatore di esperienza internazionale che possa aumentare la forza dell’attacco nerazzurro. Io ho un nome importante.



Chi sarebbe? Eduardo da Silva, ex giocatore dell’Arsenal oggi allo Shakhtar, potrebbe essere un calciatore utile a Mazzarri.

E’ in partenza dall’Ucraina? Sì, il suo contratto è in scadenza a giugno ma potrebbe andare via già a gennaio e vorrebbe giocare in Italia. Il mandato del giocatore lo abbiamo noi e quindi potrebbero esserci novità prossimamente.

Ci sono altri club interessati? Mezza Bundesliga ha messo gli occhi sul ragazzo, però lui vuole giocare in Italia perché è un paese più caldo non solo dal punto di vista climatico ma anche come calore umano.

L’ingaggio però è importante… E’ l’ultimo degli ostacoli, per giocare in Italia farebbe un sacrificio dal punto di vista economico.



(Claudio Ruggieri)