L’Inter ha perso per l’ennesima volta l’occasione di recuperare qualche punto al Napoli. Ieri a San Siro ennesimo pareggio dopo quello contro la Sampdoria. Questa volta è stato il Parma di Donadoni a fermare i nerazzurri, spaventando anche gli uomini di Walter Mazzarri quando dopo il 3-3 hanno avuto almeno tre occasioni per mettere dentro il pallone della vittoria. L’Inter ha concesso troppo agli avversari: difesa fragile, centrocampo troppo offensivo, solo Palacio in attacco ha fatto la differenza. Gennaio si avvicina, cosa dovrà fare l’Inter nella finestra di calciomercato invernale? Lo abbiamo chiesto in esclusiva per IlSussidiario.net a Riccardo Ferri, ex difensore nerazzurro.
Ieri l’Inter ha sofferto troppo in difesa. Urge un rinforzo anche in quel settore? Secondo me sì, serve un rinforzo, manca qualcosa è evidente, ma credo che si debba partire dal settore giovanile.
In che senso? Bisogna saper progettare fin dai giovani per far arrivare in prima squadra difensori di livello. Non si può andare sempre all’estero per comprare giocatori validi, anche i nostri vivai hanno tanti calciatori che possono crescere bene.
Ma a gennaio si farà qualcosa secondo lei dal punto di vista del mercato? Sono sempre stato convinto che un club a gennaio non può fare grandi cose. Si potrebbero prendere giocatori che non riescono a trovare spazio in altre squadre, ma non penso si possa fare il grande salto di qualità in questa finestra di calciomercato.
Ci vorrebbero altri rinforzi per i nerazzurri? Assolutamente sì, rinforzi di qualità sulle fasce laterali ma anche a centrocampo. E in attacco Palacio è troppo isolato.
A gennaio dovrebbe tornare Milito… Non si può però restare aggrappati alla condizione fisica di Milito che ha già subito due infortuni piuttosto seri e non gioca da tempo con regolarità. Ripeto, per tornare competitivi servirebbero almeno un grande colpo per reparto. Ma non parlo di gennaio, forse è un progetto da fare a giugno.
In attacco però potrebbe arrivare Borriello. Che ne pensa? E’ certamente un buon giocatore e lo ha dimostrato, ma non è certo quel tipo di attaccante che intendo io quando parlo di fare il salto di qualità.
(Claudio Ruggieri)