L’Inter doveva vincere contro il Cluj e così è stato, con un rotondo 3-0 che non ammette discussioni. Vincere per passare il turno, per mostrare segni di ripresa dopo Firenze, per Diego Milito e, soprattutto, per fare morale in vista del derby e rispondere, sebbene con le dovute proporzioni, all’impresa dei cugini in Champions. Sono molti i motivi per cui Stramaccioni non poteva sottovalutare la trasferta in Romania, anche se il risultato dell’andata metteva abbastanza al sicuro i suoi: l’insidia era dietro l’angolo, e tornare a casa senza qualificazione sarebbe stato uno tsunami. Il giovane allenatore romano lo sapeva e, di conseguenza, anche per i pochi uomini a disposizione, ha messo in campo i migliori: attacco con Palacio Guarin e Cassano, coppia centrale di difesa titolare, e Kovacic-Cambiasso in cabina di regia. Dal Cluj ci si aspettava una partita giocata alla morte, ma dopo un avvio frizzante, i nerazzurri hanno preso il controllo della situazione, imponendo un ritmo da trotto, se non addirittura passo. Consci che un gol sarebbe valso la qualificazione (i romeni avrebbero dovuto segnarne 4), i ragazzi di Stramaccioni hanno impostato la gara come all’andata, puntando sui lanci lunghi per Palacio. E’ successo al 10′, quando è Cassano ad essere servito in profondità, ma il fantasista chiude alto. Dopo il vantaggio nerazzurro, il Cluj, consapevole della ripida salita che gli si prospettava, è rimasto sulle gambe, e i nerazzurri hanno avuto gioco facile a gestire il vantaggio senza sprecare troppe energie. Anzi, durante il recupero è arrivato addirittura un regalo del portiere portoghese Felgueiras, cha ha portato al raddoppio. E se era quasi fatta prima, a quel punto solo un miracolo (per usare un eufemismo) avrebbe potuto salvare i padroni di casa. Si prospettava quindi un secondo tempo con turn over da parte di Stramaccioni, e un ritmo lento in attesa della fine. Effettivamente nella ripresa sono entrati i giovani, per far rifiatare Palacio, Alvarez e Guarin, con quattro ’94 in campo contemporaneamente (il titolare Kovacic e i subentrati Benassi, Pasa e Mbaye). La squadra nerazzurra non ne ha risentito, e la concentrazione è rimasta tale per non soffrire eccessivamente. Il Cluj, comunque, ha facilitato il compito ai nerazzurri, sbagliando delle incredibili occasioni da gol con Kapetanos e Hora, che nel finale ha centrato la traversa, unico vero brivido per Handanovic. Alla fine le statistiche sono le seguenti: per il Cluj 15 conclusioni a rete di cui però solo 3 nello specchio della porta avversaria, per l’Inter invece 5 tiri di cui 4 nello specchio. 15 i falli commessi dai rumeni, 10 dall’Inter. 2-1 invece il conto dei calci d’angolo a favore dei padroni di casa.



Al 22′ arriva il vantaggio dell’Inter, e finalmente protagonista è Alvarez, uno dei più attesi della serata: grande serpentina sulla destra e splendido lancio in profondità per Palacio che, infilzando l’alta e lenta difesa avversaria, arriva a tu per tu col portiere avversario, prima di appoggiare il pallone a Guarin per il tap in a porta vuota. Durante il recupero della prima frazione di gioco arriva addirittura un regalo dal portiere del Cluj, che si lascia sfuggire la palla dalle mani: Alvarez la recupera con una pregevole piroetta e serve ancora Guarin, che piazza il due a zero che chiude definitivamente i giochi. Poco prima del fischio finale arriva lo 0-3 definitivo, grazie al primo gol tra i “grandi” di Benassi, che segna deviando il pallone di destro ed infilando il portiere in uscita dopo uno splendido lancio in verticale di Cassano che lo ha smarcato al limite dell’area. Per il ragazzo già pochi minuti prima c’era stata una occasione importante, quando si era involato da solo verso la rete ma era stato steso da Camora, che di conseguenza si era beccato il cartellino rosso.



Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate da Andrea Stramaccioni, allenatore dell’Inter, nel dopopartita di SkySport: “Purtroppo anche oggi siamo condizionati nelle scelte dalle assenze: dopo i forfait di Silvestre e Jonathan c’è stato anche quello di Nagatomo, mentre Chivu e Gargano secondo me non erano in grado di giocare. Abbiamo comunque dato una grandissima risposta: tornando a giocare bene e a vincere in trasferta. E’ stata una prestazione convincente ed un segnale importante, ce ne era bisogno perché io sapevo che quella vista a Firenze non era nemmeno lontana parente della vera Inter“. Negli ottavi l’Inter se la vedrà col Tottenham: “E’ una squadra di grande valore – ha detto al riguardo Stramaccioni – con giocatori di livello: ma noi siamo l’Inter e ora si respirerà aria di Europa che conta“.

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