Clamoroso a San Siro, anche se alla fine l’urlo rimane strozzato in gola. L’Inter segna 4 gol al Tottenham, ma quell’unico tap-in di Adebayor è fatale e così son gli Spurs in virtù del 3-0 dell’andata e di quel gol segnato in trasferta ad andare ai quarti di finale di Europa League. Stramaccioni però non poteva chiedere di più ai suoi ragazzi: i nerazzurri hanno giocato una partita perfetta, senza buttarsi all’arma bianca alla ricerca dei gol ma invece cercando di attaccare con costrutto, in modo da non subire le ripartenze del Tottenham che al contrario ha badato più a gestire il pallone che a provare a mettere in porta quella rete che forse avrebbe cambiato le cose. Fino al 90′ il possesso palla era favorevole agli Spurs con il 54%, ma gli inglesi erano sotto 3-0: questo la dice lunga su una squadra che in novanta minuti ha tirato in porta 9 volte (tre conclusioni respinte) trovando lo specchio in cinque occasioni. Di questi tiri, quattro sono arrivati nei primi sette minuti dei tempi supplementari: fino a lì gli Spurs non avevano costruito niente, limitandosi al 20% (nemmeno) di supremazia territoriale, dove invece l’Inter ha avuto un ottimo 49% tirando in 19 occsasioni e con 12 tiri in porta. Uno dei migliori è stato infatti Brad Friedel, portiere di 41 anni che ha compiuto parate rivelatesi decisive. L’Inter può mangiarsi le mani solo per quell’azione in cui nessuno è andato a chiudere su Dembelè, anche se va detto che gli Spurs in quei primi minuti di extra time sono entrati in campo con il piglio giusto creando tre palle gol fino a trovare la rete. L’Inter ha anche centrato una traversa (con Palacio, sull’1-0) e ha battuto ben 7 angoli, senza però riuscire a sfruttarli; l’ottima gara nerazzurra è sottolineata anche dal fatto che i pasaggi hanno avuto l’81% di positività (85% per gli Spurs che però palleggiavano in tranquillità), segno che la squadra di Stramaccioni come dicevamo non ha forzato i ritmi ma ha sempre mantenuto la calma e ha lottato a centrocampo, riuscendo a vincere il 55% dei contrasti. Partita fallosa: 25 volte l’arbitro Bebek ha fermato la gara, 15 le irregolarità degli Spurs che hanno pagato con quattro cartellini gialli. Tutto perfetto per l’Inter, tranne quel maledetto gol di Adebayor che ha significato l’eliminazione.
la prima rete nasce dalla catena di destra, dove Jonathan serve la sovrapposizione interna di Palacio che si allarga e così muove la difesa del Tottenham: cross morbido dell’argentino sul secondo palo, Cassano in solitudine schiaccia di testa e non dà scampo a Friedel con il pallone che si infila sotto la traversa. altra grande azione dell’Inter, stavolta basta un solo passaggio: il filtrante di Cambiasso trova impreparato Gallas, Palacio scatta in posizione regolare e infila Friedel che non può nulla. in realtà è unautorete, ma le nuove regole daranno a lui la paternità del gol. Punizione dal vertice sinistro dell’area di rigore, FantAntonio batte morbido dentro l’area e trova una prima deviazione fortunata che manda fuori giri Gallas, il tocco sulla gamba del francese è inevitabile (ma goffo) e non dà scampo a Friedel. Cambiasso sciupa il matchpoint nel recupero dei tempi regolamentari, nel supplementare il Tottenham parte a spron battuto e ha due ottime occasioni. Sulla terza, Dembelè spacca in due la difesa dell’Inter senza che nessuno lo chiuda, la sua progressione arriva al limite dell’area dove fa partire un tiro che Handanovic respinge dentro i sedici metri, Chivu per la prima volta in partita è distratto e si fa sorprendere da Adebayor che si allunga in scivolata e lentamente ma inesorabilmente spinge la palla in porta. l’Inter non ci sta: quando sembra che sia finita Stramaccioni inserisce Ranocchia per fargli fare sponde aeree in attacco. La prima è quella buona: girata di testa su lancio lungo, Cassano raccoglie, alza la testa e vede sul secondo palo Ricky Alvarez che viene lasciato solo e può colpire di testa, Friedel può solo toccare il pallone che finisce in fondo alla rete.
Intervistato ai microfoni di Sky Sport, Andrea Stramaccioni ha così commentato la partita. “Credo che sia io che i miei calciatori siamo d’accordo sul fatto che il miglior modo per rispondere non sia con la bocca, ma con le prestazioni. Credo che stasera l’Inter abbia fatto davvero una prestazione importante e la cosa che più mi rende difficile è che riuscendo anche a lavorare con più continuità, abbiamo fatto un grandissimo passo in avanti anche dal punto di vista del gioco, trovando magari delle certezze su cui stavamo lavorando da tempo, ma che non sempre ci riesce di mettere in campo. Noi ci credevamo sin dal primo minuto, credo che l’Inter abbia giocato la miglior partita della stagione, ma il segnale più importante è che ci siamo, abbiamo un valore, siamo tutti uniti e vogliamo finire alla grande questa stagione. Moratti? E’ straordinario, io voglio ripagarlo solo con i risultati. Ieri mi ha telefonato e mi ha detto: ‘Pronto, Lucescu?’, per dire, ‘Com’è il clima?’. Io ho detto: ‘No, sono ancora quello di prima’. Lui è straordinario, ci sta vicino, penso che la risposta che hanno dato i miei calciatori questa sera sia un segnale fondamentale per quello che ci manca”. Sugli impegni ravvicinati: “L’abbiamo pagato ben 6 volte in questa stagione, che la partita dopo l’Europa League ha un dispendio energetico sempre molto importante. Abbiamo giocato 120 minuti di un’intensità incredibile, qualche giocatore ha finito non in perfette condizioni, ma la cosa principale è che ho visto una squadra stasera e finalmente, potendo continuare a lavorare su un blocco e su un’idea di gioco, è stato fatto un grande passo in avanti”. André Villas-Boas è umile e realista nel commentare a Sky Sport la batosta per sua fortuna ininfluente sulla qualificazione: “Abbiamo sbagliato completamente l’approccio: è stata una lezione, come per l’Inter all’andata. Una catastrofe, l’Inter ci ha messo sotto con i suoi attaccanti, i miei sono stati bravi a tenere mentalmente e a qualificarsi in una serata così complessa. Noi però dobbiamo capire tante cose. Lennon e Bale? Per noi sono decisivi, ci sono mancati come all’Inter era mancato Palacio nel primo tempo dell’andata”.