Dall’Inghilterra dicono: Inter interessata a Christan Benteke, attaccante congolese, ma naturalizzato belga, dell’Aston Villa. Noi di qua dalla Manica non si può che raccogliere e dare notizia, ma non solo. Se ne può approfittare, per ampliare lo sguardo e puntare il mirino sull’interno panorama belga. Che ha partorito una nazionale di calcio storicamente non eccelsa: una bacheca polverosa racconta un quarto posto ai mondiali ’86 e l’argento agli europei italiani del 1980 (spesso -e per fortuna- accantonati all’ombra del trionfo tricolore di qualche anno prima, nel ’68). Eppure, forse la ruota sta cominciando a girare giusta per i cuginetti dei tulipani olandesi. ll gruppo A delle qualificazioni ai prossimi mondiali vede il Belgio in testa assieme alla Croazia, con 13 punti in 10 partite (4 vittorie, 1 pareggio, 1 gol subito). La squadra di mister Marc Wimots, vecchia conoscenza dello Schalke 04, è farcita di giocatori interessanti che potrebbero fare al caso dell’Inter, e di cui il suddetto Benteke, 13 gol all’esordio in Premier League, rappresenta la più classica punta d’iceberg. In Belgio c’è n’è per tutti i gusti, a cominciare dalla porta dove sono in ascesa le quotazioni di Simon Mignolet, di scena anch’egli in Inghilterra tra i pali del Sunderland, e Thibaut Courtois, considerato il nuovo Preud’Homme. Ma siccome a San Siro c’è Handanovic, all’Inter convien pensare al dodicesimo, vista l’incombente scadenza (calcistica) di Castellazzi (Francesco Bardi può e deve aspettare): chi dunque meglio di Jean Francois Gillet, gatto platinato del Torino? In ogni caso le priorità sono altre: per l’attacco c’è Benteke, ma attenzione anche a Dries Mertens, che ha già morso il Napoli in Europa League e che l’Inter ha già seguito. Gioca nel PSV, sulla fascia che fu di Arjen Robben: i presupposti per la successione paiono buoni. Di Jelle Vossen s’è parlato in tempi più recenti, conviene dunque passare al centrocampo, reparto più succulento. Escludendo Hazard, economicamente (e tecnicamente) irraggiungibile, c’è quel Moussa Dembele che ha triturato Cambiasso a White Gart Lane, nella recente (e ahinoi fatale) sfida di Europa League. Corsa, vigore, testa alta sui due lati del campo: il Genoa se ne accorse in tempi meno sospetti, lui scelse…



…l’Inghilterra che oggi lo ammira. Dembelè costa tanto ma con Guarin potrebbe ripagare lo sforzo, succedendo proprio a quel Cambiasso incrociato poco tempo fa. Per non arrabbiarsi più col povero Gargano. Parentesi: tra Dembele, Fellaini, Steven Defour e Witsel il nostro Nainggolan rischia di guardare i mondiali sul divano. Infine la difesa: Kompany sta bene dove sta, troppo per pensarci; meglio stare sul Tottenham, e su quel Jan Vertonghen conosciuto nel doppio confronto di coppa. Altrimenti Toby Alderweireld, colonna dell’Ajax, e Nicolas Lombaerts, mancino fidato di Luciano Spalletti: non fenomeni ma giocatori di esperienza internazionale. Mentre il Milan guarda in Olanda, Branca ha un depliant “fiammingo” da considerare. E se proprio volgiamo parlar di giovanissimi, la risposta è l’Anderlecht, recentemente venuto in Italia a spiegarle ai rossoneri, nell’ultimo Viareggio. Il fiore all’occhiello si chiama Jordan Lukaku, classe 1994 fratellino del Romelu di proprietà del Chelsea. Tanti giocatori interessanti: tutti costano, tutti valgono, coi tempi che corrono ne può arrivare uno solo. Ci vorrebbe una cessione importante, alla Cavani. Oppure basterebbe il terzo posto…



 

(Carlo Necchi)

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