Compie un anno. La sua carriera di allenatore professionista è iniziata 365 giorni fa, quando il presidente Moratti lo scelse per sostituire Claudio Ranieri. La scintilla fu la conquista della NextGenerationn Cup con la Primavera dell’Inter: a distanza di un anno la scelta di Moratti si è confermata rischiosa ma interessante. I numeri non inquadrano del tutto la portata dell’operazione-Strama: 54 partite, 29 vittorie, 10 pareggi, 15 sconfitte, con una media punti di 1,8. Non male, anche se la bacheca è ancora sguarnita e le prospettive restano per certi versi misteriose. Eppure la santa e volubile pazienza di Moratti pare ancora lontana dal vacillare: almeno sino a giugno Stramaccioni dovrebbe restare l’allenatore dell’Inter. Per valutare i suoi progressi durante l’ultimo anno, e la sua possibile permanenza in nerazzurro ilsussidario.net ha intervistato l’agente FIFA Dario Canovi, che conosce bene Stramaccioni essendo stato il suo procuratore (“E’ stato proprio Andrea -ci ha ricordato- a rivelare che io proposi a sua mamma di suggerirgli la carriera di allenatore“).



Andrea Stramaccioni compie un anno da allenatore dell’Inter: che bilancio possiamo trarre? Estremamente positivo. Molti dimenticano che l’Inter che sta allenando non è la squadra del Triplete: molti giocatori sono giovani ed altri più anziani rispetto agli anni d’oro, cominciano a mostrare i segni dell’età. Inoltre ha spesso dovuto fare i conti con una rosa incompleta causa infortuni. Anche il quarto posto potenziale di quest’anno (l’Inter deve recuperare una partita, ndr) è un risultato positivo: questa Inter non è da quarto posto.



Come possiamo definire lo Stramaccioni allenatore dopo un anno tra i professionisti? Un allenatore che sa adattare bene il modulo ai giocatori a disposizione, e non insiste per forza sul contrario. E’ una qualità che ha sempre avuto, anche a livello giovanile. Direi che la capacità di adattamento, anche a situazioni non facili, è la qualità che più è emersa.

Dove invece lo vede migliorato maggiormente in questo anno di lavoro? Diciamo che certe dinamiche del suo lavoro le ha imparate a sue spese. Penso a certi atteggiamenti in conferenza stampa, per i quali è stato oggetto di critiche da parte dei giornalisti. Il saper affrontare i media è ormai una qualità indispensabile per un allenatore: del resto è stata una situazione nuova per Andrea, che venendo dal settore giovanile non poteva esservi abituato.



Si parla molto del futuro prossimo di Stramaccioni: lei crede che Moratti dovrebbe confermarlo anche l’anno prossimo?

Io mi auguro che lo faccia, e credo ci siano buone possibilità anche perché gli ha già confermato la fiducia dopo i primi mesi. I prossimi anni saranno più facili per Stramaccioni: saprà far crescere i suoi giocatori. E’ già molto importante quello che sta facendo adesso, soprattutto con i giovani che lui è in grado di far crescere anche tatticamente. Credo che Moratti avrà delle bellissime sorprese da Stramaccioni.

Stramaccioni è nato e cresciuto a Roma: secondo lei in un futuro potrà tornare ad allenare nella sua città, magari proprio la Roma? Tutto sommato può essere una sua futura aspirazione, anche se è una domanda che andrebbe rivolta anzitutto a lui, per questo mi riservo il dubbio.

 

(Carlo Necchi)