L’Inter Primavera abbandona la NextGen Series, sconfitta in casa dall’Arsenal per 1-0. Al centro sportivo Facchetti decide il gol del centrocampista Nicholas Yennaris, siglato al minuto 68. Nei quarti di finale i Gunners incontreranno i russi del CSKA, mentre le speranze italiane restano aggrappate alla Juventus, che giovedì 7 sfida il Rosenborg.



Gara condizionata dal terreno di gioco, inzuppato dall’insistente pioggia milanese che ha cosparso il campo di pozzanghere. Ne ha risentito il gioco, spesso trasferito su vie aeree e dunque più affidato alla sorte, ma non l’intensità, rimasta sempre elevata. Non molte le occasioni da gol ma degno di lode lo sforzo dei giocatori, soprattutto quelli dell’Inter che hanno attaccato di più.



Ai ragazzi di Bernazzani è mancato solo il gol. Schierata nel modulo 4-2-3-1 con Colombi unica punta e Tassi-Olsen davanti alla difesa, l’Inter ha attaccato con continuità per quasi tutti i novanta minuti. Ma ad un primo tempo spesso insidioso ha fatto seguito un secondo più stanco e bloccato, punteggiato di errori progressivamente più frequenti e favoriti dal terreno pesante. Nella ripresa l’Inter non ha tirato in porta, eccezion fatta per un colpo di testa di Tassi: peccato mortale, pagato forse oltremodo.

I Gunners l’hanno interpretata all’italiana, impostando una partita difensiva. E più sofferta nel primo tempo in cui gli esterni del tridente d’attacco, Gnabry a destra ed Ansah a sinistra, non rientravano sulla spinta dei terzini interisti, abbandonando il centrocampo a tre all’inferiorità numerica. Più respiro ed attacco nella ripresa, in cui la stanchezza dell’Inter ed il terreno pesante hanno riequilibrato la partita. Resta una vittoria di rapina, impreziosita da un gran gol del capitano Yennaris, classe 1993.



Partita non semplice da gestire, vista la pioggia e il conseguente agonismo: ci riesce con grande buonsenso, ammonendo laddove necessario.

Inter

Il gol di Yennaris è imparabile, il resto lo sbriga bene.

Una costante sulla destra: attacca per tutta la gara e ripiega velocemente, schiacciando Angha ed oscurando Ansah.

Quasi sempre in anticipo su Akpon, cui concede pochissimo spazio. Resiste ad una botta, esce nel finale dall’86’ZARO 6 Entra per Donkor ma si piazza davanti, da torre aggiuntiva: qualche spizzata negli ultimi minuti.

Non perde un contrasto, all’occorrenza imposta, sbaglia pochissimo. 

Costante nel supporto all’attacco ma troppo impreciso in fase di cross.

Usa il cervello, cerca spesso la verticalizzazione alta. Perde il pallone che Yennaris tramuta in gol.

Fa schermo davanti alla difesa ed intercetta qualche pallone, smista con buona precisione in fase d’attacco. Nel finale è stanco e poco lucido.

Uno dei più pericolosi: sulla destra si apre varchi in dribbling e cerca il cross o il dialogo con gli altri dall’86’TERRANI sv Non riesce a rendersi pericoloso nei pochi minuti che gioca.

Lo stagno annacqua la sua tecnica: non demorde nè riesce ad incidere quanto potrebbe.

Positivo in alcune accelerazioni palla al piede e giocate nello stretto, che impegnano la difesa. Però raccoglie poco dal 78’BOCAR 6 Si muove, cambia lato più volte, entra in area ma non c’è verso: l’Arsenal chiude tutto.

Gioca spalle alla porta lottando su tanti palloni, ma in area la palla la vede pochissimo.

All.BERNAZZANI 6 Tra prestiti in giro e cessioni alla prima squadra le assenze sono tante; i suoi girano bene anche sul campo pesante, ma mancano in fase conclusiva.

Arsenal

Portiere macedone, non deve fare grandi cose ma tante piccole, e le fa bene

Spagnolo del ’95 a duello con Alborno, più in difficoltà contro Garritano che però imbavaglia nella ripresa. Mostra cojones.

Portoghese nato in Svizzera, arcigno in marcatura ed efficace di testa anche se non rapdissimo.

Bosniaco col turbante, per una botta al capo: più impacciato del compagno ma tiene botta sino alla fine, spazzando lontano.

Altro svizzero, del ’94. Si nota per le tante rimesse laterali che batte, ma soffre molto sia Belloni che Bandini.

Svedese classe 1995, si spende in qualche ripartenza ma resta spesso lontano dalla palla.

Schiscio per un tempo, emerge nella ripresa in cui alza il tono atletico e segna il gol partita.

Altro ’95, mostra molta grinta battendosi nei contrasti, a livello tecnico offre meno anche se il campo non lo aiuta.

Tedeschino di cui si parla un gran bene: stavolta sfigura restando spesso emarginato a destra dall’85’LITMAN s.v.

Anche lui era tra i più attesi, ma il coetaneo Donkor lo tiene a cuccia facilmente.

Inefficace in attacco, aiuta poco dietro.

All.BURTON 6,5 Squadra difensiva ma rocciosa e scaltra.

 

Il tabellino

Marcatore: 68’Yannaris

Inter (4-2-3-1): Di Gennaro; Bandini, Donkor (86’Zaro), Spendlhofer, Alborno; Tassi, Olsen; Belloni (86’Terrani), Garritano, Gabbianelli (78’Bocar); Colombi (Smug, Ferrara, Paramatti, Palazzi). All.Bernazzani.

Arsenal (4-3-3): Iliev; Bellerin, Monteiro, Hajrovic, Angha; Olsson, Yennaris, Hayden; Gnabry (85’Lipman), Akpon, Ansah (Vickers, Ottewill, Jerb, Iwobi, Mugabo). All.Burton

Arbitro: Davide Oggioni di Monza

Ammoniti: Hajrovic (A), Bellerin (A), Olsen (I) per gioco scorretto, Iliev (A) per perdita di tempo.

 

(Carlo Necchi)