L’Inter ha subito una brutta sconfitta in casa del Tottenham, mettendo a serio repentaglio la qualificazione ai quarti di Europa League. Al di là della brutta figura rimediata a White Hart Lane, restano dei problemi di fondo per la squadra nerazzurra, come la sofferenza fisica in alcuni frangenti delle gare e i black out nei primi tempi. Non è la prima volta che l’Inter inizia male le partite, concedendo gol nel primo tempo agli avversari: gli esempi di Catania e Londra sono i più freschi. Spesso i giocatori sembrano far fatica a mantenere un alto ritmo di gioco, oppure paiono correre a vuoto. Contro il Tottenham Gargano e Cambiasso sono rimasti in balia della “gabbia” avversaria, formata dai centrali di centrocampo, Parker e Dembelè, aiutati dai tre trequartisti (Lennon-Bale-Sigurdsson), bravi a muoversi a sostegno e scattare veloci all’attacco. Che quello dell’Inter sia un problema di modulo? Il 4-2-3-1 proposto a Londra era troppo offensivo per il contesto? Questa squadra, che sta faticando in fase difensiva, può permettersi uno schieramento votato all’attacco? Per cercare di capire meglio queste dinamiche ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Italiana Allenatori



L’Inter sta subendo un pò troppo in fase difensiva: è un problema di modulo? No, non è un problema di modulo perché ad esempio con il 4-2-3-1 non si finisce mai in inferiorità numerica nel mezzo. Questo perché ci sono i due mediani aiutati dalle ali, e dal mezzo interno davanti. E’ un modulo che anzi dà densità nel reparto centrale. Il problema può essere un altro.



Quale? Di condizione. Non penso che la fatica dell’Inter dipenda da un’impostazione più o meno offensiva: si vede che alcuni giocatori non sono in perfetta firma fisica. 

Ad inizio anno l’Inter è stata definita provinciale, e Stramaccioni s’indispettì. Crede che questa Inter possa reggere un modulo con tanti giocatori offensivi? Io credo dì sì, l’Inter non deve giocare chiusa. Certo è una squadra che ha bisogno di curare molto i suoi equilibri, cosa che non sempre sta riuscendo a fare.

Perché secondo lei l’Inter tende a concedere il primo tempo all’avversario? E’ successo a Catania e si è ripetuto col Tottenham…



Ed è successo anche nel derby con il Milan, cui è stato quasi regalato un tempo. Sinceramente è un fenomeno che faccio fatica a spiegarmi. Non credo che questo sia legato alla condizione dei giocatori, perché in quel caso il problema emergerebbe al contrario, nei secondi tempi. E’ una cosa che faccio fatica a capire.

Ieri il giovane Mateo Kovacic è rimasto fuori dal gioco: si è fatto un’idea su questo ragazzo? Kovacic è sicuramente un giocatore di grande prospettiva. In questo momento l’Inter è obbligata a farlo giocare e questo gli sarà utile.

 

(Carlo Necchi)