Brutta batosta per l’Inter, schiacciata dal Tottenham con 3 gol a White Hart Lane. I nerazzurri vedono la via dell’Europa League sprangata, ora a San Siro servirà un miracolo per qualificarsi ai quarti di finale (il ritorno si giocherà giovedì prossimo). Bale, Sigurdsson e Vertonghen firmano la superiorità degli Spurs, dilatata su tutti i novanta minuti e in ogni reparto del campo. L’unica buona notizia per l’Inter riguarda proprio Bale: ammonito per simulazione, dovrà saltare la partita di ritorno perché diffidato. Il primo passo dell’impresa? Difficile, ma non impossibile.



Partita quasi monotono, come la canzone di Elio. Trama chiara: Tottenham a fare gioco, Inter e cercar di contenere e distendersi occasionalmente. In realtà c’è stata poca storia: ciononostante il match non è mai stato noioso, anche perché l’Inter a dirla tutta ha avuto una chiamata per tempo per riaprire i giochi. La pioggia non ha ostacolato il fluire continuo del gioco, purtroppo quasi esclusivamente di marca Spurs.



Non c’è che dire, squadra in ottima forma. Gioco strutturato in schemi semplici ma tremendamente efficaci, perché sostenuti dam corsa e movimenti continui da parte di tutti. Ritmo e palleggio dal duo centrale, Parker-Dembelè, rapidità e tagli dalla batteria avanzata (Lennon-Bale-Sigurdsson) spazi e dialoghi dal lavoro dell’attaccante (Defoe): troppo per questa Inter. Di contro qualche crepa in difesa: pur superiore tecnicamente e fisicamente, il Tottenham non è invulnerabile…

…ma l’Inter non ne ha approfittato, fallendo le due grosse occasioni prodotte. Stramaccioni ha pagato le scelte fatte, in primis Kovacic ed Alvarez: il primo è rimasto travolto da un calcio ancora non suo, il secondo ha sprecato un gol che grida vendetta. Nemmeno i cambi nella ripresa (Palacio, Guarin) hanno rialzato la squadra, apparsa appena un pò più capace d’intendere e volere. L’onda del Tottenham ha bypassato troppo facilmente il centrocampo nerazzurro che spesso ha concesso spazi larghi; i tre gol hanno scoperto una difesa ferma, e l’attacco non ha finalizzato. Serataccia insomma, ora serve davvero un miracolo per passare il turno.



Ammonisce tre giocatori, due per simulazione: vede bene. Lascia correre molto, non sempre a proposito, ma tiene sempre in pugno la partita.

Tottenham

Quarant’anni ma riflessi ancora freschi: parata importante su Palacio.

Scioglie le briglie nella ripresa, mostrando corsa e prestanza fisica.

Si concede un paio di pause, e per poco non sono fatali. Il passo non è più lesto ma sopperisce bene con l’esperienza. 

Anche lui a guardare le infilate di Alvarez e Palacio: per sua fortuna restano piccoli nei in una prestazione pulita, temprestiva in ogni intervento, come quello aereo che fissa il 3-0.

Non si spinge troppo in là o lo fa con quasi con discrezione, lasciando divertire Sigurdsson. Però è solido ed offre appoggio costante all’azione.

Lo inseguiva il Genoa nel 2010, ai tempi dell’AZ. Ha arretrato il suo gioco, adesso sta in mezzo ed è un colosso: strappa, riparte e rifinisce, sovrastando da solo Cambiasso e Gargano dal 20’st LIVERMORE 6 Dentro a giochi fatti, partecipa attivamente all’ultima fetta di partita.

Un orologio, scandisce il tempo di gioco con passaggi precisi ed accelerazioni efficaci, sbagliando pochissimo.

Partito a destra e spostato a sinistra, risulta quasi più utile senza palla, allargando il fronte d’attacco ed intrecciando le sue vie con quelle di Bale. Cucina per il 2-0 e sfiora il gol nella ripresa dal 37’st NAUGHTON s.v.

Conferma le impressionanti doti fisiche segnando un gol da centrvanti. Pericoloso in altre quattro occasioni, anche se forse un pò meno costante di come l’avevamo lasciato.

Si fa conoscere in fretta: cross per l’1-0 e raddoppio. Con l’argento vivo addosso impegna Zanetti (non un pisquano) e si accentra pericolosamente dal 27’st HOLTBY 6 Attivo, senza trascendere.

Un paio di contropiede sprecati sporcano una prova generosa, al servizio dei tridente alla sue spalle cui offre spazi e sponde. Protagonista nel secondo gol.

All.VILLAS BOAS 7,5 Cavalca la splendida forma dei suoi ragazzi, cui ha dato grande determinazione e chiarezza di idee.

Inter

Evita la goleada. Ancora una volta.

Soffre molto in fase difensiva: Sigurdsson scivola via come una saponetta. Come al solito l’ultimo a mollare.

Non sfigura tanto contro Defoe, quanto nei presepi di marmo che accolgono i primi due gol del Tottenahm: fermo immobile.

In area arriva di tutto: lui mette qualche bella pezza ma non può chiudere tutto. In ritardo su Vertonghen nello scatto del 3-0.

Troppo spesso fuori posizione, lascia tanti spazi dalla sua parte: Lennon e Bale ringraziano anche meno del dovuto dal 1’st PALACIO 5 Stavolta non porta scossa, ed anzi manca un gol ampiamente in faretra.

Dembelè ha più fisico, Parker più piedi: resta incastrato nella morsa, senza costruire nè coprire molto.

Mezzo in più per il bel lancio che manda in porta Palacio. I dirimpettai girano il doppio, li lascia spesso passare.

Mostra impegno anche nei tagli verso il centro, ma non serve se a tu per tu col portiere si sbaglia così dal 23’st JONATHAN 6 Controlla Lennon mentre questi tira un pò il freno.

Una buona iniziativa di squadra lo porta al tiro nel primo tempo, ma risulta quasi sempre fuori dal gioco dall’11’st GUARIN 5,5 Porta un minimo di fisicità in più ma non raccoglie più di un giallo per simulazione (non era diffidato).

Arriva tre-quattro volte sul fondo, ma dietro sono lacrime e stridore di denti. Ammonito, salterà il ritorno.

Nel primo tempo offre un paio dei suoi lampi di genio: uno illumina la strada di Alvarez ma quello casca, fulminato come San Paolo. Nelle ripresa si arena anche lui. 

All.STRAMACCIONI 5 Ok la stanchezza e gli impegni ravvicinati, ma sbaglia scelte iniziali perlomeno in Kovacic: in un contesto de genere Guarin era necessario. Meno colpe su Alvarez, che si boccia da solo con un brutto errore.

 

Il tabellino

Marcatori: 6’pt Bale, 18’pt Sigurdsson, 9’st Vertonghen

Tottenham (4-2-3-1): Friedel; Walker, Gallas, Vertonghen, Assou-Ekotto; Parker, Dembelè (20’st Livermore); Lennon (37’st Naughton), Bale, Sigurdsson (27’st Holtby); Defoe (Lloris, Dawson, Caulker, T.Carroll). All.Villas Boas. 

Inter (4-2-3-1): Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Chivu, Juan Jesus (1’st Palacio); Gargano, Cambiasso; Alvarez (23’st Jonathan), Kovacic (11’st Guarin), A.Pereira; Cassano (Belec, Pasa, Mbaye, Benassi). All.Stramaccioni.

Arbitro: Antonio Mateu Lahoz (Spagna)

Ammoniti: A.Pereira (I) per gioco scorretto, Bale (T) e Guarin (I) per simulazione.

 

(Carlo Necchi)

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