José Mourinho, sempre fortissimamente Mourinho. E’ il grande sogno dell’Inter, non ci si può nascondere. Un Triplete non si dimentica tanto facilmente; il carisma di un allenatore che sa farsi adorare dai giocatori, istrionico fino a sconfinare oltre il lecito in atteggiamenti e dichiarazioni, il personaggio capace di riportare la Champions League nella San Siro nerazzurra dopo 45 anni è l’allenatore che tutti i tifosi dell’Inter, nessuno escluso, vorrebbero sulla panchina della loro squadra. A prescindere da chi vi sia seduto, si chiami esso Benitez o Stramaccioni, o anche Fabio Capello: è opnione comune il fatto che Rafa e Gasperini siano stati mal digeriti anche e soprattutto per la nostalgia canaglia che attanagliava tutto il popolo nerazzurro. Nostalgia da Special One, che intanto si gioca la terza semifinale di Champions League consecutiva con il Real Madrid, ma che dalle Merengues rischia seriamente di divorziare. Nando Sanvito ha parlato in esclusiva a Ilsussidiario.net e ha rivelato che l’addio al Bernabeu è segnato, ma che ci sono alcune difficoltà da superare e quindi potrebbe anche bloccarsi tutto. Ad ogni modo, una cosa è chiara: Mourinho non tornerà all’Inter, non ancora perlomeno. Le sue dichiarazioni sono vere: stima e affetto ci sono, ma il suo futuro potrebbe e dovrebbe essere il Chelsea, cioè il suo primo amore. Si farà? E quali sono le difficoltà legate alla sua partenza dal Bernabeu? Ce lo ha spiegato Sanvito.



Il Real Madrid ha pescato nell’urna il Borussia Dortmund, ma intanto continuano a circolare voci di ogni tipo sul futuro di Mourinho. Come stanno le cose? Al di là dei titoli strillati dai media, fino a una settimana fa Mourinho non aveva ricevuto alcuna proposta concreta da altri club, alla fine della scorsa settimana invece le cose sono cambiate.



Cos’è successo? E’ arrivata una proposta da Parigi? No, il suo procuratore Mendes è tornato da Londra con un’offerta formale e concreta da parte del Chelsea.

Subito accettata, immagino… No, perché c’era prima da definire come sciogliere il vincolo contrattuale con il Real Madrid.

Non dovrebbe essere un problema se le parti sono d’accordo… E invece è diventato un problema. Lunedì all’hotel Ciragan Palace di Istanbul Mourinho e Perez si sono parlati e per la prima volta l’allenatore portoghese ha esplicitamente detto di immaginarsi da luglio un futuro altrove, per una serie di motivi che vanno dal conflitto con alcuni giocatori di peso nello spogliatoio fino all’ostilità dei media nei suoi confronti. Ma i toni sono stati molto prudenti.



Perché? Non erano già arrivati a un accordo qualche mese fa? In caso di esonero il contratto prevede che il Real Madrid versi 20 milioni nelle tasche di Mourinho, in caso di addio del tecnico invece è Mourinho (o il suo nuovo club) che deve versare 30 milioni. A gennaio in profonda bufera e volontà comune di divorzio le due parti hanno verbalmente pattuito che la rescissione sarebbe stata gratuita da una parte o dall’altra, ma poi il vento è cambiato.

Cos’è successo? I risultati sono migliorati, e dopo un sondaggio in cui l’89% dei soci ha espresso la volontà di confermare Mourinho anche la prossima stagione, Perez ha cominciato a tentennare. Penso che comunque si arriverà al divorzio consensuale e al matrimonio Chelsea-Mourinho, ma ci vuole ancora qualche settimana prima che il club spagnolo metabolizzi la situazione e dia il via libera.

Perez ha pronta un’alternativa?  Diciamo che la sua idea è puntare su Ancelotti, ma finora i media madrileni e anche parte del Consiglio direttivo erano stati freddini sul nome dell’italiano; la buona prova del suo PSG contro il Barcellona ha però spazzato via i dubbi. Non a caso oggi sulla stampa spagnola ci sono editoriali favorevoli ad Ancelotti.

(Claudio Ruggieri)