Pare proprio che per l’Inter non ci sia pace quest’anno. Dopo la sequela di infortuni e gli acquisti sbagliati sul mercato (senza parlare delle cessioni da un punto di vista tecnico “scellerate”) arriva anche la doccia fredda di Marko Livaja, giocatore che il nerazzurro non l’ha in effetti abbandonato, ma ora milita nelle fila dell’Atalanta e chissà quanto sarebbe servito a Stramaccioni nello zoppiacante attacco nerazzurro. Livaja non è certo un giocatore che difetta di personalità, anche se c’è chi più che lui rimpiange il prestito di Samuele Longo all’Espanyol. Livaja dalle colonne di SportWeek si è lasciato andare a dichiarazioni forti nei confronti del club che lo ha calcisticamente cresciuto e lanciato, e in cui confidava di poter trovare il suo spazio. E non solo a causa degli infortuni di Milito, Cassano e Palacio. “Avrei giocato lo stesso, ma l’Inter è un ambiente strano”. Quale sia la stranezza non lo sappiamo, ma la frecciata sibillina c’è e anche Stramaccioni, nelle vesti di pompiere visto che il giocatore è ancora tesserato e non vuol certo rivivere il dramma di Pazzini che fece crollare il costo del suo cartellino dichiarando pubblicamente la rottura insanabile con il club, non riesce a chiudere del tutto sulla polemica. “Livaja l’ho cresciuto io, all’Inter è legato, ma anche se sembra che sia un giocatore navigato ha solo vent’anni. Comunque qualsiasi discorso è superfluo”. Superfluo perchè Livaja rincara la dose: “Io all’Inter torno solo se gioco. Non ho problemi a trasferirmi, ho lasciato la croazia da ragazzino. Ho firmato per l’Inter solo perchè sono arrivati prima e io sono di parola, ma il Milan mi piace: ci ha giocato Boban”. Insomma, Livaja fa capire che non è disposto a sacrificarsi senza ragioni. L’Inter è una grande opportunità, ma Livaja non vuole essere un tesserato. Vuole essere protagonista. Se poi il Milan si farà di nuovo avanti, questo non si sa, di certo il ragazzo si sente pronto per il grande salto, a diventare un giocatore importante. Staremo a vedere con quale maglia.