E’ una sconfitta amarissima quella dell’Inter a Palermo, non solo per il risultato in sè che allontana i nerazzurri dall’Europa, quanto perchè Stramaccioni perde anche Javier Zanetti per la rottura del tendine d’Achille. L’entità sarà verificata più tardi, ma c’è il serio rischio che il capitano abbia chiuso oggi pomeriggio la sua carriera. E’ una vittoria invece splendida per il Palermo di Sannino, che esce dalla zona retrocessione e, pur dovendo ancora costruirsi tutta la permanenza in serie A, adesso è padrone del proprio destino.
Partita solo a tratti emozionante, soprautto nel finale quando l’attesa della vittoria da una parte e la rincorsa verso un insperato pareggio hanno allungato le squadre che hanno offerto continui cambi di fronte. Nel complesso una partita giocata a ritmo piuttosto basso, una volta che il Palermo ha trovato il vantaggio non aveva nessun interesse ad alzare l’intensità di gioco mentre l’Inter con gli uomini contati ha dimostrato pochissima grinta nel cercare di ribaltare il risultato.
Squadra gagliarda che mette in campo lo spirito guerriero e arrembante del suo allenatore. Parte forte e alla prima occasione va in rete. Gestisce bene il risultato per quasi tutta la partita; solo nel finale, anche dopo l’espulsione di Sanniso perde la compattezza concedendo qualche occasione di troppo agli avversari. Vittoria meritata, quinto risultato utile consecutivo. Sebbene abbia 32 punti come il vincente Genoa la salvezza, almeno nell’animo, sembra un po’ più vicina.
Manca l’autostima prima ancora dei fondamentali titolari. I ragazzi di Stramaccioni giocano lenti e senza idee, subiscono i contrattacchi del Palermo che con troppa facilità arriva al tiro. Handanovic ci mette più volte il guantoni tenendo sempre in bilico un risultato che gli attaccanti neroazzurri, ma in generale tutta la fase offensiva dell’Inter, non riesce mai a riacciuffare. Almeno due occasioni sprecate per trovare il pari non fanno dimenticare una prestazione sotto tono nei 90′ complessivi.
Mantiene sempre l’ordine in campo e gestisce con personalità le situazioni più spigolose. Espelle Sannino per eccessive proteste e ammonisce sempre con motivazioni adeguate.
Non si fa mai scappare i numerosi palloni vaganti in area uscendo sempre bene, mantiene inviolata la porta dando sicurezza a tutto il reparto.
Non fatica a chiudere le incursioni dalla sinistra dell’Inter, Schelotto non è mai una minaccia e Rocchi è spesso prevedibile.
Dirige la fase difensiva con solidità ed è sempre presente quando si tratta di far ripartire l’azione. ARONICA 6: dei tre difensori è quello che soffre maggiormente perchè dalla sua Alvarez ha un dribbing e fantasia. Spesso ci mette una pezza all’ultimo salvandosi in extremis.
Il più in ombra della squadra, il Palermo preferisce spingere sulla sinistra e lui viene cercato poco. Gioca nel complesso una partita sufficiente senza infamia e senza lode.
Dai suoi piedi parte l’azione del vantaggio rosanero. Gestisce con ordine il possesso della squadra ma nella parte finale di gara perde la lucidità del primo tempo.
Molta corsa per tutta la partita, dà equilibrio al centrocampo sacrificandosi per tutta la sqaudra.
Roccioso in fase di non possesso è tra i primi a presentarsi in fase di costruzione. Galleggia tra il centrocampo e la trequarti dialognado con Ilicic e Miccoli.
Il milgiore in campo. Brillante quando si tratta di scappare sulla corsia di competenza, serve numerosi cross dalla sinistra una volta arrivato sul fondo. Esce per crampi.(dall’82’) NELSON: S.V.
Puntuale nel trovare la rete che decide il match, giocatore sempre più decisivo in questo Palermo. Si ripete dopo aver trovato la sua prima rete proprio contro l’Inter alla sua prima stagione in Serie A nel 2010.
(dal 72′) HERNANDEZ 6: cerca di sfruttare gli ampi spazio concessi dagli avversari e sfiora persino il gol del KO.
Sfiora più volte il raddoppio arrivando troppo facilmente al tiro ma San Samir Handanovic gli dice sempre di no. Capitano e anima della sua squadra.(dall’87’) MUNOZ: S.V.
Da quando è ritornato al Barbera ci ha sempre creduto. Quinto risultato utile consecutivo, oggi persino una vittoria contro una (ex) big del campionato. Raggiunge quota 32 punti, a 4 lunghezze dallo sconfitto Torino.
Voto alto sopratutto dopo la straordinaria parata del secondo tempo che neutralizza il tiro chirugico di Miccoli. Salva più volte i suoi dal raddoppio ma resta inspiegabilmente immobile sul tiro che porta al gol di Ilicic.
Traballa tante volte, è forse il giocatore più esperto ma non dà sicurezza al reparto permettendo al Palermo di andare con troppa facilità al tiro.
Brutto errore che porta al vantaggio rosanero che si aggiunge all’elenco di questa stagione. Primo elemento di fragilità della retroguardia di stramaccioni. In attacco manca di precisione quando è chiamato a segnare sugli sviluppi degli angoli.
(dal 71′) GARRITANO 6: entra per aumentare la pericolosità dell’attacco neroazzurro. Qualche guizzo e poco altro ma va premiato l’impegno di un giovanissimo alle prime armi.
Troppo impulsivo e scomposto come ha spesso dimostrato. Si fa ammonire per un brutto ed inutile fallo sotto gli occhi di Orsato che poteva anche tirare fuori il rosso.
Tra i più positivi in campo. Spinge con costanza sulla destra andando spesso al cross. Poco supportato dai compagni, meglio quando sulla sua corsia trova la complicità di Alvarez.
Esce dopo 17′ per infortunio al tendine d’Achille. Ennesima nota dolente di questa inter.
(dal 17′) SCHELOTTO 5: troppo impreciso in fase di costruzione, salta poche volte l’uomo e perde troppe volte palla.
In calo rispetto alle puntate precedenti, gioca a ritmi alterni non dando continuità alla manovra che spesso manca di ritmo ed idee. Anche lui perde parecchi palloni a centrocampo e non inquadra mai la porta quando è chiamato al tiro.
Prestazione sufficiente in appoggio ai compagni, cerca di mettere ordine nel centrocampo senza idee dell’Inter ma non alza mai il ritmo.(dall’86’) FORTE: S.V.
Spreca tantissimi palloni in fase di costruzione, incapace di dialogare con i compagni e creare superiorità numerica in attacco. Nota assolutamente negativa.
Primo tempo pallido in cui ci si ricorda solo un tiro che sfiora il primo palo. La ripresa è giocata con più entusiasmo e da lui dipendono molte azioni dell’Inter. Insufficiente perchè sbaglia un gol clamoroso davanti a Sorrentino dopo un’ottima azione alla sua maniera dalla sinistra.
Resta ingabbiato tra i 3 difensori avversari. Quando ha l’occasione prova a girarsi per calciare a rete o servire i compagni ma gioca troppo spesso spalle alla porta e la sua pericolisità viene neutralizzata.
Ha molte scusanti, la maledizione degli infortuni colpisce anche capitan Zanetti e dopo neanche 20′ è costretto a fare il primo cambio perdendo l’equilibrio che sa dare l’argentino. La sua sqadra però rimane troppo pasticciona e senza un anima; incapace di rimanere compatta per una partita intera, si fa spaventare da un grintoso Palermo e parte alla ricerca del pari troppo tardi.
(Giorgio Davico)
Marcatore: Ilicic (P) 10’p.t.
Sorrentino; Von Bergen, Donati, Aronica; Morganella, Barreto, Rios, Kurtic, Garcia(Nelson 81’s.t.); Ilicic(Hernandez 72’s.t.), Miccoli(Munoz 87’s.t.). A disp.: Benussi, Brichetto, Viola, Fabbrini, Munoz, Garcia, Anselmo, Sperduti, Boselli, Faurlin, Dybala. All. Sannino
Handanovic; Ranocchia, Silvestre(Garritano 70’s.t.), Juan Jesus; Jonathan, Zanetti(Schelotto 17’p.t.), Kovacic, Kuzmanovic(Forte 87’s.t.), Pereira; Alvarez; Rocchi. A disp.: Carrizo, Belec, Chivu, Pasa, Benassi, Bandini, Ferrara. All. Stramaccioni
Arbitro: Orsato
Ammoniti: Miccoli (P), Silvestre (I), Juan Jesus (I), Morganella (P), E. Barreto (P), Handanovic (I), Schelotto (I), Hernandez( P)