Javier Zanetti, capitano e tuttofare dell’Inter, si è rotto il tendine d’Achille della gamba sinistra. Fatale per lui un contrasto di gioco durante Palermo-Inter, partita che i nerazzurri hanno perso per 1-0. Attorno al 15′ minuti del primo tempo, Zanetti è sceso sulla fascia destra in una delle su azioni più classiche: ricevuto il passaggio di ritorno da Jonathan, l’argentino ha effettuato uno scatto verso fondo campo, e crossato il pallone verso il centro dell’area. Un lieve contrasto col palermitano Aronica, un movimento scomposto del piede sinistro, e il crack. Il seguito sono immagini purtroppo già note: il dolore, la barella, l’ospedale, le stampelle. A caldo si è parlato di carriera finita per Zanetti, che ha subito un infortunio che si può definire grave a 39 anni, età avanzata per un calciatore. Eppure il capitano dell’Inter ha provveduto a rincuorare tutti, dichiarando che tornerà in campo appena possibile. In questo momento la domanda di tutti i tifosi nerazzurri è: quando? Questo ed altro abbiamo chiesto a Ilario Candido, medico sociale del Cittadella, nell’intervista esclusiva per ilsussidiario.net.



Per Zanetti si è ipotizzato un recupero in 6-8 mesi: tempistica plausibile? Sì, il tempo di recupero dalla ritura del tendine d’Achille si può generalmente stimare in sei mesi. Mi è capitato proprio quest’anno di avere a che fare con un problema del genere.

Con chi? Con il nostro attaccante Antonio Di Nardo. Anche lui si è rotto il tendine d’Achille ad inizio stagione, ma è già rientrato in campo e ha pure ripreso a segnare. I tempi e le tecniche di recupero si sono abbastanza regolarizzate, anche per un infortunio pesante come questo. Certo, Di Nardo ha trentatré anni, non trentanove.



Il fatto che Zanetti abbia quasi quarant’anni può influire sul suo recupero? Sicuramente può rallentarlo, ma ciò non toglie che il giocatore possa tornare a giocare. Certo più l’età è avanzata più i tempi di recupero possono allungarsi, ma non è automatico.

Si è detto che il tendine d’Achille si rompe per cause degenerative: cosa significa?

Che un tendine sano difficilmente si rompe. Ma col passare degli anni, se sottoposto ad infiammazioni croniche più o meno frequenti, come può succedere per i calciatori, il muscolo si indebolisce. ‘Cause degenerative’ si può tradurre con usura. Per questo non deve fare scandalo che anche uno come Zanetti abbia subito questo infortunio.



Che idea si è fatto di tutti gli infortuni capitati all’Inter quest’anno? E’ una situazione difficile da commentare, soprattutto da fuori. Sicuramente c’è stata una componente di sfortuna, ma non saprei definire cause più precise.

 

(Carlo Necchi)