“Sono 20 o 21 partite che non ci danno un rigore a favore: è statisticamente impossibile, e allora c’è chi parla di buona fede ma io alla buona fede non credo più”. Parole pesantissime quelle di Massimo Moratti dopo la sconfitta interna della sua Inter contro l’Atalanta. L’allusione è chiarissima: quel rigore concesso agli orobici con i padroni di casa in vantaggio per 3-1, una decisione francamente incomprensibile anche a voler cercare tutte le attenuanti (che non ci sono). E’ chiaro però che le esternazioni di Moratti sono forti, anche considerando l’episodio che ha palesemente danneggiato la sua squadra: quando si parla di malafede non può che tornare alla mente lo spettro di Calciopoli. E’ davvero così? Davvero si può parlare del ritorno della Cupola, di manovre di Palazzo, di un campionato falsato all’origine? C’è chi sostiene che il Milan stia decidendo a tavolino la corsa al terzo posto, altri tirano in ballo nuovamente la Juventus e sostengono che abbia goduto di favori arbitrali; ad ogni modo, i tifosi dell’Inter si sentono defraudati, tanto che sui social network sono già comparse quelle immancabili tabelle che calcolano quanti sarebbero i punti della squadra di Stramaccioni senza i torti subiti (come al solito però questi dati non tengono conto dei favori ricevuti). Della parola Calciopoli chi non vuole nemmeno sentire parlare è Luciano Moggi, cioè colui che più di ogni altra persona si è trovato coinvolto nel processo del 2006. In esclusiva a Ilsussidiario.net, l’ex direttore sportivo della Juventus ha puntato il dito contro gli errori dell’Inter sul campo.



Una domenica di polemiche arbitrali a non finire. Sono giuste le lamentele? Ho sentito parlare di campionato falsato, di malafede; tutto questo avviene regolarmente quando la Juventus stravince il campionato. Quando invece lo scudetto lo vincono altre squadre, allora certi argomenti non vengono tirati in ballo. E’ la solita storia.



Massimo Moratti si è scagliato contro l’arbitro Gervasoni parlando di malafede… Ripeto il concetto, ora si parla di malafede; quando l’Inter vinceva e beneficiava di favori arbitrali, si è mai tirato in ballo il concetto? Si vede che Moratti pensava queste cose già da tempo. Io inviterei il presidente dell’Inter a prendere nota di alcune statistiche.

Per esempio? 

L’Inter ha subito 43 gol in campionato, è una delle difese peggiori del torneo, e quando prendi così tante reti non puoi ambire a vincere qualcosa di importante. E cito un altro dato: i nerazzurri hanno perso 11 volte. Come si fa ad arrivare in Champions League o addirittura vincere lo scudetto con così tante partite perse? La classifica dell’Inter non dipende certo dagli arbitri.



Ieri però Gervasoni ha sicuramente sbagliato… Ha sbagliato in buona fede, come sbagliano sempre gli arbitri e come hanno fatto anche in passato. Sono esseri umani, è la stessa cosa di quando i giocatori sbagliano davanti al portiere. Bisogna dire che anche gli attaccanti sbagliano in mala fede?

Secondo Stramaccioni però quell’errore ha cambiato la partita… Stramaccioni è un altro che sta sbagliando tanto, basti pensare che invece di bacchettare i propri difensori per gli errori fatti sui gol dell’Atalanta li stava difendendo per il rigore. L’Inter prende gol come una squadra di bassa classifica, bisogna che il tecnico romano si faccia qualche domanda piuttosto che attaccare gli altri. E aggiungo un’altra cosa.

Quale? Si è parlato tanto del rigore fischiato all’Atalanta, ma nessuno dell’Inter ha parlato di un errore a loro favore. Il primo gol di Alvarez nasce da un fallo evidente di Tommaso Rocchi su Stendardo, però nessuno ha tirato in ballo questo episodio.

 

(Claudio Ruggieri)