L’Udinese rulla l’Inter a San Siro, vincendo per 2-5 e centrando la terza qualificazione consecutiva in Europa. I bianconeri trovano l’ottavo successo consecutivo blindando definitivamente il quinto posto. Una gara a senso unico che ha visto due squadre fronteggiarsi con obiettivi e motivazioni diverse. Alla fine, le numerose lacune difensive dell’Inter e il gioco espresso dagli uomini di Guidolin hanno sbilanciato fin da subito i favori del pronostico dalla parte dei friulani. Alla fine del match, il possesso palla è leggermente dalla parte dei padroni di casa, 51%. Per quanto riguarda le conclusioni invece 18-11 (7-6 nello specchio) per l’Inter. Anche il dato sulla supremazia territoriale è a favore dei nerazzurri: 12’44” contro i 10’58” dei bianconeri. Però il possesso palla e le occasioni prodotte dagli uomini di Stramaccioni si sono rivelate inefficaci. Infatti la percentuale di attacco alla porta avversaria è maggiore per i giocatori dell’Udinese, 50% contro 41%. Così come il dato sulla pericolosità, 85% a 63%. Le statistiche individuali hanno invece visto prevalere tre calciatori interisti. Juan Jesus ha recuperato più palloni di tutti (25), Kovacic ha completato più passaggi (73) e Rocchi ci ha invece provato più di chiunque, con 5 tiri verso lo specchio.
Stramaccioni sceglie il 3-5-2 con Handanovic in porta e la linea difensiva composta da Pasa, Cambiasso e Juan Jesus. Sulle fasce Nagatomo e Alvarez, in zona nevralgica Kovacic, Kuzmanovic e Pereira, mentre in attacco Guarin affianca Rocchi. La squadra di Guidolin, a caccia della terza qualificazione consecutiva in Europa. Per blindare Guidolin schiera i suoi con il 3-4-2-1. Tra i pali Brkic, in difesa Benatia, Danilo e Domizzi, mentre sugli esterni si dispongono Dusan Basta (seguito proprio dai nerazzurri) e Gabriel Silva. Allan e Pinzi in mediana, Luis Muriel e Pereyra tra le linee pronti a supporto del capitano Antonio Di Natale. Arbitra Mazzoleni. I friulani attaccano fin dalle prime battute e il loro pressing si rivela efficace per sbloccare subito il match. Juan Jesus chiamato a impostare l’azione va in tilt dopo pochi secondi sbagliando un passaggio elementare. Basta e Di Natale combinano favorendo la penetrazione di Pinzi in area che a tu per tu con Handanovic non sbaglia. L’Inter non riesce a reagire e gli ospiti ne approfittano subito. Al decimo di gioco un’azione insistita produce una punizione dai pressi del corner. Traversone morbido verso il primo palo, dove Danilo prolunga cercando il palo più lontano. Domizzi si libera di ogni marcatura e stacca, trovando il gol del raddoppio. Questa volta la reazione dell’Inter arriva immediatamente. Dopo pochi secondi un cross dalla fascia viene disinnescato in area. Guarin prova il tiro dal cuore dell’area, ma trova la ribattuta di Danilo. La sfera resta nei pressi del dischetto e Juan Jesus se l’aggiusta sul mancino trovando il gol dell’1-2 che parzialmente annulla l’errore di inizio gara. Al 24esimo una rapida azione di Basta e Di Natale mette in ginocchio la retroguardia nerazzurra. Il capitano bianconero giunge al tiro dall’interno dell’area, ma non riesce a battere Handanovic che si supera deviando in corner. Pochi minuti dopo, i padroni di casa sfiorano la rete. Alvaro Pereira ottiene il fondo dalla sinistra e serve Rocchi in area che gira verso lo specchio. Brkic è ben posizionato e con i piedi respinge. L’Udinese cerca di gestire il vantaggio, ma nel finale una prodezza del suo capitano chiude di fatto la gara: dalla sinistra dopo aver scambiato con Pereyra, Di Natale carica il destro dal limite disegnando una parabola magica che bacia il palo interno prima di gonfiare la rete. Handanovic nella situazione osserva immobile.
L’Inter cerca immediatamente un gol per accorciare le distanze, ma la punizione di Guarin viene deviata da Pereyra, salvando Brkic. Sul corner seguente i bianconeri approfittano dell’incertezza degli avversari e colpiscono in contropiede: Muriel anima il 3 contro 2 e lancia Gabriel Silva nel duello con Handanovic. Tocco sotto e il portiere sloveno viene battuto per la quarta volta. Stramaccioni lancia Palacio, al rientro dopo l’infortunio richiamando uno spento Alvarez. Lo scatto di orgoglio nerazzurro arriva poco dopo, ma il palo nega a Rocchi la rete. Appuntamento solo rinviato di qualche minuto: Palacio sulla sinistra salta Basta e serve Rocchi che in girata batte Brkic. Nemmeno il tempo di scandire il cognome di Rocchi dopo la chiamata dello speaker che Handanovic insacca l’ennesimo gol. Allan verticalizza immediatamente dopo un recupero di palla per Muriel che scatta verso la porta. Nagatomo copre l’uscita di Handanovic, ma non si intende con il portiere sloveno scontrandosi con lui. La palla rotolo in area e per Muriel è un gioco da ragazzi siglare l’undicesimo gol in A. Nel finale, il ritmo di gara cala con le due squadre che salutano il campionato appena concluso con umori totalmente diversi.
La partita viene sbloccata dopo 50 secondi. Il primo affondo degli ospiti viene controllato dalla difesa nerazzurra, ma Juan Jesus sul disimpegno seguente è impreciso regalando palla a Basta. Tocco per Di Natale che premia l’inserimento di Pinzi in area. Tocco a seguire e interno preciso che batte Handanovic in uscita. Il gol del raddoppio arriva dopo 10 minuti. Punizione dalla sinistra calciata da Di Natale verso il primo palo. Danilo prolunga cercando il secondo palo e trovando il colpo di testa vincente di Domizzi. Dopo pochi attimi Juan Jesus prova a farsi perdonare, accorciando le distanze con un tiro preciso che batte un Brkic superficiale nell’intervento. Di Natale a fine primo tempo rinsalda il vantaggio. Il capitano dei friulani duetta con Pereyra sulla fascia sinistra e dall’angolo alto dell’area di rigore conclude a giro, trovando un tiro preciso che bacia il primo palo e si insacca in rete. Nella ripresa Gabriel Silva serve il poker da un contropiede rapido seguente a un corner degli avversari. 3 contro 2 condotto da Muriel che vede l’inserimento di Gabriel Silva che con un lob supera Handanovic. Rocchi poco dopo accorcia le distanze girando in rete un cross basso di Palacio. Il gol che mette la parola fine al match arriva al 66esimo. Muriel cerca palla dopo una verticalizzazione di Allan, ma Nagatomo copre l’uscita di Handanovic. L’esterno giapponese però non si intende con l’estremo difensore e si scontra con lui. La palla nel frattempo rotola in area e per Muriel è un gioco da ragazzi segnare.
Andrea Stramaccioni si presenta per quella che potrebbe essere la sua ultima intervista da allenatore dell’Inter, provando ad analizzare la 16esima sconfitta del campionato ai microfoni di SkySport: «La partita di stasera è difficilmente giudicabile, avevamo tantissime assenze al centro della difesa e l’Udinese ha sfruttato due nostri errori nei primi dieci minuti, mettendo la partita sui binari che voleva. Loro sono la squadra più forte del campionato in campo aperto. Voltiamo pagina e tiriamo le somme della nostra stagione, che è sicuramente negativa. Non possiamo parlare di liberazione, ma gli ultimi due mesi sono stati difficilissimi. La cosa più importante è voltare pagina, oggettivamente è andato tutto male”. Il tecnico romano ha poi analizzato la sua situazione contrattuale: “Il futuro? L’Inter è Massimo Moratti, anche se non stava bene è voluto venire allo stadio e ha dato un’altra grande dimostrazione del suo amore per la squadra e della voglia di riportarla in alto. La cosa più importante è non sbagliare nulla nella costruzione della squadra per il futuro. Negli ultimi due mesi abbiamo fatto male, ma a prescindere dalle situazioni, la valutazione non può essere positiva. Ora la società deve ricostruire un’Inter competitiva. Il presidente ha le idee molto chiare su come ricostruire, ripartendo dagli errori fatti in questa stagione». Francesco Guidolin ha invece esternato la sua gioia per la qualificazione conquistata in Europa League ai microfoni di RaiSport: “L’Europa è frutto di un progetto e di un programma, un grazie ai miei giocatori, sono stati bravissimi ed esaltanti. Si può partire piano e sbagliare, ma poi alla fine arrivano i risultati e vengono fuori le capacità. Per me è 4 su 4, 4 anni a Udine e 4 accessi in Europa. Non voglio svelare il futuro, mi piace mantenere il segreto su ciò che mi riguarda. Non si può dire che io non sia stato cercato». (Francesco Davide Zazatwitter@francescodzaza)



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