Inter sulle ali dell’entusiasmo per la presentazione di un pragmatico Walter Mazzarri, che fa le proprie fortune nell’era post-Stramaccioni con l’immagine di sergente di ferro che “vendicherà” attraverso il lavoro e la fatica le delusioni del popolo di fede nerazzurra. Grandi applausi alla fine dell’intervento del mister ieri sera, ma la mente è come sempre rivolta al mercato, perchè ci sono ancora diversi tasselli da sistemare per fare di quello nerazzurro un mosaico vincente. Innanzitutto c’è la vicenda Isla. Il cileno si è pentito della sua precedente destinazione e vuole arretrare le lancette dell’orologio, quando avrebbe potuto spingere per approdare all’Inter. A Mazzarri piace, a Moratti anche. La trattativa è ancora lunga, la Juventus non si schioda dai 7,5 milioni (fanno gola per usarli per Kolarov) mentre l’Inter ha stiracchiato l’offerta a 6, non di più. Subito si sono sparse le voci di una serie di trattative per Van Der Wiel, Montoya e Janmaat, forse anche per mettere pressione a Marotta e constringerlo ad abbassare le pretese. L’inerzia ha provato a romperla lo stesso Isla, con un gesto molto apprezzato da Mazzarri: la riduzione dello stipendio di circa 800mila euro in 4 anni (suggerendo così anche la durata del contratto). Insomma altri passi avanti, siamo davvero alle battute finali.
Battuta d’arresto invece per quanto riguarda l’approdo di Aleksandar Dragovic, visto che nè Silvestre, nè Ranocchia (quest’ultimo gode ancora della stima di Moratti, quanto meno se non si presenterà un’offerta davvero ghiotta) sembrano in procinto di lasciare la Pinetina, almeno non nei tempi auspicati e previsti fino a un paio di giorni fa. Sfiancante, come ogni trattativa in cui si coinvolge Cellino, anche la trattativa per Radja Nainggolan. I nerazzurri sembrano essere i soli rimasti sul giocatore (almeno in Italia), ma l’intoppo della comproprietà di Longo e i milioni extrabudget che stentano ad arrivare, stanno raffreddando la trattativa. Wellington è un piano B ancora abbozzato, ma quantomeno se si tirano fuori i soldi non ci sono altre sorprese. Il ragazzo è sul mercato, c’è la concorrenza dei turchi, ma che sia Galatasaray o Inter, il centrocampista dovrebbe comunque partire. Altro colpo possibile a centrocampo – ma sarebbe clamoroso – è l’ingaggio di Antonio Nocerino dal Milan. Il centrocampista gode da sempre dell’ammirazione di Mazzarri, meno (forse) di quella di Allegri. Il suo procuratore Sommella lo ha detto chiaro e tondo a SportMediaset: “Se gioca sta bene, altrimenti no. Mazzarri lo ha già cercato due volte ai tempi del Napoli, per questo se dovesse partire dal Milan sarebbe possibile e facilmente percorribile l’opzione Inter”. Sempre stando sul centrocampo, parliamo di cessioni. Kuzmanovic sembra vicinissimo al West Ham (5 milioni di sterline l’offerta inglese, ok incassato dalla dirigenza nerazzurra). Si lavora per un quadriennale, manca l’ok dell’entourage del giocatore. Altra ipotesi, ma per la difesa, è Neto. L’ex difensore del Siena sta un po’ troppo al fresco in Russia e gradirebbe un ritorno. Otto milioni l’offerta nerazzurra, dodici la richiesta russa.
Nomi suggestivi sono stati accostati ai nerazzurri dopo una apertura di Moratti. Parliamo di Cesc Fabregas e Ezequiel Lavezzi. Per il primo però la situazione è bloccata dalla possibile partenza di Thiago Alcantara destinazione Bayern Monaco, mentre per il secondo i conti proprio non tornano. Ci vorrebbe una cessione big, anche ieri Moratti ha ribadito che ci sono tante offerte per Guarin (anche se nessuna irrinunciabile, aggiungiamo noi), e forse se ne potrebbe parlare. Sforzandosi.



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