Non è un bel momento per il Manchester United come società, e lo è ancora meno per David Moyes. Pensateci: i Red Devils veleggiavano verso l’ennesimo titolo in Premier League quando hanno appreso di dover fare a meno, per la prima volta in 27 anni, di Sir Alex Ferguson. Uno scontro frontale su un muro, di fatto: si è dovuto ricominciare tutto da zero, al di là di un gruppo già formato e rodato (e vincente) cambiare l’allenatore (che, come sempre capita in Inghilterra, era anche una sorta di direttore sportivo) è una prova dura, soprattutto se prima del regno di questo allenatore si vinceva poco e c’è il rischio che si torni a farlo, visto che intanto in altre città più a Sud del Paese c’è un José Mourinho che torna alla carica più battagliero che mai. E poi c’è David Moyes, sulla graticola ancor più degli altri, perchè lui è l’uomo chiamato a sostituire una leggenda, per lo più con la nomea del “prescelto”, perchè il suo nome è stato fatto da Sir Alex in persona. Basta per correre a comprare medicinali per il mal di stomaco? Forse no: meglio aggiungerci anche un inizio di calciomercato travagliato, tra Wayne Rooney che lancia minacce velate di addio e già costringe a smentire che sia in partenza e Thiago Alcantara del quale si era già preparata la presentazione e che invece è finito al Bayern Monaco, campione d’Europa in carica. Se Moyes nei suoi incubi dettati dall’ansia da prestazione aveva avuto visioni nefaste, forse questi presagi non li aveva immaginati neppure lui.



In questo scenario ecco dove si inserisce l’Inter: nel fatto che adesso il Manchester United ha metaforicamente il sangue agli occhi, vuole mettere a segno un colpo sul calciomercato e tra i giocatori ricercati e puntati c’è anche, come sappiamo, Andrea Ranocchia. Ferguson era un uomo abituato bene: quando voleva un giocatore, nove volte e mezzo su dieci il giocatore arrivava a Old Trafford. Ecco dove Moyes parte in svantaggio: per ora non ha lo status del suo predecessore. Può aiutarlo il blasone del club, che si porta dietro uno dei marchi più riconoscibili a livello globale. Per il difensore umbro, lo dice il Daily Mail, ci sono anche Arsenal e Tottenham: guai a perdere un’altra asta, nella metà rossa di Manchester comincerebbero a storcere il naso ancor prima di aver visto in che modo Moyes vuole schierare la squadra. Allora, i nerazzurri si devono preoccupare, o forse leggendola al contrario – poichè si dice che Ranocchia sia comunque sul mercato, pur se non in modo ufficiale – sanno che possono magari alzare l’asticella del prezzo e permettersi di chiedere di più. Sono 14 i milioni di euro che Massimo Moratti si augura di incassare dalla cessione del difensore umbro: un prezzo che il Manchester United adesso può pensare davvero di spendere. Per Moyes è una sorta di salvacondotto: un acquisto sarebbe in cascina, si comincerebbe a rinforzare la squadra partendo dal reparto che forse ne ha più bisogno, considerati i continui acciacchi di Ferdinand e Vidic (che peraltro potrebbe anche partire). I tifosi poi sognano i grandi nomi, uno dei quali potrebbe essere Cesc Fabregas: sul prato di Old Trafford hanno sfilato Cristiano Ronaldo, Van Nistelrooy, Tevez, e prima ancora Cantona, Mark Hughes, Beckham, Brian McClair. Che Ranocchia sia una sorta di antipasto?



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