L’Inter ha vinto il campionato riservato ai Giovanissimi Nazionali, categoria 1998. Ragazzi di 15 anni, allenati da Benoit Cauet, che nelle finali di Chanciano Terme hanno battuto in finale la Roma ai calci di rigore. Si trattava di un torneo a 8 squadre: due gironi da 4 squadre ciascuno, con semifinali e la finalissima. Si sono imposti i nerazzurri, sovvertendo anche il pronostico che dava il Milan favorito. “Forse l’unica categoria giovanile nella quale i rossoneri erano superiori sulla carta”, dice in esclusiva a IlSussidiario.net Filippo Vergani, agente FIFA che ha seguito integralmente le finali del campionato. Per l’Inter si tratta del 13esimo titolo su 24 finali giocate in 10 anni, tenendo conto di tutto il settore giovanile: un risultato impressionante, il migliore per quanto riguarda i settori giovanili. Quello nerazzurro è stato preso in mano da Roberto Samaden, un signore che “conosco molto bene”, dice Vergani, e che giusto oggi ha anche voluto lanciare una stoccata all’indirizzo del Milan, dicendo di essere più squadra di loro. Già, questo è il punto: perchè l’Inter stravince a livello giovanile e lavora benissimo con il vivaio, ma poi questi ragazzi raramente arrivano alla prima squadra. Pensate all’Under 21 vice campione d’Europa, un discorso che avevamo già fatto: tuttal a difesa è di estrazione nerazzurra, senonchè Giulio Donati è stato venduto al Bayer Leverkusen, Luca Caldirola al Werder Brema mentre Francesco Bardi, che ha giocato l’ultima stagione nel Novara, era entrato in una possibile offerta da girare al Cagliari per arrivare ad Agazzi. Come mai? L’Inter non investe nei giovani che cresce, e che poi vincono. “Eppure anche in questi Giovanissimi Nazionali ci sono dei ragazzi davvero interessanti”, ci dice Vergani. “Hanno vinto meritatamente il torneo, in semifinale hanno battuto il Milan usando le loro armi: sapevano di essere inferiori, hanno giocato in difesa sfruttando due calci d’angolo. Sul primo hanno sfiorato il gol, sul secondo hanno segnato. E anche la Roma era superiore all’Inter, ma ai rigori è andata diversamente”. Insomma: per il secondo anno consecutivo i nerazzurri sono campioni d’Italia di categoria. Perciò, abbiamo chiesto a Vergani se ci sia qualche calciatore che in particolare abbia lasciato il segno, un talento che l’Inter non si deve lasciare sfuggire. Melkamu Taufer: è naturalizzato italiano, gioca nell’Under 16. E’ un po’ il Mastur nerazzurro, anche se non ha lo stesso ruolo perchè gioca un po’ più dietro rispetto a lui, a centrocampo”. Hachim Mastour, ricorderete, è il ragazzino italo-marocchino che il Milan ha acquistato lo scorso anno, e che era presente alla competizione. Per problemi fisici ha giocato poco, ma resta un calciatore che in prospettiva può diventare un fenomeno. “Come per Mastour, l’Inter su Taufer ha investito molto: puntano tanto su di lui. Mi ha impressionato: gioca a tutto campo, ha anche segnato in finale”. Altri nomi? “Sottolineo Mauro Piscopo, un ragazzo che fa l’attaccante esterno, già in Nazionale. Al torneo forse non ha reso quanto ci si aspettasse, ma si vede benissimo che ha potenziale e tantissimi margini di crescita”. Un’idea per sostituire Stankovic e Milito? Eccoli. Certo: sono giovanissimi, ma Mateo Kovacic è un ’94 e ha già alle spalle metà stagione da titolare in serie A. Con il giusto percorso, questi due ragazzi potranno fare strada. Sempre che qualcuno decida di portarli in prima squadra… (Claudio Franceschini)



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