“Non credo che sia un bene per l’Inter che ci siano due proprietari. Vorrei migliorare le prestazioni della società in termini aziendali e mi piacerebbe che il club fosse stabilmente nella top ten mondiale”Non so ancora se l’affare andrà in porto o meno. Non so nemmeno quanto tempo ci vorrà“. Queste sono alcune delle dichiarazioni rilasciate da Erick Thohir al quotidiano di Giacarta Repubblika. Tali parole sono rimbalzate banche in Italia con il dovuto rumore, quello che ormai Thohir solleva ad ogni manifestazione pubblica. Soprattutto l’ultima, risalente allo scorso fine settimana, sembrava preparatoria all’annuncio dell’accordo con Massimo Moratti, per il passaggio di proprietà alla presidenza dell’Inter. Invece l’attuale proprietario del club nerazzurro ha fatto capire che ci vorrà altro tempo, per una trattativa di portata storica per la storia dell’Inter, che ormai significa anche la sua personale, e per quella del calcio italiano. Il più però è ormai fatto: Moratti ha deciso di cedere l’Inter a Thohir, l’affare è stato ben avviato ed in fase inoltrata, e non ci sono elementi per cui possa saltare. Il presidente è di fronte ad un passo molto grande e anche per questo il passaggio di testimone sarà diluito nel tempo, ma in questo particolare momento economico l’avvento di Thohir non può far altro che contribuire a ciò che lo stesso Moratti vuole anteporre a tutto, il cosiddetto “bene dell’Inter”. La prospettiva attuale è che entro la fine dell’estate, o al limite dell’anno solare 2013, il manager indonesiano compri ufficialmente una parte dell’Inter, probabilmente superiore al 50%. Moratti resterebbe coinvolto come socio di minoranza e non come proprietario vero e proprio. La storia stessa della società, antica e recente, impone che la cessione ad un imprenditore straniero avvenga in maniera soft; oggi però appare come un passaggio obbligato. Quanto al calciomercato in senso stretto, è difficile che Thohir possa contribuire immediatamente: l’indonesiano ha già parlato di progetto a lunga scadenza escludendo rivoluzioni alla Manchester City o PSG. Il primo passo per dare un futuro all’Inter è la sistemazione dei debiti dell’era Moratti, che sono poi il motivo principale del cambio della guardia.