E’ ufficiale: Mauro Icardi è un calciatore dell’Inter. Non che sia la grande novità dell’estate: la trattativa era stata chiusa tempo fa – tanto che l’attaccante ha già svolto due allenamenti con la squadra – ma solo oggi le due società (la seconda è naturalmente la Sampdoria) hanno comunicato sui rispettivi siti l’avvenuta operazione. Icardi diventa un calciatore nerazzurro, e lo fa con la formula della comproprietà: Moratti ha pagato ai blucerchiati 6 milioni di euro per la metà del cartellino. La prossima estate quindi, se l’Inter vorrà acquistarlo totalmente, dovrà versare nelle casse del club genovese almeno altri 6 milioni, sempre che nel frattempo il rendimento del calciatore non ne alzi o abbassi la valutazione. Di sicuro sono confermate tutte le cose che si erano dette quando era diventato chiaro che Icardi si sarebbe trasferito alla Pinetina: l’Inter acquista un attaccante di sicuro valore, giovanissimo (classe ’93) ma già affermato in serie A, come ha dimostrato nella sua ultima stagione giocata a Marassi. Walter Mazzarri quindi, in attesa del pieno recupero di Diego Milito, ha a disposizione una coppia offensiva giovane e di grande talento, che sarà supportata dall’esperienza di Rodrigo Palacio. Probabilmente i due nuovi arrivati si alterneranno nel ruolo di prima punta, ma Ishak Belfodil può decisamente giocare anche a supporto di un attaccante centrale, come ha già fatto con la maglia del Parma. 



L’Inter, che sabato ha ufficializzato anche gli arrivi di Hugo Campagnaro e Marco Andreolli a parametro zero, continua così il suo calciomercato estivo, in attesa che si sblocchi la trattativa con Erick Thohir – in un modo o nell’altro – e che le cose diventino più chiare (ovvero: quanti soldi i nerazzurri avranno a disposizione per comprare giocatori, se li avranno). Certo: Walter Mazzarri non è un allenatore che ami particolarmente lavorare con un progetto impostato sui giovani, ma l’operazione Icardi affonda le sue radici in un periodo nel quale forse a Mazzarri non era nemmeno venuta in mente l’idea di mettere sotto contratto il tecnico livornese. E’ un colpo per il futuro, ma che può tornare utile subito: del resto non si segnano 10 gol in serie A, a 19-20 anni, se non si ha il talento nel sangue. Se ne era accorto anche il Barcellona, che lo aveva prelevato dal club argentino del Vecindario e lo aveva tenuto nella sua cantera. La Sampdoria lo aveva acquistato nel gennaio del 2011: prestito con diritto di riscatto (avvenuto in estate). Una prima parte di stagione in panchina, ma con il gol che era valso i playoff di serie B, poi l’esplosione sotto la guida di Ciro Ferrara prima e Delio Rossi poi. Adesso il grande salto: la maglia dell’Inter ha mostrato di meritarsela, ora per la conferma dovrà lavorare sodo, mettersi a disposizione e continuare su questa strada.



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