C’è stato il tanto atteso summit tra Samuel Eto’o e Suleiman Kerimov, proprietario dell’Anzhi. Mezza Europa attendeva questo momento e le sue conseguenze: la notizia del ridimensionamento del budget previsto per la squadra russa è stata una specie di terremoto propagatosi per tutto il Vecchio Continente calcistico. Significa, come spiegato, che tutte le stelle sono in vendita, e a guidare il gruppo dell’esodo c’è Eto’o, che avrà anche 32 anni ma resta uno degli attaccanti più decisivi al mondo. Oggi dunque il camerunense si è incontrato con il suo presidente: stando alle indiscrezioni che emergono, pare che i due abbiano raggiunto un accordo di massima. Di fatto, Eto’o rimarrà all’Anzhi fino a gennaio, nel tentativo di aiutare la squadra a centrare le prime posizioni in campionato (non sarà facile, già ora la classifica piange); poi, sarà libero di cercare un altro club. Lo riporta il quotidiano locale Izvestia; a questo punto la caccia è aperta, le varie pretendenti alle prestazioni di Eto’o si possono mettere in fila ed esporre i loro piani, che riguarderanno sia il lato economico che le prospettive tecniche. Chi prometterà questo, chi aggiungerà quell’altro, ad ogni modo entro il 31 gennaio Samuel Eto’o sarà tornato nel calcio che conta, con tutto il rispetto per la società del Daghestan che a tutti era sembrata un esilio dorato e anticipato.



Tra queste squadre c’è il Napoli, che cerca sempre un attaccante, e c’è anche l’Inter. Che può mettere in campo un argomento che solo altre due società si possono permettere: l’dea di un ritorno romantico, perchè Eto’o in nerazzurro si è trovato benissimo e potrebbe voler tornare. Potrebbe volerlo fare anche a Barcellona: ma la fortissima personalità e leadership di Leo Messi probabilmente non renderebbe più ricreabile la grande coppia che ha vinto tutto, e al di là di questo i catalani sono al completo in attacco. La grande suggestione sarebbe il Maiorca, dove Eto’o si è fatto notare al mond. La squadra delle Baleari è la favorita di Eto’o: nel corso di un’intervista, quando giocava al Camp Nou, aveva detto “io sono un professionista, non posso dire che il Barcellona sia la mia squadra del cuore. Se c’è però una squadra che posso dire di tifare, casomai, quella è il Maiorca”. Tuttavia, emozioni a parte, resta difficile capire come il club possa permettersi anche solo parte dell’ingaggio del calciatore. Del Real Madrid nemmeno l’ipotesi più remota: Eto’o giurò da subito vendetta sportiva per come le Merengues lo lasciarono partire non credendo in lui. A conti fatti dunque l’Inter ha delle possibilità, pur se lo stipendio-monstre (che comunque il giocatore si dovrà necessariamente ridurre) spaventa. A meno che non ci sia un Thohir pronto ad accollarselo; la grande speranza nerazzurra è questa. Occhio però al Chelsea: José Mourinho ha allenato Eto’o nell’anno del triplete, e non è un mistero che lo volesse anche ai tempi del primo mandato con i Blues. Se son rose…



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