Chissà se la sconfitta dell’Inter per 2-0 contro il Chelsea sarà di buon auspicio. Era il luglio del 2009 quando a Los Angeles i nerazzurri persero dai Blues con identico punteggio. Mourinho c’era, ma sedeva sull’altra panchina; finì che Ancelotti vinse la Premier League, lo Special One fece il Triplete e negli ottavi di Champions League eliminò proprio la sua ex squadra. “Ho dovuto dimenticare i sentimenti, come era accaduto quella volta in Europa, quando non si trattava di un’amichevole”, ha così commentato Josè. Che ieri è stato padrone della partita, eliminando l’Inter dalla Guinness Cup e andando ora a incrociare il Milan. Per la verità i nerazzurri, in campo con la stessa formazione di Amburgo, non hanno nemmeno demeritato nel primo tempo: qualche palla gol l’hanno avuta anche sullo 0-0, con Guarin bravissimo a trovare la volèè di destro (fuori di niente) e ancora dopo il gol di Oscar, con un tiro di Palacio leggermente deviato da Gary Cahill che ha costretto Cech al miracolo. Ma poi ci si è messo di mezzo l’arbitro che ha concesso un rigore inesistente al Chelsea: trasformazione impeccabile di Hazard, e partita finita. Nella ripresa Mazzarri ha operato i canonici cambi: dentro Chivu, dentro Belfodil in attacco, ma l’espulsione diretta di Campagnaro (brutto fallo su John Terry) ha costretto il tecnico livornese a schierare una difesa a 4 (si è abbassato Nagatomo) e Palacio al super lavoro, dovendo cucire con il centrocampo e quindi giocando spesso da mezzala. Il Chelsea aveva già avuto la super occasione, quando un’entrata scomposta e sbagliata di Campagnaro in area aveva spalancato l’area per il sinistro terrificante di Lukaku, stampatosi nel palo esterno. Poi, i Blues hanno calato il ritmo, cercando ancora un paio di conclusioni con i subentrati Fernando Torres e Demba Ba (bravo Carrizo). La seconda frazione è stata ad ogni modo un monologo inglese, la partita si è stancamente trascinata fino al 90′ per il grande caldo. Vince il Chelsea, a Mazzarri resta la cabala: vero che a differenza di Mourinho nel 2009 non avrà una Champions League da giocare, ma c’è sempre un campionato…



Guarin perde palla da Van Ginkel sulla destra d’attacco nerazzurra; l’olandese porta palla al centro, Alvaro Pereira lo ferma ma perde il contrasto con Victor Moses, che parte in progressione centrale tagliando a fette la retroguardia nerazzurra: arrivato ai 20 metri il nigeriano scarica a sinistra per Oscar, che controlla con l’esterno destro tagliando fuori Campagnaro in recupero e lascia partire un destro a giro dal limite dell’area che non lascia scampo ad Handanovic, battuto sul secondo palo. il raddoppio arriva con un rigore che non c’è. Ancora Victor Moses prova l’imbucata centrale, taglia dentro la difesa imbeccato da un colpo di tacco di Lukaku e appena prima di entrare nei 16 metri, dal centrodestra, viene toccato da Alvaro Pereira. Il contatto c’è ma è fuori area, vani i tentativi dei giocatori dell’Inter di invitare l’arbitro a guardare il replay sui maxischermi. Tira Hazard: destro a centroporta con Handanovic che si butta a destra, e 2-0.



Walter Mazzarri è parzialmente soddisfatto della prova dei suoi: “Sono contento se considero la forza dell’avversario”, così riporta FcInterNews.it, “i risultati adesso non contano nulla. Non è mai bello perdere come principio personale, ma è ancora accettabile. Sto cercando di dare un’impronta di gioco, stasera siamo stati noi a fare la gara ma abbiamo avuto poca fortuna e soprattutto dovevamo cercare di concedere meno spazi in contropiede. Dopo l’espulsione ci siamo schierati con il 4-4-1 e lì abbiamo coperto meglio il campo. Ho tratto note positive: mi è piaciuto molto Olsen”



José Mourinho commenta così la vittoria del Chelsea: “Meglio vincere anche nelle amichevoli”, si legge sul sito ufficiale dei Blues, “finalmente abbiamo giocato contro una squadra importante. Loro hanno iniziato meglio la partita, ma alla fine abbiamo fatto bene anche noi. L’espulsione di Campagnaro ha fatto calare l’Inter come intensità di gioco; io sono soddisfatto di come i miei giocatori stanno lavorando duramente e con il massimo impegno”