L’Inter non vuole fermarsi alla vittoria contro il Genoa, nè sul campo nè forse sul calciomercato. Walter Mazzarri ha chiesto alla società un altro piccolo sforzo, per gli ultimi ritocchi da destinare al suo 3-5-2. Mauricio Isla può essere uno di questi: i nerazzurri lo cercano da settimane, la Juventus vuole soldi per la cessione e non il prestito. Se ne parlerà fino all’ultimo giorno disponibilie: nel frattempo Mazzarri si gode i progressi di Jonathan che sulla destra sta facendo la sua parte, così come Ricky Alvarez che ha cominciato bene la nuova stagione. Altro giocatore da valutare è Alvaro Pereira, reduce da una stagione d’esordio deludente: il Tottenham lo vorrebbe in prestito ma Mazzarri potrebbe rigenerare anche lui. Dalla conferma o meno dell’uruguaiano può passare un altro acquisto: di questo ed altro abbiamo parlato con l’agente FIFA Riccardo Cervellati, nell’intervista in esclusiva sul calciomercato dell’Inter.
E’ troppo presto per dire se l’Inter sia una squadra da Scudetto, ma non per giudicare l’operato di Mazzarri. Ha già fatto vedere cose importanti.
Alvarez-Jonathan scatenati, il primo miracolo è questo? Si può dire di sì, sono due giocatori che sembrano rimotivati grazie a un tecnico come Mazzarri. Potrebbero diventare valori aggiunti sotto la sua guida.
Rimanendo sulle fasce, sarebbe giusto cedere Pereira? No, non avrebbe senso perché si tratta di un giocatore che è costato tanto e ora verrebbe venduto a un prezzo inferiore. Piuttosto Mazzarri potrebbe rimotivarlo, come ha fatto con i due giocatori sopra citati.
Isla può ancora arrivare? Certamente, anzi sarebbe un giocatore importante per Mazzarri, che ha bisogno di esterni di qualità. E’ vero che Jonathan e Pereira possono essere rivalutati ed esprimersi meglio, ma il miglior Isla è un giocatore superiore.
Potrebbe ritornare Eto’o? C’è stima tra lui e Moratti, e poi Samuel conosce bene Milano. Dipenderà anche dall’offerta che farà il Chelsea di Mourinho.
Sarebbe un buon investimento? Personalmente il suo rendimento all’Anzhi mi ha un pò deluso, ma forse anche perché in Russia non ha trovato gli stimoli giusti. (Claudio Ruggieri)