Qarabag-Inter è terminata sul punteggio di 0-0; pesa la rete ingiustamente annullata agli azeri in pieno recupero a causa di un abbaglio dell’arbitro. Il migliore in campo è l’esterno dei locali Muarem seguito da Agolli e George. Delude Nadirov. Nell’Inter buone le prove di Bonazzoli e Carrizo; male M’Vila. Un solo errore ma decisivo ai fini del discorso qualificazione. Nel recupero annulla la rete di Almeida per un fuorigioco inesistente. Gravissima svista che gli vale il votaccio.
L’ultima partita della fase a gironi d’Europa League, per l’Inter altro non è che una “gita fuori porta” nel più remoto est europeo, in Azerbaigian. La location – Baku – non è comodissima e la posta in palio non è assolutamente allettante visto che il club meneghino è già qualificato ai sedicesimi con la prima posizione nel gruppo F in tasca. Qarabag-Inter è comunque una sfida importante per l’ambiente nerazzurro, per almeno due motivi. Primo: Mancini cerca ancora la vittoria numero uno da quando è tornato ad allenare il Biscione. Per adesso l’ex tecnico di Galatasaray e Manchester City ha raccolto, fra campionato e coppe, due pareggi e altrettante sconfitte. Secondo: testare il livello delle seconde linee. La formazione di oggi vede infatti in campo diverse riserve unite ad alcuni ragazzi della Primavera. Il Mancio passa al 4-4-2 con Carrizo tra i pali quindi difesa a quattro con Donkor, Campagnaro, Andreolli (capitano) e D’Ambrosio; a centrocampo troviamo M’Vila, Mbaye, Obi e Khrin; il tandem offensivo è formato da Osvaldo in coppia con il promettente Bonazzoli. Risponde il Qarabag con un offensivo 4-2-3-1; Sehic in porta, Medvedev, Guseynov, Sadygov e Agolli a completare il reparto arretrato; Almeida e Qarayev sono i due filtri dietro al terzetto Alaskarov-George-Muarem; l’unica punta è Nadirov. L’avvio dei locali, sostenuti dai tifosi, è molto buono. Al 2′ gli azeri si fanno già vedere con uno schema da corner che libera Sadygov (voto 6) alla conclusione: pallone deviato che termina fuori. L’Inter però si sveglia quasi subito e risponde con Bonazzoli (6); tiro murato dopo un bello scambio con D’Ambrosio (6). L’occasione più grande per i nerazzurri arriva però al 10′ quando Osvaldo (5) dalla destra scarica al limite per Khrin (5,5): la staffilata del centrocampista esce di non molto alla destra di Sehic (6). Sarà questa l’unica vera chance visto che nei restanti 35′ di gioco la partita si è rivelata noiosa e priva di spunti interessanti. Troppo isolata la coppia Osvaldo-Bonazzoli e timido il centrocampo nerazzurro con nessuno fra Khrin, M’Vila (4,5) e Obi (5) che riesca a dettare i tempi della manovra; corsie esterne poco utilizzate. Il Qarabag ha fatto la sua partita pur mostrando evidenti limiti soprattutto in fase difensiva. Interessanti le iniziative del baby Alaskarov (6) sulla destra e del veterano Muarem (6) a sinistra. Carrizo (6) spettatore non pagante fino al recupero. Quando siamo al 46′ George (6,5) se ne va sulla destra a Donkor (5,5) ed entra in area interista; il giocatore del Qarabag lascia partire un destro potente deviato dal portiere nerazzurro in corner. Inter che chiude il primo tempo con il brivido.
Gara noiosa e priva di spunti. Una sola occasione veramente pericolosa (il tiro di Khrin sul fondo); per il resto, gioco spezzettato e ricco di falli. La chance finale di George non ravviva di certo la sfida. Giusto premiare l’impegno dei padroni di casa visto e considerato il loro valore rispetto all’avversario odierno. Nel caso di passaggio del turno, gli azeri non andranno comunque lontano. Il più attivo dei suoi assieme a Muarem e Alaskarov. Ma se il primo va troppo a intermittenza e il secondo appare piuttosto agitato, lui si dimostra continuo nell’arco dei 45′. Sfiora il gol nel finale. Mai visto nel primo tempo. Non arrivano i rifornimenti ma lui non fa niente per rendersi utile alla squadra. Si nota solo nel momento del cambio. Il mix fra seconde linee e giovani non offre una gara scoppiettante. Bocciati di lusso in questa prima frazione di gioco (M’Vila e Osvaldo su tutti). Una delle poche note liete dell’Inter. In difesa non si fa sorprendere dall’esuberanza di Alaskarov e talvolta si fa notare anche nella metà campo avversaria. Uno dei tanti fantasmi nerazzurri. Vaga in mezzo al campo senza regalare dinamismo ai suoi. Gara che non si rivela complicata. Estrae giustamente il cartellino nei confronti di Alaskarov.
Quando l’Inter calcia in porta lui si fa sempre trovare pronto. Bravo nella ripresa sui siluri di Osvaldo e Bonazzoli. Lo stile non è impeccabile ma la sostanza c’è.
Meno propositivo del solito. Su quella fascia potrebbe formare un bel binario con l’intraprendente Alaskarov ma il terzino si limita alla fase difensiva per giunta non eccellente.
Nulla da dire sul conto di questo centrale. Non perde mai la marcatura degli attaccanti avversari e ha vita facile in una gara dai ritmi bassi.
Tenta la via del gol a inizio partita con un tiro deviato in corner. Aiuta il collega di reparto senza rischiare troppo. Cala leggermente nel finale.
Il migliore del pacchetto arretrato. Nella ripresa si avventura in discese molto interessanti. Giocatore da seguire.
Una croce in mezzo al campo. Lento e goffo, perde palloni banali e non riesce a dettare i tempi della manovra.
Con il passare dei minuti il suo rendimento migliora. Sigla uno storico gol qualificazione a tempo scaduto ma l’arbitro annulla tutto per fuorigioco inesistente.
L’avvio è promettente poi il ragazzo si innervosisce e sparisce dai radar. Sostituito nella ripresa (dal 59′ GURBANOV 6 – Non incide ma ci mette tutta la grinta possibile).
Le chance più grandi del Qarabag capitano a lui. Sia nel primo tempo che nel secondo, trova sulla sua strada un attento Carrizo.
Migliore in campo. Inventa sempre qualcosa e nel finale guida l’arrembaggio per i suoi.
Gioca un primo tempo piuttosto deludente, sempre fuori dal vivo dell’azione. Esce in seguito a un infortunio (dal 42′ YUSIFOV 5 – Non cambia il volto della partita. Il suo ingresso risulta inutile).
Il Qarabag non ha giocato una grande partita ma nel finale Almeida aveva regalato una storica qualificazione vanificata dall’arbitro.
Tiene a galla l’Inter nel primo tempo su George, si ripete nella ripresa sullo stesso attaccante del Qarabag. Graziato dall’arbitro in occasione del gol annullato ad Almeida; torna a Milano con la porta inviolata.
Il ragazzo deve formarsi ma il talento non manca. In difesa gioca un buon primo tempo. Perde la concentrazione nel finale ma vista la sua età la prova può dirsi superata.
Più rude del solito, riesce comunque a fermare le avanzate degli azeri. Dimostra di non poter essere un titolare ma un’affidabile seconda linea, sì.
Questa sera capitano dell’Inter. Non sbaglia niente e non perde mai la calma, neppure nei minuti finali di match quando gli avversari attaccano a testa bassa.
Peccato per il calo nel secondo tempo altrimenti sarebbe stato da ‘sei’. Il terreno di gioco non agevola le sue galoppate ma nel complesso sbaglia troppi palloni soprattutto nella ripresa (dall’84’ DI MARCO – SV).
Pessima prestazione del francese che non riesce a incidere in una gara appiccicosa. Si capisce perché Mancini stenti a schierarli titolare.
Luci e ombre per l’ex Livorno. Alterna buone giocate a errori da evitare.
Lotta su ogni pallone ma non è preciso e non riesce a costruire geometrie utili alla squadra. Esce a causa di un’infortunio (dal 90′ BALDINI – SV).
Sfiora il gol nel primo tempo con un tiro che esce di poco alla destra di Sehic. Dopo questa giocata si perde in un nulla di fatto.
Il ragazzino è molto attivo. Ci prova un paio di volte nel primo tempo poi concede il bis nella ripresa. Nel finale ci prova con una sventola deviata dal portiere avversario.
Lavora palloni con il fisico ma non riesce mai a superare i propri marcatori. Unico guizzo: un tiro dalla distanza salvato da Sehic.
La sua Inter è ancora in fase di rodaggio. Contro il Qarabag i nerazzurri non hanno creato gioco e la manovra è apparsa lenta.
(Federico Giuliani)