Si sprecano le voci e le indiscrezioni di calciomercato sul prossimo direttore sportivo dell’Inter. L’ultimo nome, riportato da Sportmediaset, è quello di Daniele Pradè. attuale ds della Fiorentina. La notizia riporta che l’ex dirigente della Roma si sarebbe proposto ai nerazzurri per la prossima stagione: attualmente Pradè è in scadenza di contratto e la Fiorentina sarebbe già coperta dinanzi alla sua eventuale partenza, potendo promuovere al ruolo di plenipotenziario nell’area tecnica lo spagnolo Eduardo Macia. Attualmente questo ruolo è ricoperto all’Inter da Piero Ausilio, che collabora con il direttore generale Marco Fassone ma si occupa in prima persona delle operazioni di calciomercato e simili. Non è ancora chiaro se Erick Thohir voglia ricoprire la carica vacante dopo il benservito a Marco Branca, in ogni caso il nome di Pradè si può aggiungere alla lista dei papabili. Assieme a quelli di Walter Sabatini (che ragiona di anno in anno ma difficilmente lascerà la Roma proprio adesso), Leonardo, Pantaleo Corvino (attualmente svincolati) e Pierpaolo Marino.



Il futuro di Diego Laxalt è molto incerto. Il giovane centrocampista esterno della nazionale uruguagia, è stato acquistato durante la scorsa campagna acquisti estiva dall’Inter e poi girato in prestito al Bologna. Dopo qualche prestazione convincente, fra cui una doppietta clamorosa contro il Milan, il 21enne di Montevideo è finito ai margini della squadra titolare. Il procuratore di Laxalt, Vincenzo D’Ippolito, ha fatto il punto della situazione: «Bisognerebbe considerarlo di più -ha dichiarato parlando al sito fcinternews.it- visto che ha fatto bene. Non so perchè non giochi, si allena bene. Futuro all’Inter? Ha tante richieste. Valuteremo insieme alla società». Il prestito di Laxalt ai Felsinei scadrà al 30 giugno prossimo e con grande probabilità non verrà rinnovato. Resta da capire però se l’Inter deciderà di trattenere alla Pinetina il centrocampista classe 1993 o se quest’ultimo verrà nuovamente piazzato altrove in una medio-piccola della Serie A.



Hernanes è il chiaro indizio che il neo-patron dell’Inter Erick Thohir fa sul serio. E’ questo il messaggio del direttore generale del club nerazzurro, Marco Fassone. Intervistato poco fa dai microfoni di Calcissimo.com il manager di corso Vittorio Emanuele ha spiegato: «L’acquisto di Hernanes è stata una grande soddisfazione. E’ stata una trattativa difficile, che si è conclusa sul filo di lana. Lotito sapeva di privarsi di un campione molto importante. Fino all’ultimo ha tentato di trattenere Hernanes a Roma. Solo negli ultimi giorni la trattativa è decollata e si è sbloccata. Averla conclusa in questo modo è un grande segnale ai tifosi e a tutti coloro che vogliono bene all’Inter». La campagna acquisti invernali ha regalato alla società interista anche Danilo D’Ambrosio, sbarcato dal Torino, e il rientro alla base dell’argentino Ruben Botta: «Spero che siano importanti anche in futuro – le parole di Fassone sulle due trattative – Non entro mai nella disamina degli aspetti tecnici. Dall’approccio e dall’attitudine che ho visto credo che entrambi i giocatori daranno il loro contributo».



Giallo attorno ad Ishak Belfodil. L’allenatore del Livorno, durante le interviste post-match dello scorso weekend, ha esternato tutti i suoi dubbi circa lo stato fisico del franco-algerino: «Mi sembra incredibile che un giocatore come Belfodil sia arrivato a gennaio in queste condizioni – dice Di Carlo senza una forma accettabile. Il ragazzo mi ha detto che si allenava da solo, una cosa strana per un investimento di quelle proporzioni». Parole a cui ha provato a dare una risposta Walter Mazzarri: «C’erano dei ragazzi che avevano la testa altrove per motivi di mercato – dice il tecnico toscano – e l’allenatore ha l’obbligo di preservare il gruppo, deve fare in modo che la squadra non risenta di questa situazione». A confermare il tutto è stato George Atangana, il procuratore di Belfodil, che ha voluto difendere il proprio assistito, nell’occhio del ciclone in queste ultime settimane. Intervistato dai microfoni di Tuttomercatoweb ha ammesso: «Da dicembre, quando è stato messo sul mercato, non si è più allenato con il gruppo. Lui come altri. Ha un fisico che ha bisogno di tempo per carburare e stare due mesi senza lavorare a pieno regime è difficile per tutti. Testa altrove? Ishak è un bravissimo ragazzo, un ottimo professionista. Se un giocatore viene messo sul mercato è normale che cominci a pensare di guardarsi intorno e valutare eventuali opportunità».

Sembra vicina alla conclusione la permanenza di Javier Zanetti all’Inter. Dopo quasi 19 anni di nerazzurro, il capitano del club meneghino ha perso il posto da titolare. Dallo scorso 9 gennaio, dalla gara contro l’Udinese, il centrocampista argentino è sparito dai radar ed ora ci si interroga sul proprio futuro. Zanetti potrebbe decidere di appendere le scarpe al chiodo approfittando del contratto in scadenza. Non è da escludere però che possa decidere di prolungare il proprio accordo di un’altra stagione, di concordo con la società, con un ruolo da comprimario. Infine, attenzione alla terza ipotesi, quella di un trasferimento all’estero, visto che lo stesso Zanetti avrebbe già sul tavolo alcune offerte interessanti di squadre oltre i confini che lo vorrebbero anche come uomo immagine. L’addio di Zanetti potrebbe indurre altri “senatori” nerazzurri a seguire il capitano, a cominciare da Esteban Cambiasso, che come riporta Tuttosport, rischierebbe di rimanere a Milano come capro espiatorio in tempi di crisi. Meglio quindi cambiare aria, approfittando del contratto in scadenza a giugno.

Bacary Sagna è uno dei giocatori più ambiti sul panorama calcistico europeo. Il motivo è semplice: il terzino destro dell’Arsenal ha il contratto in scadenza al 30 giugno e come la stampa britannica ripete ormai da giorni, lo stesso accordo non verrà prolungato. Roma, Napoli e Milan sono alla finestra e occhio anche all’Inter, da tempo in cerca di un ottimo interprete di qualità per la fascia destra. Wallace si è rivelato troppo acerbo mentre Jonathan alterna grandi prove ad altre troppo opache. Sagna potrebbe rappresentare un ottimo rinforzo viste le qualità e la sua esperienza internazionale. Insieme a Vidic, Campagnaro e Juan Jesus potrebbe rappresentare la retroguardia della stagione ventura, giusto mix fra gioventù, tecnica e personalità. Sembra invece allontanarsi dalla Milano nerazzurra Andrea Ranocchia. Dopo aver sfiorato il Galatasaray, il centrale di Assisi è rimasto alla Pinetina ma il contratto in scadenza al 30 giugno dell’anno prossimo obbliga la società ad un bivio: il rinnovo o la cessione in estate. La prima ipotesi non sembra molto quotata anche perché lo sbarco di Vidic obbligherà l’ex Genoa a trovare meno spazio rispetto al poco già trovato fino ad ora. Juventus e Napoli sono alla finestra e occhio anche al Milan

L’Inter di nuovo nelle mani di Massimo Moratti? Probabilmente un sogno per gran parte dei tifosi nerazzurri, ma il tutto non è così utopico come sembra. A spiegarlo chiaramente è stato lo stesso ex patron meneghino, che a margine della premiazione come ‘Personaggio dell’anno’, riconoscimento ricevuto dal Gruppo Lombardo Giornalisti Sportivi, il noto petroliere ha ammesso: «Non esiste una vera clausola, ma in ogni contratto ci sono delle clausole per cui se certe cose non vengono fatte avrò la possibilità e il dovere di riprendere la società. In ogni caso, per come sentoThohir, non credo proprio che questo accadrà». Come dire: in caso di risultati sportivi disastrosi, uniti a investimenti sbagliati, Moratti potrebbe tornare sulla sedia più alta di corso Vittorio Emanuele. Per ora questo non accadrà, ma l’ex numero uno interista si sente comunque di dare una tiratina d’orecchie a Thohir: «Gli consiglio di avere intorno a lui persone di cui si possa fidare al cento per cento. E che possano così trasmettere alla squadra la fiducia di cui la squadra ha bisogno. Un consiglio ulteriore: stia più vicino, fisicamente, alla società e alla squadra». Un commento anche su Walter Mazzarri, fin qui tanto criticato forse anche ingiustamente: «Forse anche Mazzarri si aspettava di più dalla società e anche dai giocatori. Certo che per loro, squadra e allenatore, è stato difficile superare il trauma del cambiamento in società. Ma lo stanno facendo». Infine su Icardi ed Hernanes: «Il primo non mi sono affatto pentito di averlo preso, lui è fortissimo e appena sistemerà le sue situazioni personali mostrerà le proprie doti. Hernanes? Faccia simpatica, brava persona, entusiasta dell’Inter, sappiamo chi è: speriamo si possa esprimere bene, ma sappiamo che lo farà».