L’unica pecca del calciomercato dell’Inter, che in generale si può considerare molto positivo, risiede nell’attacco. E’ vero: Walter Mazzarri ha ottenuto l’attaccante che voleva dai tempi di Napoli, quel Pablo Daniel Osvaldo che ha sempre considerato perfetto per giocare il suo tipo di calcio. Va inoltre considerato che Mauro Icardi ha un anno di esperienza in più e le premesse della scorsa stagione sono ottime; può essere l’anno della consacrazione, e si aggiunga che Rodrigo Palacio rappresenta una certezza sempre e comunque. Tuttavia la coperta è corta: le competizioni sono tre, tante quante gli attaccanti in rosa. In caso di infortunio saranno dolori; forse, visto l’annunciato addio di Diego Milito, sarebbe stato meglio confermare Ruben Botta che aveva mostrato ottime cose nel corso del precampionato e avrebbe potuto essere utile. Il sogno Ezequiel Lavezzi è rimasto appunto un sogno: costi troppo elevati. Come punto finale, il Milan ha soffiato ai nerazzurri Giacomo Bonaventura.
Due trattative lunghe ed estenuanti, ma alla fine andate in porto: l’Inter ha chiuso gli acquisti di Yann M’Vila e Gary Medel, cioè i due giocatori di cui necessitava in mezzo al campo per aumentare la muscolatura di un reparto che aveva sì piedi buoni ma poca intensità. Non a caso la coppia ha esordito dal primo minuto a Torino, nella prima giornata di campionato: il modo migliore per proteggere le spalle di Mateo Kovacic che da quest’anno sarà lanciato in grande stile con compiti di impostazione, fantasia e incursioni in zona gol (si veda la tripletta in Europa League). Aggiungendo Hernanes, jolly tuttofare in cerca di perfetta collocazione, la mediana sembra essere completa. Casomai resta un piccolo neo “stonato”: le mancate cessioni di Fredy Guarin, per il quale non si è trovato un acquirente, e di Zdravko Kuzmanovic che ha rifiutato le destinazioni proposte. Dal punto di vista di quailtà e quantità possono sempre servire, ma sembra che Walter Mazzarri non ci faccia troppo affidamento e dunque il rischio è quello di avere due separati in casa che pesano sulle casse della società.
Il calciomercato dell’Inter ha un voto positivo, e lo abbiamo visto; Piero Ausilio ha operato bene e portato in dote a Walter Mazzarri giocatori funzionali. In difesa il volto nuovo è uno solo, ma di quelli che possono cambiare le sorti della stagione (e non solo perchè arrivato a parametro zero): Nemanja Vidic ha grande esperienza internazionale in un club nel quale ha vinto tutto, è un leader nato e, nonostante i suoi anni migliori siano forse alle spalle, può dare tanto alla causa. Non va inoltre dimenticato che in uno schieramento a tre il centrale potrebbe farlo Gary Medel (che comunque Mazzarri considera un centrocampista), le conferme di Andrea Ranocchia (promosso capitano) e Juan Jesus fanno parte della solidità di un progetto portato avanti negli anni. L’unico punto oscuro rimane Rolando: fino all’ultimo l’Inter ha provato a riportarlo alla Pinetina e il giocatore vi sarebbe tornato di corsa, ma l’affare non si è chiuso. Forse, se il desiderio reciproco era così elevato, sarebbe stato meglio pagare subito al Porto la cifra per il riscatto; si sarebbe evitato il tira e molla e ci sarebbero stati due mesi di tempo per pianificare al meglio le altre strategie.
Il calciomercato estivo 2014 dell’Inter si può premiare con un bel voto, diciamo un 7 in pagella. Anzitutto per gli acquisti: ce n’è per tutti i reparti. Nemanja Vidic è una certezza, un pò datata ma ideale per tenere insieme gli altri pezzi della retroguardia, e custodire la crescita di Ranocchia e Juan Jesus che ormai sono chiamato al salto di qualità. Dodò è uno dei terzini più interessanti del nostro campionato, ha n bel piede e negli anni di Roma ha cominciato anche a stare attento in fase difensiva. Per Mazzarri può essere una grande risorsa perché nel modulo 3-5-2, il brasiliano può attaccare con meno preoccupazioni. A centrocampo una coppia da scoprire ma sulla carta già quotata: quella composta da Yann M’Vila e Gary Medel. Il primo è giovane (classe 1990) e due anni fa emerse come uno dei migliori centrocampisti della Ligue 1: forse non una laurea ma sicuramente un bel diploma. Il secondo è stato uno dei giocatori più apprezzati nell’ultima Coppa del Mondo in Brasile, il che non ne fa nu fenomeno ma ne lascia intendere le attitudini, specie nei momenti più caldi. In attacco c’è Pablo Osvaldo: Mazzarri lo voleva già a Napoli a sappiamo bene come un centravanti possa migliorare come il tecnico toscano (se non vi ricordate chiedete ad Amoruso, Rolando Bianchi oppure Cavani). Inoltre Guarin, che ci piace continuare a considerare come un potenziale nuovo acquisto, se mai riuscirà a recuperare le motivazioni e la grinta migliore. Bene anche le cessioni: con Samuel, Zanetti, Cambiasso e Milito se ne sono andati quattro grossi pezzi di storia ma anche altrettanti stipendi molto pesanti. Taider poteva essere valorizzato meglio, mentre Alvarez è migliorato ma non è mai parso un trascinatore, nei tre anni a Milano. Poco chiara la situazione di Rolando ma la rosa non sembra mancare di difensori, considerando che è rimasto Campagnaro. E’ mancato l’ultimo colpo, quello in cui i tifosi speravano per un’altra iniezione di fiducia e competitività: poteva essere Lavezzi o Borini, in sostanza doveva essere il quarto attaccante. Però considerando il budget a disposizione il primo calciomercato targato Piero Ausilio si può archiviare come positivo. In attesa che il campo confermi o smentisca.