Inter e Sampdoria si affrontano per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Le due squadre si sono già incontrate nel corso di questa stagione e, in quel caso, i nerazzurri la spuntarono per 1-0. Ma stasera non si parla di Serie A bensì di una competizione a gara unica che consente ai padroni di casa di presentarsi all’appuntamento sullo stesso livello degli avversari. La squadra di Mihajlovic (stasera squalificato) in campionato viaggia a vele spiegate mentre l’Inter di Mancini si è svegliata soltanto adesso grazie alla scossa degli ultimi arrivi (Podolski e Shaqiri). Diamo subito un’occhiata agli uomini in campo. Entrambe le squadre rinunciano al turnover ‘di massa’ schierando le formazioni migliori ad eccezione di qualche elemento tenuto a riposo. Tra i padroni di casa sono in panchina Handanovic, Guarin, Palacio ed Hernanes mentre partono dal 1′ i nuovi acquisti più i giovani Kovacic e Icardi. Nella Samp riposo per il capitano Palombo, ex di turno, Obiang, De Silvestri ed Eder; Okaka,archiviata la recente lite con Mihajlovic, gioca titolare. Per avere la meglio della Samp, l’Inter ha dovuto patire fino al 70′ di gioco quando Shaqiri ha freddato Romero su un delizioso assist di tacco di Podolski. E pensare che i nerazzurri hanno giocato in undici contro dieci sin dal 10′ del primo tempo; nell’occasione Krstisic è stato espulso per un fallo su Icardi lanciato a rete. La gara ovviamente ha subito assunto un copione ben stabilito: Inter alla carica a testa bassa, Samp in trincea. I dati confermano lo scenario: sono 20 i tiri complessivi dei padroni di casa (7 nello specchio della porta) contro i 5 degli ospiti (2 soltanto verso Carrizo). Inoltre, possesso palla schiacciante per l’Inter: 73,5% contro l’appena 26,5% doriano. Vista la situazione di inferiorità numerica, era inevitabile per la Sampdoria rinunciare al gioco offensivo per evitare di subire goleade. Eppure, pur con un netto vantaggio, nel primo tempo l’Inter non ha segnato. Gli uomini di Mancini hanno creato tre palle gol colossali ma per errori individuali non sono riusciti a portarsi in vantaggio. Andiamo con ordine. Al 13′ Kovacic ruba palla a Rizzo e si ritrova quasi a tu per tu con Romero; il tiro del croato viene però disinnescato dall’argentino. Al 36′ Wszolek atterra Dodò e Tagliavento indica il dischetto: dagli undici metri Icardi si fa parare il tiro da uno splendido Romero. Infine, al 43′ lo stesso Romero alza in corner un preciso colpo di testa di Podolski. Arriviamo così alla ripresa dove l’Inter crea meno ma schiaccia ulteriormente gli avversari a ridosso della loro area. Al 71′ ecco l’1-0 firmato Shaqiri: grande giocata di Podolski che premia con il tacco l’inserimento dello svizzero sulla destra. Romero questa volta non può farci niente. La gara termina di fatto al 76′ quando uno sciagurato Wszolek, già ammonito, abbatte Kuzmanovic lasciando la Samp in nove uomini. Prima del triplice fischio dell’arbitro, Icardi riesce però a trovare il 2-0: un passaggio sbagliato di De Silvestri diventa un assist per l’argentino che supera Romero e insacca il raddoppio. L’Inter vola così ai quarti di finale di Coppa Italia.
Al termine di Inter-Sampdoria ecco le dichiarazioni più importanti dei due allenatori ai microfoni di Rai Sport. Iniziamo con Mancini: ‘In dieci si gioca meglio? Non credo. La Samp è una squadra organizzata e faccio i complimenti a Sinisa per quello che sta facendo. Difficile trovare gli spazi quando gli avversari sanno chiudersi così. Il 4-2-3-1 è il miglior sistema di gioco per questa Inter? Migliorando la fase difensiva, la squadra è più sicura e rischia anche qualcosa. Davanti abbiamo giocatori capaci di dare una mano, poi tutto dipenderà dalla loro volontà. Ma penso che ce l’abbiano’. Queste invece le parole di Sakic: ‘Il rosso a Krsticic ha inciso tantissimo, cambia tutto con un’espulsione dopo pochi minuti. Inoltre c’erano tante seconde linee, quindi la difficoltà era grande. Dispiace per lui, che è un ragazzo d’oro. E alla fine siamo rimasti anche in nove: così contro l’Inter è difficilissimo. Okaka? Per noi non è mai stato un problema. Ha sempre dato tanto e continuerà così’.
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