Sei in prestito e hai ancora un contratto con l’Arsenal, fino al 2016: l’Inter può essere la squadra del tuo futuro? “E’ difficile da dire perché sono qui solo da pochi giorni. Il mio obiettivo è quello di aiutare l’Inter a fare strada nei prossimi 5-6 mesi. Sicuramente ci saranno degli altri colloqui con l’Arsenal ma la priorità è che sia io che la squadra ci concentriamo sul calcio giocato, tutte le altre questioni sono secondarie“. Era da tempo che un giocatore dopo aver vinto il Mondiale si trasferiva in Italia, l’ultimo era stato Thomas Hassler; il tuo è un trasferimento importante per la Serie A. Se non arrivassi alla qualificazione in Champions League saresti deluso? E dove preferisci giocare in campo? “Mi sento meglio quanto gioco come numero 10 o come punta, ma vedrò quello che vorrà da me Roberto Mancini, che è un allenatore con una grande fama internazionale. In ogni caso dovunque sarò posizionato darà sempre del mio meglio per il club, a Torino ad esempio ho giocato sulla sinistra e abbiamo preso un punto, questo è il discorso che conta. L’Inter è una delle più grande squadre al mondo, al momento la situazione non è la migliore ma abbiamo ancora la possibilità di raggiungere il terzo posto. Siamo distanti solo 5-6 punti, dobbiamo combattere“. Cosa pensi dell’arrivo di Shaqiri? “Senza alcun dubbio è un ottimo giocatore che rafforzerà il nostro reparto offensivo. Ha sempre dimostrato le sue capacità, sia nel Bayern Monaco che nella Coppa del Mondo“. Potresti non entrare nella lista Europa League, perché Mancini dovrà scegliere un solo giocatore. Podolski risponde: “Penso che la decisione sia già stata presa, è una decisione che bisogna accettare e rispettare perché è stata presa dall’allenatore e dalla squadra“. Sul dibattito tecnologia in campo: “Sinceramente non me ne importa niente“. 



Cosa hai pensato quando hai visto la scena tra Osvaldo e Icardi? “Tutti se ne sono accorti ma penso siano cose che succedono su un campo da calcio. I media hanno ingigantito tutto, non so cosa è successo dopo negli spogliatoi perché ero rimasto in campo a salutare gli altri giocatori. Quello che conta è che contro la Juventus abbiamo fatto una buona partita“. Ti volevano parecchi club: ti hanno convinto i contatti con Mancini? “Sicuramente il rapporto con Mancini ha avuto un ruolo nella mia decisione. Avevo altre opzioni ma poi ho parlato con Mancini e Piero Ausilio che hanno spinto molto per portarmi qui. Ogni volta che mi sono confrontato con loro sono stati momenti piacevoli e anche divertenti, ora abbiamo mesi importanti davanti e dobbiamo puntare in alto. Ringrazio Ausilio e Mancini per essersi impegnati a portarmi qui, sono molto felice che lo abbiano fatto“. Perché hai lasciato l’Arsenal? “Mi sono sempre trovato bene a Londra e all’Arsenal, avevo un bel rapporto sia con il club che con i tifosi. Però volevo giocare di più, è per questo che ho deciso di cambiare squadra. L’Inter mi ha offerto una chance, come ho detto ho avuto colloqui positivo con Ausilio e Mancini, che hanno reso la mia scelta facile. Ho un’ottima sensazione per questi mesi a Milano e non vedo l’ora che arrivi domenica quando ci sarà la prima partita in casa per me“. 

Prime sensazioni: “Non mi aspettavo così tanti tifosi all’aeroporto, non mi era mai successo in carriera. Quando ho visto la mia maglia dell’Inter con il numero 11 mi ha reso ancora più orgoglioso di essere all’Inter. Abbiamo cominciato subito con un buon risultato contro una grande squadra“. Fascino dell’Inter? “L’Inter è ancora percepita come uno dei 10 top club al mondo. Se poi zio guardfano le leggende che hanno giocato qui ci si rende conto di essere in nu posto molto importante. Al momento Bundesliga e Premier League hanno recuperato appeal e sono sopra rispetto alla Serie A, ma questo campionato resta comunque uno dei top in Europa. Sono convinto di poter aiutare la squadra a tornare a livelli importanti“. Già da questa stagione, con il terzo posto per andare in Champions League? “Ora che è passata la fase mediatica del mio arrivo mi posso concentrare solo sul calcio con la squadra. Così facendo probabilmente saremo in grado di raggiungere il nostro obiettivo, che è quello di tornare in Champions League. Lo vuole l’allenatore e lo vogliamo noi“.

Mentre aspettiamo le prime parole nerazzurre di Lukas Podolski ripercorriamo la carriera dell’attaccante in nazionale. Pur essendo nato in Polonia Lukas Podolski è un nazionale tedesco. La sua famiglia si trasferì nella ex Germania Ovest quando lui era molto piccolo. L’attaccante ha svolto tuta la trafila nelle selezioni giovanili della Germania, a cominciare dall’Under 17 con cui ha debuttato nella stagione 2001-2002. L’esordio con la Nazionale maggiore tedesca è invece datato 6 giugno 2004, due giorni dopo il suo diciannovesimo compleanno: a Kaiserslautern si giocò l’amichevole tra Germania e Ungheria vinta dai magiari con il punteggio di 0-2. I primi gol il 21 dicembre 2014, sempre in amichevole e sul campo di Bangkok, nell’1-5 contro la Thailandia. Negli anni Podolski ha saputo realizzare anche una tripletta, in Germania-Sudafrica 4-2 del 7 settembre 2005, e addirittura una cinquina nelle qualificazioni a Euro 2008, in occasione della sfida San Marino-Germania terminata 0-13 in favore dei tedeschi. Ad oggi l’attaccante di origini polacche ha totalizzato 121 presenze e 48 con la Nazionale A tedesca; nel suo palmares quattro medaglie di bronzo (Confederations Cup 2005, Mondiali 2006 e 2010, Europei 2012), un argento (Europei 2008) e l’agognato oro conquistato nell’ultimo torneo iridato in Brasile (2014).

Lukas Podolski è nato a Gilwice in Polonia il 4 giugno 1985. Nel 1995 è stato ingaggiato dalle giovanili del Colonia, la squadra della città che diventerà come una seconda casa per lui. Proprio a Colonia Podolski emerge come un attaccante dal grande talento: dal 2003 al 2006 si fa notare realizzando 10 gol nell’anno di esordio in Bundesliga e poi trascinando la squadra nella massima divisione dopo la retrocessione. Nel 2006, dopo l’estate dei Mondiali, lo acquista inevitabilmente il Bayern Monaco con cui però Podolski non riuscirà mai ad esprimersi con continuità. Soprattutto a livello realizzativo: lo score finale dei tre anni in Baviera racconta di 106 presenze e 26 gol, non esattamente tanti. Per rigenerarsi Poldi decide di tornare a Colonia: dal 2008 al 2012 torna protagonista in Bundesliga ritrovando smalto e realizzando 35 gol in tre stagioni. Tanto da meritarsi la chiamata di una altro top club europeo, l’Arsenal di Arsene Wenger: 16 gol nel 2012-2013, 12 nel 2013-2014 e 3 (in 13 presenze) nell’annata in corso. Il resto è Inter. 

E’ stato uno dei primi colpi del calciomercato di gennaio: stiamo parlando dell’arrivo di Lukas Podolski all’Inter. La diretta della presentazione del nuovo giocatore nerazzurro avverrà questo pomeriggio, giovedì 8 gennaio 2015, alle ore 17.00 presso il Centro Sportivo ‘Angelo Moratti’, cioè la Pinetina di Appiano Gentile. A dire il vero però questo non sarà il primo appuntamento pubblico con il Podolski interista, dal momento che il giocatore ex Arsenal ha già debuttato nella sua avventura italiana, entrando in campo al 9′ minuto del secondo tempo di una partita certamente non banale, il derby d’Italia Juventus-Inter nel quale Podolski ha dato un buon contributo al raggiungimento del pareggio da parte della formazione allenata da Roberto Mancini. Adesso però arriva il momento di sentire anche le prime dichiarazioni ufficiali del giocatore di origini polacche classe 1985, trasferitosi nell’allora Germania Ovest quando aveva solo 2 anni, il giocatore più illustre nella storia recente del Colonia per il quale fa il tifo Michael Schumacher (che infatti è ottimo amico di ‘Poldi’) ma soprattutto uno dei 23 campioni del Mondo di Brasile 2014 con la maglia della Nazionale tedesca. Non manca dunque a Podolski l’esperienza ad altissimi livelli, come è d’altronde normale per chi nel corso della carriera ha indossato le maglie del Bayern Monaco e dei Gunners. A Londra era un idolo, e molti tifosi dell’Arsenal non hanno perdonato ad Arsene Wenger di avere concesso pochissimo spazio al tedesco in questa stagione che gli ha riservato gloria solamente in Champions League, grazie ad un gol segnato all’Anderlecht e alla doppietta messa a segno contro il Galatasaray. Naturalmente adesso l’obiettivo è quello di tornare a giocare la massima competizione europea con la maglia nerazzurra, attraverso il campionato oppure l’Europa League, nella quale Podolski potrà giocare avendo giocato solo nell’altra Coppa nel corso di questa stagione. Per seguire la presentazione di Lukas Podolski in diretta tv, ricordiamo che l’evento sarà visibile su Mediaset Premium Calcio (canale numero 370 del digitale terrestre) con l’inviato Marco Barzaghi, il giornalista di Mediaset che da tanti anni segue l’Inter, e naturalmente ci sarà spazio sul canale tematico nerazzurro Inter Channel, disponibile al numero 232 della piattaforma satellitare Sky, mentre per quanto riguarda lo streaming video ci si potrà affidare al canale Youtube ufficiale della società (che vi proporremo nella seconda pagina di questo articolo appena sarà disponibile). Naturalmente ci saranno aggiornamenti in tempo reale sull’evento anche sui social network ufficiali dell’Inter: l’account Twitter è @Inter, mentre la pagina su Facebook è F.C. Internazionale Milano.