A San Siro l’Inter supera il Verona con il quinto successo su 5 partite grazie all’1 a 0 realizzato da Felipe Melo. Il primo tempo inizia male per i Gialloblu di Mandorlini a causa dell’infortunio di Pazzini al 16′ per fallo proprio di Melo con Siligardi a prendere il posto dell’ex milanista al 21′. L’Inter parte meglio cercando la via della rete prima con Ljajic e poi con un colpo di testa di Icardi alla mezzora largo di poco. L’Hellas lamenta un contatto di Medel su Juanito Gomez ma per Russo non c’è nulla e proprio il cileno prende parte all’assedio finale con un tiro deviato nel primo minuto di recupero. La ripresa comincia col brivido per i padroni di casa: al 46′ Juanito Gomez prova un colpo di testa troppo centrale e al 55′ Siligardi colpisce una traversa clamorosa in contropiede. Un minuto più tardi però, al 56′, dall’angolo battuto da Telles è Felipe Melo il più lesto a saltare e a trovare il colpo di testa vincente per il vantaggio che varrà i tre punti. La squadra di Mancini insiste e prova a raddoppiare con Perisic al 60′ e al 63′ ma è il Verona la formazione più pericolosa grazie ai tentativi di Siligardi al 76′ e all’80’, nonostante avesse perso pure Sala al 75′ forse per uno stiramento. L’ultima azione degna di nota è il tentativo alle stelle di Zaccagni mentre Ranocchia sostituisce Telles per gestire il poco tempo rimasto prima del triplice fischio.



Gara sostanzialmente equilibrata ma con la capolista a dimostrarsi in ogni caso di un livello superiore agli ospiti. Un altro successo per 1 a 0 per un gruppo dimostratosi unito e compatto. Una vittoria da grande squadra per le modalità con cui è stata ottenuta, senza dimenticare che si tratta della quinta affermazione consecutiva. Mandorlini è sfortunato a perdere in corsa due giocatori decisivi avendo già delle assenze importanti ma i suoi costruiscono poco, affidandosi alle giocate dei singoli, prima Juanito Gomez e poi Siligardi. Ha il cartellino facile ma in generale vede bene su tutto.



Al Giuseppe Meazza di San Siro, Inter e Verona concludono il primo tempo sul risultato di 0 a 0. Nei minuti iniziali non succede molto se non l’infortunio capitato a Pazzini al 16′ per fallo da parte di Felipe Melo, costringendolo ad abbandonare il campo in favore di Siligardi al 21′. Il primo tiro arriva grazie a Ljajic, al suo esordio in nerazzurro, ma il colpo di testa di Icardi alla mezzora è più pericoloso e termina fuori di poco. Al 35′ Kondogbia potrebbe portare in vantaggio i suoi ma spara incredibilmente alto con una sforbiciata dal limite dell’area piccola. Il Verona combina poco con azioni fugaci ed imprecise ma si lamenta per un mancato rigore fischiato a Juanito Gomez per eventuale fallo di Medel, a sua volta protagonista nell’assedio finale dell’Inter.



Schiaccia gli avversari recuperando prontamente il possesso e mantenendolo a lungo anche se non riesce a trovare il goal e perde palla con superficialità in un paio di occasioni.  Prova a sfruttare la chance da titolare facendo del suo meglio per impensierire la difesa avversaria sul centro-destra.  Un po’ confusionario, manca lo specchio della porta dal limite dell’area piccola di Rafael.

Regge bene contro l’attuale capolista ma costruisce poco ed in maniera disorganizzata. Sfortunati nel perdere Pazzini al 21′.  Chiude tutto senza farsi sfuggire praticamente nulla.  Imposta male e spreca i calci piazzati a disposizione. (Alessandro Rinoldi)

Si fa trovare pronto sulle poche occasioni concesse al Verona.

Alterna belle diagonali difensive ad alcune incertezze.

Controlla serenamente il suo settore di competenza.

Ritrova con autorità il campo per 90 minuti dopo l’infortunio capitatogli in Nazionale.

Bravo a dare il suo contributo lungo la fascia sinistra e a fornire l’assist per il goal vittoria di Felipe Melo dal calcio d’angolo.

Una brutta serata per lui dopo la bella prova di domenica contro il Chievo. Commette una serie di errori grossolani compresa una sforbiciata da due passi mandando il pallone alto sopra lo specchio.

Suona la carica per i suoi con interventi decisivi nel recupero dei palloni e realizza il primo goal con la maglia dell’Inter, rete decisiva per i tre punti finali.

Partita decisamente sotto tono, paga la stanchezza dopo le provanti gare precedenti.

E’ uno dei più propositivi del primo tempo ma si spegne lentamente collezionando molti errori di imprecisione. A Mancini non piace e lo richiama in panchina per primo ad inizio ripresa.

In continua crescita, prova a calciare in porta al 60′ e al 63′.

Non certo una serata da protagonista cercando comunque di rendersi pericoloso e conquistare punizioni per far salire la squadra.

Entra nel secondo tempo con impegno ma senza lasciare il segno.

Torna in campo dopo il lungo stop per problemi cardiaci dello scorso anno attaccando sulla destra.

Quattro minuti, recupero compreso, per irrobustire la difesa nel finale.

All. MANCINI 7 Fa bene ad insistere sui soliti uomini che oggi non saranno stati brillantissimi ma mantengono la quadratura e la solidità per vincere.

Sollecitato spesso, cerca di fare del suo meglio.

Respinge con apprensione gli attacchi dalle sue parti.

Prova a tenere la sua zona di competenza.

Sicuramente il migliore dei suoi, regge tutto il reparto infondendo sicurezza nei compagni.

Debutto amaro in Serie A ricevendo anche la sua prima ammonizione.

Gioca una partita incolore guadagnandosi pure un cartellino giallo già all’8′ del primo tempo.

Da tutto quello che può al centro del campo colpendo anche una traversa clamorosa al 56′. E’ obbligato a chiedere il cambio al 75′ forse a causa di uno stiramento.

Non riesce ad impostare a dovere e spreca malamente i calci di punizione a disposizione del Verona.

Tra i migliori con Moras, è l’unico che riesce a far girare un po’ la squadra.

Non fa in tempo a ricevere palloni giocabili che deve abbandonare il campo già al 21′ per un infortunio capitatogli alla caviglia a causa di un fallo di Felipe Melo.

Si nasconde per il campo producendo un unico colpo di testa centrale ad inizio secondo tempo.

Responsabilizzato dall’infortunio di Pazzini, risponde con due conclusioni nell’ultimo quarto d’ora.

Il suo ingresso si rivela abbastanza inutile nell’economia della partita.

Subentra a Sala con personalità.

All. MANDORLINI 6 Mantiene la squadra compatta per cercare la ripartenza seppur debba fare i conti con due altri infortuni in corso d’opera.

(Alessandro Rinoldi)