L’Inter torna alla vittoria battendo il Palermo 3-1 nel posticipo della ventottesima giornata di Serie A; i nerazzurri salgono a quota 51 punti difendendo il quinto posto in classifica, mentre il Palermo adesso ha un solo punto di vantaggio sulla terzultima piazza occupata dal Frosinone.
Indubbiamente l’Inter ha giocato molto meglio del Palermo e già nel primo tempo aveva chiuso la contesa, ma una gestione non impeccabile del pallone da parte dei nerazzurri ha consentito ai rosanero di aprirla. A inizio ripresa, dopo che l’Inter è tornata avanti di due reti e il Palermo non ha più avuto le forze per riproporsi in avanti, la gara ha perso sempre più interesse, anche perché i giocatori hanno rischiato di arrotondare ulteriormente il punteggio.
Dopo l’impresa sfiorata in Coppa Italia contro la Juve, l’Inter conferma anche in campionato i progressi palesati mercoledì scorso, con una prestazione convincente e una vittoria netta. Forse la squadra di Mancini ha posto stasera le basi per un gran finale.
Ancora una volta il Palermo esce dal campo senza punti, e ora il Frosinone è solamente a un punto di distanza. La squadra di Iachini è stata ormai risucchiata nella lotta per non retrocede e da qui alla fine del campionato la priorità assoluta per i rosanero diventa quella di salvarsi, evitando di scendere in B come già accaduto nel 2013.
Il primo tempo di Inter-Palermo si è concluso sul 2 a 1 per la formazione di Mancini. La fase di studio dura 10 minuti, a rompere gli equilibri ci pensa Ljajic (7) che, approfittando di un’incertezza tra Maresca (5,5) e Gonzalez (5), si accentra e trova l’angolino per battere Sorrentino (6). I nerazzurri faticano comunque a gestire il vantaggio, con Kondogbia (5,5) e D’Ambrosio (5) che perdono diversi palloni complicando non poco la vita ai compagni. Difesa del Palermo troppo morbida che concede il raddoppio ai nerazzurri, Icardi (6,5) arriva sul cross di Palacio (7) e devia la palla in rete, alle spalle di Sorrentino, per il 2 a 0. Gara in salita per gli uomini di Iachini, già sotto di due gol ancor prima di arrivare alla mezz’ora di gioco, mentre la formazione di Mancini sfiora persino la terza rete con Ljajic che si accentra nuovamente ma stavolta calcia alto quando c’era Perisic (6,5) completamente libero di battere a rete. I rosanero provano ad approfittare dei tanti palloni persi dai giocatori di Mancini per proporsi dalle parti di Carrizo (6), l’estremo difensore nerazzurro respinge senza problemi una conclusione da fuori area di Vazquez (6), mentre dall’altra parte del campo Sorrentino dice di no a Perisic. Proprio allo scadere del primo tempo il Palermo accorcia le distanze con Vazquez che, servito da Rispoli (6,5) – autore di una notevole accelerazione sulla fascia destra – firma la rete del 2-1 scavalcando Carrizo.
Abile a sfruttare e a finalizzare le occasioni create, alla formazione di Mancini non riesce granché bene la gestione del pallone, subendo il gol del 2-1 proprio a pochi istanti dall’intervallo. Un assist per lui, e tanti ottimi movimenti in mezzo al campo. La sua condizione cresce sempre di più ogni domenica. Tanti palloni persi, passaggi imprecisi e le poche volte che avanza si fa trovare in fuorigioco.
I rosanero lasciano a desiderare soprattutto in difesa, concedendo davvero trppi spazi ai nerazzurri che ringraziano e ne approfittano per portarsi in vantaggio. I giocatori di Iachini non intendono gettare la spugna e ritornano in partita proprio sul finire di primo tempo. Sbalorditiva l’accelerazione sulla fascia destra con la quale semina la difesa avversaria e regala a Vazquez la palla del 2-1. Sul primo gol di Ljajic non si capisce con Maresca, sul secondo gol dell’Inter si fa anticipare da Icardi.
Ottima respinta sulla conclusione di Vazquez, poi proprio allo scadere del primo tempo si deve arrendere al numero 20 rosanero. Nella ripresa è attento ad anticipare Djurdjevic e a bloccare il pallone prima che potesse diventare pericoloso.
Tanti errori sia in fase difensiva (quando perde diversi brutti palloni) che in quella offensiva (ogni volta che sale viene pescato in fuorigioco dal guardalinee), primo tempo sicuramente insufficiente, mentre nella ripresa con i ritmi decisamente più bassi fa molta meno fatica nei disimpegni.
Libera spesso l’area di rigore nerazzurra in occasione dei calci piazzati. Non fa toccare nessun pallone a Gilardino, al quale non concede un attimo di respiro.
Una partita senza infamia e senza lode per lui, qualche buona chiusura sugli avversari e un’attenta visione di gioco.
Stasera lavora soprattutto in difesa, cercando di chiudere tutti gli spazi ai giocatori rosanero. Ogni tanto si propone anche sulle fasce servendo qualche cross ai compagni.
Lascia a desiderare nella gestione della palla, dove potrebbe sicuramente fare molto meglio. Anche stasera, comunque, corre tantissimo spendendo un mucchio di energie che lo lasciano in debito d’ossigeno nel finale, il suo impegno è comunque fuori discussione. ()
A inizio gara perde un brutto pallone regalandolo a Hiljemark che per poco non serve l’assist a Chochev, poi nei minuti successivi entra in partita e non sbaglia più nulla.
Un assist per lui e tante buonissime giocate con le quali si mette in evidenza fino a diventare tra i migliori dei suoi, non trova il gol solo grazie all’ottima parata di Sorrentino che evita l’1-4 al Palermo ( La sua freschezza atletica torna molto utile alla squadra di Mancini nel finale, conquistandosi diversi calci di punizione con i quali fa guadagnare tempo prezioso alla squadra)
Ci pensa lui a sbloccare il match con un gol dal limite dell’area, e nei minuti successivi manca l’appuntamento con la doppietta. Prova comunque più che soddisfacente, davvero pochissimi i movimenti sbagliati. ( Non ha un impatto devastante sul match, anche perché quando entra lui l’Inter è già avanti 3 a 1)
Nel primo tempo va vicino al gol, trovandolo a inizio ripresa grazie all’assist di Icardi. A pochi minuti dal novantesimo non trova la doppietta quando, su cross di Biabiany, colpisce malissimo il pallone sbagliando praticamente un rigore in movimento
Firma la rete del 2 a 0 e l’assist per il 3 a 1 di Perisic. Giornata decisamente positiva per lui, che costringe spesso al fallo chi lo deve marcare.
Anche stasera riceve risposte molto confortanti dalla sua squadra. Forse è ancora presto per dire che la crisi sia definitivamente archiviata, ma tra mercoledì scorso e oggi i nerazzurri hanno dimostrato di essersi finalmente ritrovati. La fiducia concessa a Ljajic e Palacio viene ripagata con gli interessi.
Ritorna tra i pali dopo aver saltato alcune gare per problemi fisici: come al solito fa quel che può per limitare, ma si deve arrendere ai gol di Ljajic e Icardi. Nella ripresa nega il gol del 4-1 a Palacio con un grande intervento.
Bravo a leggere in qualche frangente le mosse degli avversari, ma il suo lavoro in fase difensiva poteva essere decisamente migliore.
Sul gol di Ljajic combina un pasticcio con Maresca, lasciando via libera al numero 22 nerazzuro, si fa anticipare da Icardi sull’azione che porta al 2-0 nerazzurro, entra sempre in ritardo sul numero 9 dell’Inter (facendosi ammonire). Si riscatta – parzialmente – con un paio di chiusure su Palacio.
Gara anonima per lui, intraprende un duello personale con Palacio che qualche volta riesce a fermare senza commettere fallo, tuttavia non è abbastanza per guadagnarsi la sufficienza.
L’accelerazione sulla fascia destra e l’assist per il 2-1 di Vazquez gli garantiscono la sufficienza. Sicuramente tra i rosanero è quello che dà di più e il suo impegno, a differenza di tanti suoi compagni, è encomiabile. ( Qualche minuto per il giovane ungherese, lo attendiamo di vederlo in campo dal primo minuto)
Ha un buon impatto sul match, è sempre in agguato sui portatori di palla (e più volte i nerazzurri hanno perso la sfera), poi cala alla distanza e quando deve arrivare alla conclusione sbaglia sempre.
Assieme a Gonzalez ha sulla coscienza il primo gol nerazzurro di Ljajic. Batte un paio di punizioni con la speranza di trovare la porta, che stasera però non vede nemmeno col binocolo.
Nella ripresa sfiora la prodezza quando riesce a far passare magicamente il pallone nell’area di rigore nerazzurra, purtroppo per lui nessun compagno aggancia la sfera. In generale offre qualche spunto buono che non viene raccolto dai suoi compagni ( Cerca di dare nuova linfa vitale all’attacco del Palermo, fallendo nell’obiettivo)
Il giovane classe 1997 cerca di mettersi in luce, ma non è facile farlo in una squadra che sembra completamente allo sbando. Farebbe meglio a cercare altri lidi – più tranquilli – dove sbocciare.
Nel primo tempo tenta di sorprendere Carrizo da lontano, e a pochi secondi dall’intervallo gonfia la rete dando l’illusione di poter riaprire il match. Da solo non può comunque risolvere i tanti, troppi, problemi del Palermo e senza un partner come Dybala le cose si complicano terribilmente per lui.
I difensori nerazzurri non gli danno tregua e gli fanno arrivare pochissimi palloni, peraltro giocati male. Serata sottotono per il centravanti rosanero. ( A pochi minuti dal novantesimo si ritrova tra i piedi la palla del 3 a 2 facendosi però anticipare dall’uscita di Carrizo)
Anche stasera non è riuscito a trovare il bandolo della matassa, a ulteriore conferma che la squadra non ha più alcun punto di riferimento dopo i tantissimi cambi di allenatori. Sarà davvero durissima per il Palermo conquistare la salvezza a fine stagione se il trend non dovesse cambiare immediatamente.
(Stefano Belli)