Juventus-Manchester City è una partita che può non dire nulla dal punto di vista della classifica, ma non è certo priva di interesse. Davanti al proprio pubblico la Juventus di Gigi Delneri vuole dimostrare di esserci e che il carattere mostrato nelle ultime gare non è “intermittente”, ma una caratteristica di un gruppo in crescita. Il Manchester City, dal canto suo, non può certo snobbare l’appuntamento, anche perché in panchina c’è l’ex-interista Mancini che non ha ancora in cassa il primato nel girone e che con la Juventus ha mantenuto un rapporto piuttosto “agonistico”…



La Juventus arriva alla partita di questa sera senza grosse responsabilità e con qualche problema (ormai consueto) di formazione. Il Mister però non vuol sentir parlare di Juve-Baby, e in conferenza stampa precisa: “Darò spazio a chi fa parte della rosa e ultimamente ha giocato poco – spiega l’uomo di Aquileia -. Abbiamo qualche problema di formazione, perciò qualcuno dei nostri giovani avrà una chance, ma sicuramente Melo e Sissoko hanno buone possibilità di essere della partita. Ci sarà sicuramente Legrottaglie e valuteremo anche le condizioni di Grygera”. Insomma una Juve dei rientri che non vuole sfigurare anche se nella formazione potrebbero trovare spazio Boniperti o Giannetti. Oltre a Traoré, ancora in fase di test e che vuole convincere il tecnico che può dare molto di più. Sicuramente indisponibili dell’ultimo minuto Lanzafame e Marchisio. La Juve si schiererà con ogni probabilità con Manninger tra i pali, Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Traorè in difesa, Krasic, Sissoko, Melo e Pepe a centrocampo, Del Piero e Giannetti (o Iaquinta) in avanti.



Nel Manchester City il Mancio non potrà contare su tre punte non proprio di secondo piano: Adebayor, Tevez e Balotelli non saranno della partita. Anche per Mancini in ogni caso sarà 4-4-2 con Given tra i pali, Kolarov, Lescott, Boyata e Richards in difesa, Johnson Vieira, Milner e Wright-Phillips a cantrocampo, Jo e Nimely in avanti. Anche per Mancini quindi qualche scelta obbligata e un po’ di turnover, come lui stesso ammette: “La situazione con Carlos (che ha chiesto di essere ceduto e per questo non sarà della partita NDR) andrà chiarita personalmente, ma ora voglio concentrarmi sulla partita contro la Juve. Mario è rimasto a casa perché è un po’ indietro di condizione e volevo dargli modo di tirare il fiato, visto che da qui in poi giocheremo ogni tre giorni. Questo non significa che io sottovaluti questa sfida, darò spazio a chi ultimamente ne ha avuto meno”.



 

Risorsa non disponibile