Questa sera al Juventus Stadium è andato in scena Juventus-Genoa, partita che arriva dopo una settimana ricca di discussioni come quelle relative alla messa in sicurezza del nuova casa degli zebrati o riguardanti l’ultima stagione in bianconero del mito Alex Del Piero che Conte anche in questa occasione non schiera dal primo minuto. La scorsa stagione il Grifone fece soffrire, e non poco, gli avversari che alla fine riuscirono a scamparla un 3-2 sofferto ed emozionante, contrassegnato da due autogol iniziali (Bonucci e Maurizio Rossi su colpo di testa di Pepe), da una rete di Floro Flores per il nuovo vantaggio degli ospiti e dal ribaltone determinato da Matri e Toni, ex della sfida. Ora i tempi sono cambiati sia per l’una che per l’altra squadra, vediamo se il fattore campo sarà determinante come lo è stato nella sfida contro il Milan oppure Conte dovrà soffrire come contro il Bologna o il Chievo.
– Conte presenta 2 novità su tutte nella sua formazione: il tanto atteso Estigarribia al posto di Krasic e Storari a difendere la porta al posto dell’infortunato Buffon. Malesani risponde proponendo un 11 titolare di contenimento con Palacio unica punta. La partita si accende subito perchè dopo soli 6 minuti il Mitra Matri devia un tiro rasoterra calciato da fuori di Marchisio spiazzando un incolpevole Frey. La stessa giocata la prova al 12′ Dainelli accorso in area per un calcio d’angolo ma la sua zampata è troppo debole per impensierire Storari. La Juve sostenuta sempre dal proprio pubblico, che anche questa sera ha riempito lo stadio, gioca con tranquillità con un Pirlo direttore d’orchestra come al solito. Al 25′ Matri ha la palla del 2-0 ma una volta liberatosi in area è troppo defilato per insaccare e Frey riesce a deviare in angolo. Il Genoa si fa vedere sporadicamente sopratutto sugli esterni dove corrono Jankovic e Rossi, al minuto 31 un ottimo Merkel, schierato oggi da trequartista, si defila sulla fascia sinistra, la mette in mezzo e trova sul secondo palo il capitano Rossi che schiaccia di testa regalando il pareggio ai compagni. Il gol rivitalizza gli ospiti che ora giocano con più sicurezza difendendo diligentemente e ripartendo quando possono. L’ultima azione del primo tempo è siglata da Vicinic che sfrutta un erroraccio di Veloso, palla al piede entra in area ma spara addosso a Frey. L’arbitro Romeo poco dopo manda tutti negli spogliatoi sul risultato di 1-1.
– La ripresa si apre senza cambiamenti da entrambe le parti ma con la Juve che cerca subito di riagguantare il vantaggio. Al 52′ Matri sfrutta una ripartenza veloce di Pepe, tiro potente ma Frey si salva in angolo, poi è il Genoa ad andare vicino al sorpasso con Jankovic che calcia un punizione soffice soffice per la giocata al volo di Merkel che termina di poco alta facendo rabbrividire i tifosi. Il Mitra non ci sta e tranquillizza tutti al 58′ siglando la sua prima doppietta in questo campionato; l’azione del gol parte da Vucinic che palla al piede punta l’area dalla destra, passaggio verso il centro all’indirizzo di Pirlo il quale, essendo di un’ intelligenza superiore alla media, fa un velo che spiazza tutta la retroguardia rossoblu, palla che finisce a Matri, stop preciso e davanti al portiere francese non sbaglia. Conte tuttavia non è tranquillo e fa bene perchè i suoi uomini devono fare i conti con uno strepitoso Merkel, campioncino da monitorare, che è sfortunato colpendo di testa una traversa; Malesani ci crede e lancia forze fresce nella mischia: Kucka per Seymour, Caracciolo per Jankovic e Jorquera per Rossi. Al 77′ Vucinic cerca gloria personale scaraventandosi in area ma calciando molto male, azione simile al 82′ da parte di Matri che, non sufficientemente stanco, si infila in area con uno scatto, tirando poi sopra la traversa. La Juve toglie prima Estigarribia per Pazienza, poi Vucinic per Krasic, con lo scopo di tenere il vantaggio fino al fischio finale ma così non è, al minuto 85 infatti, l’airone Caracciolo ammutolisce lo stadio intero sfruttando la non perfetta uscita di Storari. Tutto da rifare quindi con Conte che si gioca (troppo tardivamente) la carta Del Piero ma i sei minuti di recupero non servono a niente perchè i bianconeri accusano il pareggio e perdono lucidità in costruzione di gioco. Secondo pari consecutivo per entrambe le squadre che ha sapori opposti: il Genoa va sotto la doccia conscio di avere carattere e buone alternative in ogni reparto; la Juve non può che rammaricarsi della conduzione del match essendosi fatta rimontare per ben 2 volte.



MARCATORI: Matri (J) al 6′, Rossi (G) al 31′ p.t.; Matri (J) al 13′, Caracciolo.(G) al 40′ s.t.

JUVENTUS (4-2-4): Storari; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Pirlo, Marchisio; Pepe (45′ s.t. Del Piero), Vucinic (39′ s.t. Krasic), Matri, Estigarribbia (22′ s.t. Pazienza). (Manninger, De Ceglie, Elia, Quagliarella). All.: Conte.



GENOA (4-4-1-1): Frey; Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli; Rossi (37′ s.t. Jorquera), Veloso, Seymour (27′ s.t. Kucka), Jankovic (17′ s.t. Caracciolo); Merkel; Palacio. (Lupatelli, Bovo, Granqvist, Pratto). All.: Malesani.

ARBITRO: Romeo.

NOTE: Ammoniti: Seymour, Mesto, Palacio, Pirlo, Dainelli, Veloso, Marchisio. Recupero: 0′ p.t.; 6′ s.t.

Storari 5: per lunghi tratti inoperoso, ma il secondo gol subito è colpa sua.
Chiellini 5: non è mai preciso quando deve passare la palla ai compagni e ha le sue colpe su entrambi i gol.
Bonucci 5.5: quando c’è da marcare il solo Palacio non se la cava male, entra Caracciolo per dare più peso all’attacco avversario ed inizia ad andare in tilt.
Barzagli 6: per ora è il centrale che dà più sicurezza a Conte, non a caso si è riguadagnato la nazionale dopo tre anni.
Lichtsteiner 5.5: non è il solito pendolino, probabilente poco in forma.
Pirlo 7.5: senza di lui non saprei dove andrebbe la Juve, è il regista – protagonista di ogni azione bianconera: da nomination per gli oscar.
Marchisio 6.5: nel primo tempo abbina qualità a quantità, nella ripresa cala un pochino ma la prestazione rimane più che sufficiente.
Estigarribia 5: tifosi, appassionati e giornalisti non vedevano l’ora che il paraguaino giocasse la sua prima partita, se vogliono vedere le sue qualità all’opera dovranno aspettare perchè oggi è più un moscone che fa tanto rumore per nulla.
Pepe 6: non molla mai, corre molto sia per attaccare che per difendere.
Matri 7: il Mitra preme sul grilletto ben due volte. È sempre dinamico, mai stanco, se continua così può diventare il capocannoniere della Seria A.
Vucinic 5: fa più la parte del comprimario che quella dell’attaccante da quasi 20 milioni, ci metta più grinta.
Del Piero s.v: inizia il secondo tempo e Conte lo manda già a scaldarsi, tutto lo stadio si emoziona ma il povero Alex entra solo al 90′.



Frey 6: sul primo gol non ha colpe, sul secondo forse. Nel complesso comunque la suffiecienza la merita.
Antonelli 6: impegno costante sulla sua corsia.
Dainelli 5: dei due gol subiti almeno uno è colpa sua, scelga lui quale.
Moretti 5: come il compagno di reparto deve fare il mea culpa sui gol subiti.
Mesto 6.5: è sempre una spina nel fianco della Juve con cross precisi e ficcanti.
Seymour 4: oggi si traveste da fantasma.
Veloso 6.5: tranne l’appoggio sbagliato che alla fine del primo tempo poteva costare caro alla sua squadra, per il resto gioca una buona partita fatta intelligentemente e con personalità.
Rossi 6: il gol se lo merita perchè lui è uno che non molla mai, non a caso è il capitano del Grifone.
Jankovic 6: partita fatta di alti e bassi ma quando vuole sa fare male.
Merkel 8: contro il Lecce il migliore in campo, oggi il migliore in campo al cospetto dela Juve. Non è un caso questo è un giocatore che farà molta strada. Bravo Milan a scoprirlo, bravo Genoa a farlo giocare.
Palacio 6.5: per un lungo tratto della partita è chiamato a reggere tutto il reparto offensivo riuscendo a dire la sua, il costante impegno gli permette di portare a casa la un voto più che sufficiente.
Caracciolo 6.5: entra per segnare e quello fa. L’airone vola per la prima volta in questo campionato e i suoi tifosi sperano non schiuda più le ali.

(Giorgio Davico)