Finisce 1-2 per la Juventus il derby d’Italia contro l’Inter, come al solito rovente e spettacolare. Questo in particolare si rivela importantissimo, perché regala alla Juve 3 punti importanti in classifica, che le permettono di relegare proprio i nerazzurri a 11 punti, e di riguadagnare la vetta momentaneamente soffiatale dal Milan. L’Inter, dal canto suo, esce col morale a terra non tanto per il gioco, a tratti spumeggiante e per larga parte superiore a quello avversario, quanto per l’incapacità di fare punti importanti e di concretizzarle occasioni da rete.
– Il primo tempo è spumeggiante. Le squadre si affrontano a viso aperto, ma è l’Inter la più pericolosa. Nonostante ciò, i bianconeri al 12’ sono già in vantaggio, con Vucinic che raccoglie una paratona di Castellazzi e scarica in rete per il vantaggio bianconero. Dopo 5 minuti di dominio Juve, l’Inter ritrova il pallino del gioco e ricomincia a creare palle da gol, fino al pareggio di Maicon al 31’, arrivato grazie ad una sassata in area. Subito dopo Pazzini colpisce la traversa con una grande girata, e l’Inter crede nella rimonta. Ma passano solo due minuti, e il principino Marchisio riporta avanti i suoi con una stoccata di precisione. La difesa di Ranieri è lenta, impacciata, e lascia Matri troppo libero di fare da punto di riferimento per i suoi compagni. Al 40’ altro episodio che farà discutere: Marchisio in area salta Castellazzi che lo stende, il rigore è netto, ma Rizzoli lascia proseguire. La Juve ora si scatena, e sfiora più volte il terzo gol, senza però riuscire a bucare Castellazzi.
– Il secondo tempo non è tanto spettacolare quanto il primo. I piemontesi infatti preferiscono far sfuriare i nerazzurri, privati misteriosamente del dinamico Zarate a favore di Castaignos, e che in seguito perdono anche Sneijder, leggermente infortunato. Il refrain della ripresa vede i nerazzurri attaccare furiosamente, ma senza una vera idea di gioco, il che porta a lanci lunghi spesso innocui, e a tanti tiri dal limite che puntualmente si infrangono sugli uomini di Conte, che si immolano a difesa della loro porta. Paradossalmente l’occasione più pericolosa capita a Del Piero, entrato nel finale, che, su ingenuità di Chivu, si trova a tu per tu con Castellazzi, ma cicca il tiro. Negli ultimi minuti, c’è tanto nervosismo, e i nerazzurri pian piano prendono coscienza della loro impotenza, facendo il buon gioco degli ospito, che si chiudono a riccio e cercano di gestire il più possibile il pallone, perdendo tempo. Finisce così, con i tifosi nerazzurri costretti ad un mesto ritorno a casa, come da troppo tempo ormai succede quando a Milano arrivano gli odiati bianconeri. I quali, al contrario, sono euforici per aver battuto non solo una grande squadra (siamo proprio sicuri?), ma la stessa che per anni li ha privati della loro leadership. La stessa leadership che ora si sono ripresi con la forza e il carattere, meritandosi la vetta alternando bel gioco e spettacolo, a pragmatismo e cinismo. Non ci resta che fare i complimenti ad un progetto che finalmente prende una consistenza adeguata alle aspettative che gli giravano intorno; e allo stesso tempo puntare il dito contro una società che, come dimostrano i cambi di oggi, da troppo tempo opera senza un criterio di fondo, e che non riesce più a trasmettere la sensazione di possenza che faceva tremare le gambe a chiunque attraversasse i cancelli del Meazza. Bentornata Juve, R.I.P. Inter.



MARCATORI: Vucinic (J) al 12’, Maicon (I) al 28’, Marchisio al 33’ p.t
INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Obi (dal 19’ s.t. Stankovic); Sneijder (dal 33’ s.t. Alvarez); Pazzini, Zarate (dal 1’ s.t. Castaignos) (Orlandoni, Cordoba, Jonathan, Milito). All Ranieri.
JUVENTUS (4-2-3-1): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Marchisio, Pirlo; Pepe, Vidal (dal 44’ s.t. Pazienza), Vucinic (dl 39’ s.t. Del Piero); Matri (dal 25’ s.t. Estigarribia (Storari, De Ceglie, Elia, Quagliarella). All. Conte.
ARBITRO: Rizzoli (Bologna).
NOTE: ammoniti Bonucci (J), Vidal (J), Chiellini (J), Pepe (J), Pirlo (J) e Chivu (I) per gioco scorretto, Sneijder (I) per proteste. Recuperi: 0’ p.t.; 4’ s.t.
 
 



INTER 6: è un misto tra il bel gioco e l’incapacità di essere concreti
Castellazzi: 6.5: gran parata prima del gol di Vucinic e poi su Estigarribia, sui gol non può far nulla
Maicon: 6: attacca costantemente nel primo tempo, sparisce nella ripresa
Lucio: 5: tante, troppe sviste
Chivu: 5: vedi sopra
Nagatomo: 5.5: il contrario di Maicon, male nel primo tempo, bene in seguito
Zanetti: 5.5: non fa più la differenza, se non a fiammate
Cambiasso: 6: inizia con qualche difficoltà, poi fa bene il suo compito
Obi: 6: supporta bene le azioni, ma ha ancora poca personalità
Stankovic: 5: entra tardi, poteva anche non entrare
Sneijder: 6.5: è sempre il cuore del gioc, un po’ troppo nervoso
Alvarez: 6.5: dinamico e stavolta più pericoloso
Pazzini: 6: una traversa e tanto gioco fisico, ma è poco supportato
Zarate: 6: dinamico, crea pericoli da un momento all’altro
Castaignos: 5: buttato in pasto ai leoni, combina veramente poco



All. Ranieri: 5.5: la squadra ha bel gioco e carattere, ma i cambi sono pessimi

JUVENTUS: 7: la vittoria a San Siro è sempre un gran risultato, comunque arrivi
Buffon: 6: ordinaria amministrazione, protetto bene dai difensori
Lichtsteiner: 6.5: spina nel fianco della difesa nerazzurra
Barzagli: 6.5: gran lavoro su Pazzini
Bonucci: 6: buona difesa, sbaglia spesso in impostazione
Chiellini: 5.5: non una bella prestazione
Marchisio: 7: gran momento, gol e quantità
Pirlo: 5.5: non molto brillante
Pepe: 6: alta intensità, tanta corsa
Vidal: 5.5: come Pirlo non brilla, ha giocato partite migliori
Pazienza: s.v.
Vucinic: 6.5: giocatore dinamico e versatile, gol pesantissimo
Del Piero: 6.5: entra e fa rifiatare i suoi. Decisivo
Matri: 6.5: gran lavoro come Pazzini, ma al contrario del collega ha attorno dei gran compagni d’orchestra
Estigarribia: 6: una grande occasione con una super sgroppata
All. Conte: 7: son già stati sprecati tanti complimenti, il voto parla da sè

(Giovanni Gazzoli)