CALCIOMERCATO – Eljero Elia è indubbiamente uno degli acquisti meno riusciti di casa Juventus. Fino ad oggi il nazionale olandese, sbarcato dall’Amburgo durante l’estate, si è visto pochissimo e precisamente per 45 minuti di gioco durante la sfida col Catania. Un po’ pochino ma è tutto demerito dello stesso orange. Arrivato in cambio di 10 milioni di euro il nazionale olandese non riesce ad ambientarsi in Italia e soprattutto a Torino. Al di fuori dello scampolo di gara contro i rossoazzurri (voto Gazzetta 4,5) Elia ha totalizzato 7 panchine e qualche tribuna; uno score davvero negativo per quello che doveva essere il padrone della fascia sinistra della Vecchia Signora. Un inizio di stagione down che ha fatto perdere la casacca della Nazionale allo stesso Elia, rimasto a Vinovo ad allenarsi mentre i suoi compagni sono in giro per il mondo. L’ex Amburgo dovrà sfruttare la pausa per cercare di familiarizzare al meglio con gli schemi di Antonio Conte, che visti i pochi effettivi rimasti al centro di allenamento, gli sta dando delle lezioni “private”. Il rischio di essere tagliato a gennaio è dietro l’angolo anche se nessuno, in corso Galileo Ferraris, osa solo lontanamente confermarlo. Uno dei problemi sembrerebbe essere la scarsa conoscenza della lingua italiana: Elia dice di non capire le direttive del tecnico e di conseguenza sbaglia i movimenti, ma secondo alcuni non giustifica il suo scarso rendimento. Altro grande ostacolo è l’alimentazione. Elia non si riesce ad adattare al cibo del Bel Paese mentre Conte insiste con il fatto che i giocatori devono mangiare piatti specifici in base alle energie spese in campo e per assolvere a tale compito ha inserito nello staff persino un nutrizionista. Ma il problema principale, alla base di tutta la questione, è lo scarso inserimento tattico e la preoccupante opacità vista in campo. Contro il Catania l’olandese non ha preso iniziativa, è stato esageratamente timido ed è apparso molto disagiato. Un fatto inspiegabile per un vice-campione del mondo, un’involuzione preoccupante, che a molti ha ricordato da vicino quella di Tiago, sbarcato dal Lione e mai incisivo. «Elia arriva dal campionato olandese e da quello tedesco dove ci sono spazi larghi e pochissimo tatticismo. Deve imparare a giocare anche qui. Quando sarà pronto, lo vedrete in campo», ha precisato Conte, ma resta da capire quando.
Ecco perché in questi 10 giorni l’esterno olandese dovrà dare il massimo per cercare di conquistare una maglia da titolare che si merita, altrimenti sarà addio…