Antonio Conte e Michelangelo Rampulla hanno vissuto insieme momenti importanti con la maglia della Juventus. Entrambi hanno una grande passione per il mondo del calcio. Uno sta per tornare alla corte della Juve ma questa volta come allenatore, l’altro – dopo un anno di pausa – cerca di rilanciarsi con Giampiero Gasperini. In questa intervista concessa in esclusiva per ilsussidiario.net Rampulla non smentisce i contatti con Gasperini e traccia un identikit dell’amico Antonio Conte: può essere l’uomo giusto per risollevare la Vecchia Signora. Michelangelo, sempre con lo stile che lo contraddistingue, si toglie anche qualche sassolino dalle scarpe, quando rivendica la bontà del lavoro di Ciro Ferrara rispetto a Zac e Del Neri. Nel mirino anche i progetti della società.



Rampulla, si mormora che lei stia per entrare nello staff di Giampiero Gasperini…

Non lo so. Per il momento non c’è niente, sono solo delle voci. Stiamo valutando; mi farebbe piacere lavorare con Gasperini con il quale – dopo aver smesso con il calcio giocato – ho lavorato in Primavera.

Ha voglia di rientrare nel calcio?



Un anno fermo mi sembra una vita. Ho voglia di ritornare sul campo.

A distanza di tempo può raccontarci cosa è successo con la Juve?

Dopo 18 anni con la Juve sarebbe stato bello continuare. Semplicemente sono entrate persone nuove che hanno preso la gestione della società e hanno fatto delle scelte (giuste o sbagliate che siano). Ci sta.

Sono passati tre allenatori (Ferrara, Zaccheroni e Del Neri) ma non è cambiato nulla. Forse il problema non era Ferrara?

La squadra di Ferrara ha fatto la media punti migliore rispetto alle altre; abbiamo sbagliato solo un mese.

 

Non avete peccato di inesperienza?



 

Se tu prendi un allenatore nuovo per costruire un progetto e dopo sei mesi lo vuoi mandare via… A dicembre eravamo secondi dopo aver sconfitto la capolista. L’operato di Ciro si è rivalutato.

 

Veniamo ad oggi, Antonio Conte può essere utile alla Juventus?

Sicuramente. Antonio ha sempre dimostrato di avere cuore e forza per guidare una grande squadra. La sensazione è che possa soltanto migliorare.

 

Riuscirà a gestire uno spogliatoio composto da ex compagni? Non gli metteranno i bastoni fra le ruote?

Io credo sempre nell’intelligenza della persona. Quelli che sono rimasti hanno capito la lezione.

 

Scusi…

L’approccio di un giocatore con l’allenatore che è stato suo compagno a volte purtroppo è da amico, ma non dovrebbe essere così. Deve esserci il rispetto dei ruoli.

 

In casa Juve si parla sempre (da 5 anni) di progetto, ma non si vedono i risultati. Non può piano piano inserire i suoi giovani?

La Juve ha dato tanti giocatori alle altre compagini, ma qualcuno avrebbe fatto comodo. Spero ci stiano pensando.

 

Può raccontarci qualche aneddoto sul suo rapporto con Conte?

I ricordi sarebbero tantissimi, fra questi dico il ritorno dalla tournèe in Giappone con alcune goliardate insieme.

 

Qualcuno dice che Antonio cura la tattica come Sacchi, è permaloso come Capello ed è grintoso come Lippi, lei come lo vede?

Gli auguro di avere tutti e tre i caratteri. Antonio è Antonio. Queste sono belle caratteristiche: da giocatore li ha avuti tutti e tre; si cerca di “rubare” le idee e i modi fare degli allenatori precedenti.