Si è conclusa da pochi minuti la conferenza stampa di Antonio Conte, che ha sancito l’ufficializzazione della nomina a nuovo allenatore della Juventus per la stagione 2011/2012. Il tecnico si è presentato accompagnato da Beppe Marotta, che ha preso la parola per primo, limitandosi a due brevi battute e dando il benvenuto, “anzi, il bentornato” alla Juventus all’ex capitano juventino, che da giocatore aveva militato per tredici stagioni con la prima squadra in maglia bianconera. Conte ha fatto una breve introduzione, lasciandosi andare a questa dichiarazione: “Per me è un ritorno a casa. Quanto tempo ci vorrà per far tornare a vincere la Juventus? Dico solo che chi ha tempo non aspetti tempo. E’ la storia della Juve a dire che dobbiamo tornare protagonisti”. Poi il mister è stato incalzato da una serie di domande dei giornalisti, molte delle quali inerenti al modulo tattico e alle future mosse di calciomercato. Sulle scelte tattiche Conte è stato molto chiaro e netto: “nel calcio non contano i numeri, ma la voglia, la cultura del lavoro e la grinta”, tutte cose necessarie alla costruzione di una squadra vincente. Sui nomi accostati alla Juventus che verrà, il nuovo tecnico non si è mai sbilanciato, preferendo rimandare il discorso a “dopo che ci saremo visti con Nedved, Marotta e Paratici”. Interessante però quello che ha ribadito Marotta rispetto a Marchisio, indicato da più parti come possibile partente: “fantasie giornalistiche” si è limitato a dire il dirigente. Sulla squadra Conte ha detto: “Non c’è da rifare niente. C’è da aggiustare. Le basi per fare bene ci sono. Ho accettato la Juve perchè credo in questo progetto, non vado allo sbaraglio”.
CLICCA SUL SIMBOLO >> PER CONTINUARE A LEGGERE LE DICHIARAZIONI DI ANTONIO CONTE IN CONFERENZA STAMPA
Conte ha chiuso poi con una battuta sui “senatori” della squadra, Buffon e Del Piero: “non li ho sentiti per correttezza, visto che fino a ieri sera ero l’allenatore del Siena. Da loro mi aspetto molto, sanno cosa è la juventinità. Devono essere d’esempio”. La nuova Juventus ha il suo condottiero: adesso toccherà a lui costruire la mentalità e la squadra vincente.