Sono stati giorni frenetici in casa Roma, conclusisi con l’arrivo del diciannovenne argentino (ex River Plate) Erik Lamela in giallorosso. Un colpo davvero importante che, associato a quello altrettanto certo di Bojan Krkic, rilancia alla grande le ambizioni della squadra capitolina in vista della prossima stagione. Ma adesso per Sabatini è il momento di pensare alle cessioni: Doni (diretto a Liverpool) e Riise (al Fulham) hanno già salutato la squadra, mentre è nel reparto avanzato che la situazione si complica non poco per il direttore sportivo. Il primo tassello, ingombrante, da sistemare è quello chiamato Mirko Vucinic, attaccante che ormai da tempo è sulla lista delle possibili cessioni in casa Roma. Nella giornata di domani è previsto un incontro tra il  giocatore e il suo procuratore Alessandro Lucci, che metteranno a tema il prossimo futuro del montenegrino. Le ipotesi per l’attaccante 27enne non mancano, anche se la squadra juventina sembra essere la destinazione maggiormente gradita anche dallo stesso calciatore (accostato spesso anche al Napoli di Mazzarri e al Tottenham in uno scambio con il brasiliano Sandro) e la società bianconera avrebbe avanzato un abbozzo di trattativa con i capitolini, sulla base di una cifra di 8/10 milioni di euro e il cartellino del portiere Storari. Il numero 12 bianconero, chiuso nelle gerarchie di Antonio Conte da Gianluigi Buffon, potrebbe decidere di prendere in considerazione tale ipotesi.  A tal proposito è intervenuto al sito www.romagiallorossa.it l’agente del portiere che, però, ha smorzato gli entusiasmi di chi credeva in questa trattativa: “Mi sembra un po’ fuori luogo parlarne. Storari alla Roma è una boutade in questo momento. Non ci sono stati contatti con Sabatini, anche perchè penso che la Roma sia fermamente convinta di prendere un portiere straniero e non italiano. Ecco perchè dico che non ci sono stati contatti e penso che difficilmente ce ne saranno. Almeno è quello che sento dire da chi a Roma fa mercato” dice Vigorelli.



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L’agente frena sull’ipotesi, dunque, che tuttavia potrebbe accontentare entrambe le parti in causa: i due giocatori infatti vivono con una certa insofferenza il ruolo che sono costretti a ricoprire nelle rispettive squadre e ben sanno che una svolta radicale potrebbe significare un miglioramento in chiave professionale. Di questa ipotesi, nonostante le parole del procuratore, ne sentiremo parlare ancora a lungo.



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