Ogni mattina Gabriele Zamagna, appena vede sui giornali la foto di Giuseppe Rossi (che in questi giorni hanno soppiantato quelle di Vucinic), il top player al centro delle voci di calciomercato sulla Juventus, si ferma. Qualche secondo. Un lieve sorriso prima di girar pagina, con la mente che va lontana a quando lui era uomo mercato del Parma. Siamo nel gennaio del 2007. L’avvocato Roberto Capelli, ora presidente ad interim della Roma, dà mandato al suo uomo di portare in Emilia il giovanissimo bomber, che ai tempi giocava nel Manchester United. Quel giorno Zamagna non se lo dimenticherà mai. «Feci una corsa contro il tempo. Lo United – racconta l’attuale ds dell’Atalanta in esclusiva a ilsussidiario.net – stava chiudendo con il Sunderland e avevo pochissime ore per inserirmi nell’affare. Presi un aereo al volo da Linate per Manchester con scalo a Parigi. Lì arrivammo in ritardo e feci una corsa a Charles De Gaulle, sotto l’occhio stupito di migliaia di passeggeri. Presi l’aereo all’ultimo secondo ma riuscii a portare Giuseppe in Italia e a farlo esordire in Italia». Ora dopo anni il possibile ritorno in Italia, sponda bianconera.



Zamagna ha sentito: la Juventus è vicinissima a chiudere per Rossi…

Sarebbe senza dubbio un grandissimo colpo. Un top player che alzerebbe il livello tecnico della rosa di Antonio Conte. Giuseppe è un giocatore che fa la differenza in una squadra.

Se ci sarà fumata bianca, un bravo ad Agnelli e Marotta?

Sarebbe un segnale fortissimo dato dalla Juventus a tutti: l’anno prossimo facciamo sul serio. Un’operazione importante che soprattutto riporterebbe in Italia un suo talento.



Da addetto ai lavori quali difficoltà ci potrebbero essere nell’affare?

Non conosco la situazione e non saprei direi a che punto siano le parti. Marotta è uno che sa muoversi e a superare eventuali ostacoli: non ha bisogno di consigli.

 

Lei conosce bene Giuseppe: che tipo di ragazzo è?

Le qualità del giocatore sono sotto gli occhi di tutti. Dal punto di vista umano è un ragazzo forte, serio, professionale. Ha un grandissimo spessore umano. L’anno scorso poi ha perso il padre, che lo ha seguito fin dai tempi delle giovanili con il Parma. Credo che abbia imparato tanto da lui.



 

Come vede la possibile coppia Matri-Rossi?

Due giocatori che si sposano benissimo: una coppia ben assortita. Matri è uomo d’area, di movimento, forte di testa. Giuseppe è veloce, ama il tiro da fuori, gli piace dialogare con il suo compagno d’attacco. Insieme faranno veramente bene.

 

L’anno prossimo forse vi rivedrete di nuovo…

Spero proprio di sì. Sarei molto contento. E gli racconterei ancora di quella corsa a Parigi…

 

(Francesco Montini)