CALCIOMERCATO JUVENTUS – Nonostante la Juventus abbia deciso di virare decisamente verso il fronte Giuseppe Rossi, non è ancora svanita del tutto la possibilità di vedere a Torino, con la maglia bianconera, la stella dell’Atletico Madrid e della nazionale argentina, Aguero. Basta infatti rileggere le dichiarazioni rilasciate dal manager del Kun, Herman Reguera, per capire chiaramente come stanno le cose: «Kun aspettava la fine della Coppa America per sedersi a parlare – afferma il procuratore sulle pagine di “Olé” -. Sono arrivate tre offerte. La migliore è quella del Mancester City, che cerca un sostituto di Tevez, ma hanno bussato alla porta anche Juventus e Real Madrid. Sergio vuole partire per crescere sportivamente: non ha nulla a che fare col denaro». Escluso il Real Madrid con cui i Colchoneros non intendono fare affari, rimangono quindi in corsa la Juventus e il Manchester City. I Citizens, però, dovranno prima piazzare Carlitos Tevez. L’attaccante argentino sembra vicino al ritorno in Brasile, fra le fila del Corinthians, ma la trattativa avrebbe subito una battuta d’arresto. Aguero, Rossi o lo stesso Tevez, sarà comunque una grande Juventus. La società di corso Galileo Ferraris vuole fare le cose in grande e dopo anni di fallimenti sia sportivi quanto a livello di mercato, punta ad assicurarsi la classica superstar che possa fare la differenza. Un progetto che ha convinto i big della Vecchia Signora a partire dalla bandiera Gianluigi Buffon: «Non avrò problemi a restare alla Juventus finchè il progetto sarà ambizioso come oggi – il numero uno di Massa Carrara in esclusiva a Goal.com – la Juventus oggi ha meno appeal di qualche tempo fa. I giocatori importanti vogliono fare la Champions League, e in assenza di questa chiedono ingaggi stellari che la società non è disposta a concedere. Il budget pesa, la differenza tra quello della Juve e i top club delle altre nazioni è importante». Precisando sul proprio futuro Buffon prosegue: «Ad oggi, la prospettiva di vedere me lontano dalla Juventus non esiste. Così come i matrimoni si fanno in due, anche i divorzi si fanno in due. Se qualcosa dovesse accadere, non dovrà dipendere solo da me ma anche dalla volontà del club. Io non avrò mai problemi nel restare alla Juve finchè il progetto sarà ambizioso. Ho ancora quattro anni da poter fare ad alti livelli, dopo credo che potrò ancora continuare ma non al top. La Nazionale? La mollerò il giorno in cui smetteranno di chiamarmi».



Infine un commento sulla crisi del calcio italiano: «Le ragioni della crisi dei club italiani in Europa non credo siano da ricondurre al livello del campionato. E’ una questione di capitali. Oggi in Italia gira meno denaro rispetto ad altre nazioni, è chiaro che ci siano delle conseguenze sui risultati».



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