Teresa Casoria resta alla guida del processo di Napoli che vede tra gli imputati Luciano Moggi. Oggi, secondo quanto racconta l’edizione online di Tuttosport, la settima sezione della Corte d’Appello di Napoli, che doveva decidere sulla ricusazione del giudice, ha rigettato la richiesta presentata dai pubblici ministeri Stefano Capuano e Giuseppe Narducci, che ora ha lasciato le indagini per accettare l’offerta di Luigi De Magistriis, che lo ha nominato assessore alla sicurezza nella sua giunta. Viene dunque confermata la previsione fatta oltre tre mesi fa dall’avvocato Matteo Pozzi, esperto di giustizia sportiva per il sussidiario.net, che confermò, dopo aver visionato gli incartamenti della vicenda, come fosse più possibile la ricusazione rispetto alla permanenza del giudice Casoria. Il processo dunque riprenderà senza intoppi e con molta probabilità verso la metà di settembre arriverà la sentenza che dovrebbe mettere fine a una delle pagine più controverse della storia del calcio italiano degli ultimi anni. Nelle cinque pagine che spiegano i motivi della scelta si legge che “la Casoria è stata in udienza un giudice giusto e senza alcuna animosità nei confronti dei pm, riconoscendo peraltro le difficoltà “caratteriali” della composizione della Corte”.

 

Le prossime udienze, prima della pausa estiva, vedranno in primo piano le difese che cercheranno di dimostrare come altre squadre, e non solo la Juventus, avevano contatti non sporadici con i vertici arbitrali e che venivano chieste attenzioni da parte di altre big. Una prassi comune dunque. Ora alla Casoria l’arduo compito di emettere una sentenza. Difficile quanto importante e fondamentale.