Non si è ancora concluso il mercato in Turchia. Galatasaray, Fenerbahce e Trabzonspor, sono in cerca degli ultimi colpi, o meglio, occasioni di mercato. Si guarda anche in Italia, e oltre al solito Muntari dell’Inter che piace al club di Fatih Terim, c’è anche Ziegler, terzino/esterno sinistro prelevato dalla Juventus a parametro zero durante il mese di luglio. Una situazione quasi paradossale quella vissuta dal nazionale rossocrociato. Non capita infatti spesso di vedere un giocatore cambiare casacca dopo soltanto due mesi e soprattutto senza aver avuto la possibilità di esprimersi sul campo. Purtroppo per il nazionale svizzero, però, Antonio Conte non sembra considerarlo nel proprio progetto: «Mi aveva preso Del Neri – tuonava qualche giorno fa l’ex Sampdoria – Conte mi ha fatto capire dall’inizio che non conta su di me perché ha altre idee…». Ziegler sembrava destinato a rimanere a Torino, col broncio, ma nelle ultime ore la pista turca che porta a Trebisonda sembra essersi riattivata. Attenzione però anche al Fenerbahce, altra grande del campionato turco, che avrebbe fatto una proposta interessante, un prestito da 500mila euro con ingaggio ritoccato al giocatore. L’amministratore delegato Beppe Marotta la starebbe prendendo in seria considerazione e a breve si attende una risposta definitiva. Nel frattempo in corso Galileo Ferraris bisognerà affrontare il doppio caso Amauri-Iaquinta. Le parole dell’ad di ieri nei confronti dell’italo-brasiliano sono eloquenti. «Davanti a una situazione del genere bisogna fare una riflessione, sennò le società rischiano di rimanere ingabbiate», ha tuonato il dirigente bianconero commentando il no secco di Amauri a tutte le offerte a lui pervenute, Olympique Marsiglia compresa. L’italo-brasiliano rischia ora di venire totalmente estromesso dal progetto di Antonio Conte che potrebbe decidere di accantonarlo e di spedirlo sempre in tribuna, indipendentemente dalle buone intenzioni dell’ex Parma. Simile per certi versi la situazione di Iaquinta. Come il collega di reparto l’ex Udinese ha rifiutato ben 7 offerte (sicuramente più modeste rispetto a quello presentate ad Amauri) e alla fine si è convinto a rimanere a Torino per fare panchina.
Iaquinta, comunque, ha un contratto che scadrà fra due anni (rispetto a quello di Amauri che scade nel 2012) e non ha rotto con l’ambiente: a gennaio verrà sicuramente trovata una soluzione per entrambi.