Catania-Juventus al 90′ si chiude con il risultato di 1-1. E’ ancora pareggio per la Juventus, che non riesce a darsi una scrollata dopo il passo falso col Bologna, e viene rallentata da un buon Catania, che in casa, supportato da uno stadio colmo, disputa una gara discreta condotta saggiamente e con grande sostanza. Più scellerata la partita della Juventus, che regala ben 45’ minuti agli avversari, ed entra invece nel secondo tempo con l’idea di dominare il match, come dovrebbe scendere sempre in campo, senza però riuscire a concretizzare la gran mole di gioco creata.
– Partita che scorre lentissima per tutto il primo tempo. Le due squadre si annullano, perché il Catania opta per una gran pressing pur lasciando alla Juve il pallino del gioco, costringendola a lanci lunghi che non sono nel dna della squadra di Conte, anche perché in avanti Matri è supportato poco e male dai due esterni, Krasic ed Elia. E cosi in tutto il primo tempo l’occasione da rete è una sola, peraltro trasformata in gol, per il vantaggio dei padroni di casa: è quasi tutto merito di Gomez, che punta Grosso sulla destra, e, come aveva fatto e farà per il resto della partita, lo scherza saltandolo di netto e mettendo dentro un cross teso che Bergessio, colpevolmente lasciato solo da Chiellini, accarezza in rete col piattone sinistro. Massimino in estasi, Catania esaltato, e la “finalmente tornata grande” Juventus costretta a rincorrere.
– Con il secondo tempo arriva anche la pioggia, incessante, che rende il campo pesante. Nel frattempo, negli spogliatoi, Conte aveva tolto Elia inserendo Pepe, deluso dall’inconsistenza dell’olandese (che comunque aveva fatto meglio di Krasic). Ma la scelta si rivela corretta, perché Pepe aggiunge una marcia alla Juve, e ne beneficia lo stesso serbo, che proprio su assist dell’ex Udinese stoppa, prende la mira e dal limite scocca un tiro non irresistibile che Andujar, o per la pioggia o per il pallone scivoloso,  mette in rete con un bager. Juventus che, raggiunto il pareggio, comincia a crederci, e a giocare, finalmente sì, da grande squadra, con la grinta e l’organizzazione che per tutta la prima fase le erano mancate. La partita finalmente si accende, ed ecco subito fioccare le occasioni: un bolide da fuori di Vidal che esce di poco, un buono scambio Marchisio-Matri che mette il primo in condizione di tirare (ciccata), una gran botta di Pepe che costringe Andujar ad usare i pugni. Ma le occasioni migliori sono al 20’ per il Catania, quando Gomez si beve un paio di bianconeri, rientra in area ma non trova lo spazio necessario per indirizzare il pallone; ma ancora più colossale è quella della Juve: al 45’ infatti, Del Piero prende palla sulla sinistra e punta, scambia con Pepe, guadagna il fondo e mette dentro una palla deliziosa, che spolli devia sui piedi di Vidal: è un rigore in movimento, il tiro però non è dei migliori, e la palla finisce dalle parti del Vesuvio.
Si conclude così una partita fatta di grande agonismo, poca intensità nel primo tempo ma più occasioni nel secondo. Il Catania ottiene un punto importante, anche per il modo con cui è arrivato, dimostrando che Montella, se appoggiato da società e tifosi, può fare un buon lavoro. La Juve invece esce peggio, un po’ ridimensionata, perché se Conte voleva punti per mantenere il vantaggio sulle milanesi, ne lascia sul campo 2 che potevano essere portati a casa; comunque il valore vero di questa vecchia signora lo vedremo tra qualche mese, quando la rosa lunga e l’assenza dall’Europa potranno fare la differenza sulle altre.



 

 Bergessio (C) al 21′ p.t.; Krasic (J) al 4′ s.t.

Andujar; Alvarez (28′ p.t. Marchese), Bellusci, Spolli, Capuano; Delvecchio, Lodi, Almiron (19′ s.t. Ledesma); Catellani, Bergessio (33′ s.t. Suazo), Gomez. (Kosicky, Ricchiuti, Lanzafame, Lopez). All. Montella.

 Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, Grosso; Marchisio (36′ s.t. Quagliarella), Pirlo; Krasic, Vidal, Elia (1′ s.t. Pepe); Matri (28′ s.t. Del Piero). (Storari, Bonucci, Giaccherini, Pazienza). All.: Conte.



 Mazzoleni.

NOTE: Ammoniti Marchisio, Chiellini, Almiron, Capuano, Vidal. Angoli 8-1 per la Juventus. Recupero: 2′ p.t.; 5′ s.t.

SE LA SQUADRA ARRIVAVA DA UNA CRISI DI GOL E RISULTATI NON SI VEDE. OTTIMA PARTITA, PER ORDINE E CONCRETEZZA.

ANDUJAR: 4.5: buone parate, ma il suo errore condiziona la partita. Disattento

ALVAREZ: 6: copre bene annullando Elia. Roccioso

MARCHESE: s.v.

BELLUSCI: 5.5: facile con un compagno di reparto cosi, ma Krasic era troppo libero!

SPOLLI: 6.5: grande partita, una sicurezza per i compagni e scorribande alla Lucio. Dinamico

CAPUANO: 5.5: non si propone come suo solito in avanti. Timido



DELVECCHIO: 6: quantità e qualità, come sempre. Veterano

LODI: 5.5: non incide nemmeno sui calci da fermo. Scialbo

ALMIRON: 5.5: tanta voglia, ma non il solito Almiron. Forse il desiderio di vendetta gli oscura le idee. Annebbiato

LEDESMA: 6: entra e porta tanta sostanza, sostenendo le azioni offensive e proteggendo la difesa. Concreto

CATELLANI: 6: corre tanto, e si merita la sufficienza. Generoso

BERGESSIO: 6.5: gol da attaccante consumato. Predatore

SUAZO: s.v.

BUFFON: 5.5: non corre grandi pericoli, ma l’area piccola deve essere tutta sua. Addormentato

LICHTSTEINER: 5: non è quello delle scorse partite. Non sappiamo se sbaglia più stop o cross o passaggi. Dilettante

BARZAGLI: 6.5: sicuro, ordinato, e alla fine stringe i denti zoppicando. Tenace

CHIELLINI: 5: solito roccioso Giorgione, ma stavolta fa qualche errore di troppo. Lezioso

GROSSO: 5: dopo 90 minuti contro Gomez, avrà sicuramente il mal di testa. In affanno

MARCHISIO: 5: sbaglia lanci e tiri. A disagio

QUAGLIARELLA: s.v.

PIRLO: 5.5: stecca per la prima volta. Non riesce a dare ordine e tranquillità alla manovra, e si vede! Stanco

KRASIC: 5.5: nonostante il gol, è uno dei peggiori. Nel primo tempo è inguardabile, nel secondo vuol far tutto da solo. Da recuperare

VIDAL: 6: buona prova, 90’ minuti di sostanza. Peccato per la mega occasione finale. Guerriero

ELIA: i pochi palloni che tocca li gestisce bene. Il problema è che sono davvero troppo pochi. Leggero

PEPE: 7 (il migliore): è di nuovo tornato il Pepe di Udine? Sembrerebbe, visto che entra e cambia la partita. Corsa, grinta e ottima intesa coi compagni. Ritrovato

MATRI: 5.5: servito poco e male, forse perché i compagni non si sono accorti che c’era. Invisibile

DEL PIERO: 6.5: è più pericoloso lui in un quarto d’ora che Matri in un’ora. Entra provando a prendere in mano i suoi. Capitano vero

 

(Giovanni Gazzoli)